Grazie caro Andrea. Non è che a Milano ci siano solo graffiti e periferie degradate. Come ben sai, c’è anche il fascino discreto e borghese dei giardini interni degli “immobili d’epoca” a cui si accede attraverso portoni dalle floreali vetrate policromatiche. E poi c’è la prorompente affermazione delle “Nuove Architetture a Milano” dai grattacieli anni 60 fino ai più recenti exploits della Expò. Prossimamente su questo schermo.
L’opposizione fa parte della democrazia (anche estetica) ed è valida, a mio avviso, anche se contraria al bello anteriore (ti piace il classico o il barocco? Carducci o Ungaretti? la selva o la città?) . Tutto ciò che è umano è reltivo e ambiguo. Difficile è trovare il “modus in rebus” … EA
Nel nome del “bello” sono stati perpetrati scempi ! Il bello è invenzione umana (come il diritto, la filosofia, l’arte e la morale). È relativo, discutibile e deve essere democraticamente discusso. Pareri contrari devono essere tollerati, e in questo consiste la mia ideologia conservatrice. Ma il discorso è lungo. Anche in diritto , la “common law” dei paesi anglosassoni dà molta importanza alle consuetudini che devono essere alterate (quando necessario) con soavità, buon senso e tolleranza, sempre che possibile. (a mio avviso, naturalmente),
E’ una bella idea di democrazia in ogni campo che tu chiami ” conservatrice ” per civetteria…mi sembra l’unico modo ” rivoluzionario “/ riformista per vivere, ciao mio caro, chiara
Comunque, penso che gli artisti hanno il diritto (direi quasi il dovere) di essere oppositori, nel senso che creano il nuovo. La loro “distruzione” – o opposizione – rimane nel mondo delle idee (tuttavia, alcuni, purtroppo, si sono tagliate le orecchia). Se messa in atto, però, diventa a volte crudele, antidemocratica e spesso stupida. Certi scritti di architetti famosi, per esempio, ci fanno oggi sorridere per la loro tracotanza. Ma sono stati e rimangono architetti validi e importantissimi. Non credo alla realtà assoluta delle cosiddette “scienze umane”. I valori sono relativi e modificabili. Ma ciò che l’umanità ha ceato nei secoli, anche se precario, è tutto quello che abbiamo, è il nostro patrimonio che dobbiamo trattare con cura e assiduità. Quanto al “bello” como pretesa di valore assoluto (e falso, a mio avviso), è spesso una volgare violenza imposta alle persone meno preparate.
Impressionanti i graphics che non si adagiano sulla città ma quasi
si oppongono ad essa, gridando con i colori.
Grazie caro Andrea. Non è che a Milano ci siano solo graffiti e periferie degradate. Come ben sai, c’è anche il fascino discreto e borghese dei giardini interni degli “immobili d’epoca” a cui si accede attraverso portoni dalle floreali vetrate policromatiche. E poi c’è la prorompente affermazione delle “Nuove Architetture a Milano” dai grattacieli anni 60 fino ai più recenti exploits della Expò. Prossimamente su questo schermo.
Bello e crudo questo paesaggio urbano di Mario Bardelli. A rendere un po’ umano l’urbano c’è Bruna e Didì.
L’opposizione fa parte della democrazia (anche estetica) ed è valida, a mio avviso, anche se contraria al bello anteriore (ti piace il classico o il barocco? Carducci o Ungaretti? la selva o la città?) . Tutto ciò che è umano è reltivo e ambiguo. Difficile è trovare il “modus in rebus” … EA
BELLA L’IDEA DELLA DEMOCRAZIA ESTETICA, NON CI HO MAI PENSATO ::: GRAZIE CARO ANDREA!
Nel nome del “bello” sono stati perpetrati scempi ! Il bello è invenzione umana (come il diritto, la filosofia, l’arte e la morale). È relativo, discutibile e deve essere democraticamente discusso. Pareri contrari devono essere tollerati, e in questo consiste la mia ideologia conservatrice. Ma il discorso è lungo. Anche in diritto , la “common law” dei paesi anglosassoni dà molta importanza alle consuetudini che devono essere alterate (quando necessario) con soavità, buon senso e tolleranza, sempre che possibile. (a mio avviso, naturalmente),
E’ una bella idea di democrazia in ogni campo che tu chiami ” conservatrice ” per civetteria…mi sembra l’unico modo ” rivoluzionario “/ riformista per vivere, ciao mio caro, chiara
Comunque, penso che gli artisti hanno il diritto (direi quasi il dovere) di essere oppositori, nel senso che creano il nuovo. La loro “distruzione” – o opposizione – rimane nel mondo delle idee (tuttavia, alcuni, purtroppo, si sono tagliate le orecchia). Se messa in atto, però, diventa a volte crudele, antidemocratica e spesso stupida. Certi scritti di architetti famosi, per esempio, ci fanno oggi sorridere per la loro tracotanza. Ma sono stati e rimangono architetti validi e importantissimi. Non credo alla realtà assoluta delle cosiddette “scienze umane”. I valori sono relativi e modificabili. Ma ciò che l’umanità ha ceato nei secoli, anche se precario, è tutto quello che abbiamo, è il nostro patrimonio che dobbiamo trattare con cura e assiduità. Quanto al “bello” como pretesa di valore assoluto (e falso, a mio avviso), è spesso una volgare violenza imposta alle persone meno preparate.
CEATO = CREATO
COMO = COME
(Errata Corrige)