Poeta francese, nato a L’Isle-sur-la-Sorgue (Vaucluse) il 14 giugno 1907; studiò al liceo di Avignone. Aderì (1929) al surrealismo, ma con un sostanziale riserbo che consentirà un più libero sviluppo alla sua personalità di scrittore. Si distinse nella Resistenza, dirigendo varie pericolose azioni nelle Basses-Alpes. (Treccani, approfondimenti che scrivono Resistenza minuscolo!)
rene’ char: per chi sa il francese mi è sembrato bello.
http://frachet.canalblog.com/archives/2013/05/08/27179435.html
La sua opera poetica ha suscitato notevole interesse anche da parte del poeta ebreo di lingua tedesca, Paul Celan, il quale dedicò a René Char una delle sue più celebri poesie, intitolata Argumentum e silentio, incentrata sul senso della parola poetica come parola di resistenza.
“Il n’y a que deux conduites avec la vie: ou on la reve ou on l’accomplit.”
( direi: ” Ci sono solo due condotte con la vita: o la si sogna o si sta lì”, amerei essere corretta sia da Donatella, con i suoi ancestrali francesi purissimi e anche da Nemo le parisien)
1907-1988
SCOLTA SILENZIOSA (“faction du muet”)
Le pietre si strinsero nei bastioni e gli uomini vissero del muschio delle pietre. La notte fonda era in armi e le donne non partorivano più. L’infamia aveva l’aspetto di un bicchier d’acqua.
Mi sono unito al coraggio di alcuni esseri, ho vissuto con violenza, senza invecchiare, il mio mistero in mezzo a loro, dell’esistenza di tutti gli altri sussultando, come una barca sfrenata su fondali sbarrati
RENE’ CHAR
Ritorno sopramonte e altre poesie.
traduzione di Vittorio sereni
con una introduzione di Jean Starobinski
oscar mondadori : 7 euro (oltre 200 pagine)
La poesia che ho riportato, se vi è piaciuta, si trova a pag. 71
rene’ char e picasso- 15-9-65
nel 1928 venne pubblicato il suo primo libro di poesie
” Non ci sono che due comportamenti con la vita: o sognarla o viverla “. ( Mahh, speramu ben … ). Grande poeta Char ( molto stimato dallo scrittore Francesco Biamonti ): la sua poesia richiama alla mente anche quella di Guido Seborga.
Guarda che non dice così…Se così fosse, vorrebbe dire che sognare la vita, ossia stare un po’ scostato e guardarla da un terrazzino di casa e occuparsi di come sarebbe bella la vita se fosse…così o così…Magari, nella sua tragicità, la posso sopportare meglio in poesia o in un romanzo o in altre forme d’arte; questo non significa però che “al momento”, io non ci sia. Di te stesso, per esempio, hai sempre detto che “rendi” molto meglio nelle situazioni, diciamo, estreme, anche se non era la tua parola. Vuol dire che “al momento “ci sei”. Chi “non c’è”, secondo me, è perché vive di troppa paura fino ad arrivare al panico magri per cose che ad un altro non paiono così difficili. Anche Neruda ha scritto “Confesso che ho vissuto”. Non credo che lui potesse riferirsi solo ai momenti di battaglia, perché-per quel poco che lo conosco–se c’è qualcuno che ha cantato/ sognando la vita e, ancor più l’amore, mi pare proprio lui. ciao, alleggerisci i pesi perché vai in montagna, voglio dire che con gli anni…anche se non si sa. Ho avutyo una cugina e una zia che sono mofrte perfettamente sane senza avere alcun disturbo: semplicemente si sono addormentate. Insommna, ciccy, un altro mondo è …impossibile! la tua chiara
Per me, Char invita alla concretezza e a ‘prendere atto’ di quello che essa è … e ad apprezzare (?) quello che hai, altrimenti sei ‘fuori’. E non ce l’ha col ‘piacere’ di sognare e immaginarne una diversa. Ma tu sai meglio di me che la poesia per essere tale è anche criptica: spetta al fruitore/lettore metterci del suo….. per cui a ciascuno il suo …. significato. Quanto a Neruda, poeta optimus, l’ ho ‘frequentato’ poco: per quel poco, ‘non è nelle mie corde’ ( fra i miei ‘amori’).