ore 18:34 SOGNO MIO, SOGNO MIO/ VAI A PRENDERE CHI STA LONTANO / SOGNO MIO /VAI A MOSTRARGLI QUESTA SAUDADE, SOGNO MIO/ CON LA SUA LIBERTA’, SOGNO MIO / NEL MIO CIELO SI E’ PERSA LA STELLA GUIDA / L’ALBA GELATA ME PORTA SOLO MELANCOLIA /SOGNO MIO/ / SENTO IL CANTO DELLA NOTTE NELLA BOCCA DEL VENTO CHE FA LA DANZA DEI FIORI NELLA MIA MENTE// PORTA LA PUREZZA DI UN SAMBA/ VISSUTO, MARCATO DI SOFFERENZE D’AMOR / UN SAMBA CHE FA VIVERE IL NOSTRO CORPO/ E IL VENTO VAGABONDO FA CULLARE I FIORI—chiara ha tradotto per puro piacere senza vedere la traduzione sotto

chiara si scusa di non poter togliere tutto quel nero dal titolo: il computer va così così e il blog è tutto da risistemare, ma lo puo’ solo la persona che l’ha fatto, che ha le password per collegarsi…sarà un’azienda che fa questi servizi…E’ l’architetto Alberto Mazza, ci tengo a presentarvelo perché è una persona straordinaria, in relazione al tempo che lo conosco, un ragazzo molto simpatico, che sta a Milano, dove chiara non puo’ stare neanche se fa un leggero freddo–Ma la cosa si risolverà  “con certezza”.

 

QUESTA CANTANTE A MOLTI NON PIACE PER IL TONO E LA VOCE SCURA/ IL DOMINIO CHE -PIANO PIANO HA ACQUISITO – SULLA SCENA (ve l’ho anche presentata al suo debutto / ben diversa)   // QUESTo URTA VARIE SENSIBILITA’ DI ENTRAMBI I SESSI—–

SOLO PAZIENZA CI VUOLE, MIEI RAGAZZI, COME IN TUTTO NELLA VITA.

PER CHIARA E’ LA GRANDISSIMA MARIA BETHANIA!

 

ALL’EPOCA CHE ERAVAMO IN BRASILE (SETTANTA / OTTANTA) ERA CHIAMATA “SAPATAO” DA SAPATO, SCARPA, MA NON SO COME SI ARRIVI A QUESTA PAROLA, PER DIRE CHE AMAVA LE DONNE ( LA PAROLA E’ ESTREMAMENTE DISPREGIATIVA)/ GAL COSTA PER ESEMPIO E’ STATA SUA AMICA PER MOLTO TEMPO–GAL L’HO VISTA IN TEATRO CANTARE “FOLHETIM”: L’ESSENZA DELLA FEMMINILITA’!… SE EROS AMORE E SESSO, SONO INSEPARABILI—DIREBBE BAUMAN–MA LOTTANO PER SEMPRE ESSERE UNICI:

QUI PRIMEGGIAVA L’EROTISMO! VE LA METTERO’—PROMESSA DI CAPO INDIANO–SEMPRE FOTTUTO DAI BIANCHI / allora, però,  “la normalità vigente” per cui, giustamente, il diverso è stato fatto sparire, almeno come popolo che mantiene la sua dignità—Lo stesso è avvenuto in Brasile, forse in modi diversi, meno violenti – senza troppi fucili e cariche di cavalleria- ma il risultato è identico–

https://www.youtube.com/watch?v=q2hAxrSID7g

un commento dice:  “semplicemente una bella canzone”

 

 

“Sonho meu, sonho meu
vai buscar quem mora longe
sonho meu

Vai mostrar esta saudade, sonho meu
com a sua liberdade, sonho meu
no meu céu a estrela-guia se perdeu
a madrugada fria só me traz melancolia
sonho meu

 

Sinto o canto da noite
na boca do vento E
fazer a dança das flores
no meu pensamento

Traz a pureza de um samba
sentido, marcado de mágoas de amor
um samba que mexe o corpo da gente
e o vento vadio embalando a flor”.

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Traduzione.

“Sogno mio, sogno mio
vai a cercare chi abita lontano
sogno mio

Mostragli questa nostalgia, sogno mio
con la sua libertà, sogno mio
nel mio cielo la stella polare si è smarrita
l’alba fredda mi porta solo malinconia
sogno mio

Sento il canto della notte
sulla bocca del vento
fare la danza dei fiori
nei miei pensieri

Porta la purezza di una samba
il senso, marcato da ferite d’amore
una samba che scuote il nostro corpo
e il vento mascalzone cullando i fiori”.

(Traduzione a cura di Giuliano Lotti)

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Maria Bethânia (feat. Gal Costa), Sonho meu – 2:53
(Dona Ivone Lara, Delcio Carvalho)
Album: Álibi (1978)

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2 risposte a ore 18:34 SOGNO MIO, SOGNO MIO/ VAI A PRENDERE CHI STA LONTANO / SOGNO MIO /VAI A MOSTRARGLI QUESTA SAUDADE, SOGNO MIO/ CON LA SUA LIBERTA’, SOGNO MIO / NEL MIO CIELO SI E’ PERSA LA STELLA GUIDA / L’ALBA GELATA ME PORTA SOLO MELANCOLIA /SOGNO MIO/ / SENTO IL CANTO DELLA NOTTE NELLA BOCCA DEL VENTO CHE FA LA DANZA DEI FIORI NELLA MIA MENTE// PORTA LA PUREZZA DI UN SAMBA/ VISSUTO, MARCATO DI SOFFERENZE D’AMOR / UN SAMBA CHE FA VIVERE IL NOSTRO CORPO/ E IL VENTO VAGABONDO FA CULLARE I FIORI—chiara ha tradotto per puro piacere senza vedere la traduzione sotto

  1. Donatella D'Imporzano scrive:

    La canzone non è bella , è bellissima. Io l’ho sentita cantare, Maria Bethania, a Milano, credo negli anni 70-80. Era eccezionale. Alla fine del concerto, quando lei si era già ritirata, dopo un mare di applausi e di richiesta di bis, in un silenzio generale che indicava l’attesa speranzosa del ritorno sul palco dell’artista, si è sentita forte la voce di uno spettatore che ha urlato, in dialetto milanese :” Maria, turna indrée”. La frase ha fatto scoppiare una risata gigantesca del pubblico e Maria è riapparsa ed ha cantato di nuovo.

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