ORE 19:43 SANDRO BAIJINI : UN ECCEZIONALOTA’ A TUTTO TONDO DA SCOPRIRE! MA PIANO PIANO, MIEI PRODI—ADESSO GODETEVI QUALCUNO DI QUESTI IPOGRAMMI CHE SONO RIUSCITA A RIPORTARE—-CIAO, ADESSO E’ IL TG CHE GRIDA DI ANDARE…IO CI VADO, MA—-

 

 

Klee, Paul – 1924 Actor’s Mask

 

 

Sandro Bajini : Ipogrammi

20
FEB
2011
20:00 – NEMONEMO – LIBRI

Una vera e propria operetta morale questoIpogrammi di Sandro Bajini, traduttore poeta scrittore critico e autore per il migliore cabaret degli anni ’60 e ’70.  Una raccolta di poesie e di epigrammi di fulminante disincanto che collocano l’ autore fra i pensatori più acuti e arguti del nostro tempo. Un libro prezioso, attualissimo, che diverte proprio perché vero nello svelare le vanità e le illusioni fisiche e metafisiche dell’ umano. Ironia  ‘ alta ‘ quella di Bajini coniugata con l’ adeguata dose di amaritudine, mai disperata ma ‘rassegnata’. Un agile libro da lavoro cui fare ricorso nei momenti alti e bassi della vita e dal quale derivare la giusta misura del vivere.

( Ipogrammi di Sandro Bajini, Casabianca Editore, collana asterischi, Sanremo Gennaio 2011, pgg.130 E.12 a cura e con illuminante e puntuale breve prefazione di Marco Innocenti  )

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DI CHI E’? PF RISPONDETE!

 

 

 

 

SANDRO BAJINI, Ipogrammi. Casabianca Edizioni, Sanremo 2011. (quoniam subesse malunt quam superesse). SOLILOQUI. ***. In casa mia. mi sento di troppo

 

 

CORSO MATTEOTTI—SANREMO—IL PORTONE DEL PALAZZO BOREA D’OLMO

 

 

Sanremo – Poesie tratte dalla raccolta “Ipogrammi” dello stesso Bajini verranno lette da Alberto Guglielmi e Michele Guarnaccia. In programma anche un intervento musicale del contrabassista Giuliano Raimondo
A DESTRA SANDRO BAIJINI  (NASCE NEL 1928 IN PROVINCIA DI PAVIA)
Sabato 15 dicembre alle ore 16,30 presso il Museo Civico Borea d’Olmo di Sanremo Marco Innocenti presenterà l’ultimo libro di Sandro Bajini “Del modo di trascorrere le ore” ( INTERVISTE).  

 

 

Conversazioni sul teatro, la poesia, la politica e tutto il mondo universo attraverso la biografia di un autore.” Philobiblon Edizioni.
Poesie tratte dalla raccolta “Ipogrammi” dello stesso Bajini verranno lette da Alberto Guglielmi e Michele Guarnaccia. In programma anche un intervento musicale del contrabassista Giuliano Raimondo.

Sandro Bajini è commediografo, narratore, poeta, traduttore.
In questo  libro-dialogo, che è intervista e biografia si racconta con l’ironia che lo contraddistingue e ne fa un autore
satirico graffiante e un maestro del paradosso.Il libro è ricco di episodi anche molto divertenti e descrive una galleria di personaggi che l’autore ha conosciuto e frequentato (Giulio Preti, Giorgio Strehler,Eduardo  De Filippo, Carmelo Bene, Dario Fo, Enzo Jannacci e numerosi altri). Un libro divertente, ironico, dissacrante.

 

 

di Mario Guglielmi

13/12/2012

 

 

 

 

 

 

da:

http://moltinpoesia.blogspot.it/2012/06/sandro-bajini-ipogrammi.html

 

 


mercoledì 27 giugno 2012

Sandro Bajini
Ipogrammi

SANDRO BAJINI, Ipogrammi. Casabianca Edizioni, Sanremo 2011

(quoniam subesse malunt quam superesse)
SOLILOQUI
***
In casa mia
mi sento di troppo
anche quando
sono solo.
*
In bilico sopra una palla
che gira intorno al sole e su se stessa
non ti stupire
se in questo forsennato Luna Park
ogni tanto ti coglie un capogiro.

*

I tuoi pensieri tienteli per te,
non dividerli con nessuno,
non metterli su carta imperocché
sono per chi rimane una cattiva
compagnia:
se è stupido gli bastano quelli che ha,
se non lo è gli risparmi un dolore.
Sono tuoi, conservali,
mettili nella banca che hai dentro,
tienili nel portafoglio della mente,
non disperderli, sii avaro,
solo i marenghi non li puoi portare nella tomba.
 

Un sogno
“Dammi la gomma” disse il Padreterno.
Pietro eseguì: “E per i nati?” chiese.
“Per loro non c’è fretta, a me interessa
fare piazza pulita”.
Pietro accennò di sì; poi brontolando:
“Scrive i nomi a matita
per esser certo che non ne rimanga
traccia neanche qui”.
*
E’ cosa giusta
per un vecchio
avere una certa età.
*
Il giorno insoddisfatto
chiede per sé altre ore,
sa il diavolo per farne che.
Per me che le sento
nel loro futile imperversare
ventiquattro sono fin troppe.
*
Di nuovo l’educata processione
dei giorni lasciati indietro
non felici non infelici
quando la parola domani
mi lasciava indifferente.
*
Viaggiare mi mette a disagio
non è
gentile inserire uno spazio
nel tempo
ma in questo momento vorrei
trovarmi a Figline Val d’Arno
dove non saprei cosa fare.
*
Li vedevi al mattino
li rivedevi di sera
li conoscevi
da quando eri bambino
non devi stupirti
se ti sei affezionato
ai genitori
*
Non disturbare il passato.
Forse i ricordi più cari
sono quelli che hai dimenticato.
*
Quando sei solo
non ti senti ignorato
non è cosa da poco
avere in te stesso un amico.
*
Ultime volontà
Venisse un tizio a chiedere di me,
dire: non c’è,
è uscito
e se domanda quando tornerò
rispondere: non so.
*
Modera il tuo compianto,
la pietà che senti
per chi se n’è andato
non è che un frammento
della pietà ch’egli sente
per te che rimani.
*
Si muore sempre soli
poiché quando tu muori
muori soltanto tu.
*
Nell’ora di notte,
stanco
delle solite rimembranze
mi giro sull’altro fianco
per avere sogni diversi.

 

 

POLIS
***
Colloquio con l’albero
– Aprile avanza
tu sei fiorito
da tempo
e nessuno che si soffermi
e stupisca
non pretendo
grida di esultanza
l’ammirazione
sospirosa
ma uno sguardo
buttato là
rinunciare al rosa dei tuoi rami
mi pare un’occasione perduta.
– Sarà ma in questi giorni
di attese e di fermentazioni
la gente parla di ciò che non vede
di ciò che non ha fiori
da mettere in mostra
se fa già caldo se ancora fa freddo
se ci sono ancora le stagioni.
Tutto passa e nessuno ricorda
lo so da anni ma che fare?
la vostra vita a quanto pare
è fatta di distrazioni.
*
Fuori trionfa la primavera,
e loro lì, al computer.

 

UNA GRAZIOSA E DIVERTENTE IMMAGINE DELLA BIBLIOTECA CIVICA DI VENTIMIGLIA DOVE  VENERDI’…2012 BALIJINI HA PRESENTATO IL SUO LIBRO-

 

 

 

CHIARA: mi fermo qui, ne ho tralasciate una o due piuì che altro per non comprensione—Mi sono divertita come non mi succedeva da tempo, al trovare un vero amico che sentiva le mie stesse cose e in piu’ sapeva dirle anche ad altri. Sono d’accordo con nemo in parte: non è mai disperato, ma si puo’ dire rassegnato? Nel “Colloquio con l’albero” a me pare un uomo felice di godere le cose belle, forse vorrebbe condividerle, ma tutti sono al computer, Mi pare, oggi, che forse non vive piu’ nel giro di grandi personaggi, “un uomo isolato”, obbligato ad avere radici solo in se stesso. Questo “guardarsi intorno” e non “potersi specchiare in un simile umano, ma solo con l’albero in primavera” dà un tipo di solitudine che è difficile immaginare: è “una persona che non ha un’appartenenza”, fuori se stesso e la sua produzione. Ma credo che “avere un’appartenenza”, piccola che sia, con gente che ci rimandano un’immagine in cui piu’ o meno ci riconosciamo, e reciprocamente noi con loro, in uno “scambio”, sia forse l’anelito piu’ forte del cuore umano–

 

 

!

 

 

 

 

 

 

 

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