L’utilizzo di bambini a fini sessuali da parte degli adulti non
è un fenomeno nuovo, esiste da secoli in molte società.
Tuttavia negli ultimi decenni ha cessato di essere un
fenomeno occasionale e marginale per diventare un
fenomeno di massa, un mercato organizzato e
strutturato che vede spesso l’implicazione della
delinquenza organizzata.
Si inserisce nel più ampio contesto del mercato del sesso,
diventato un settore trainante dell’economia mondiale
che muove annualmente una quantità di denaro che
è superiore al totale di tutti i bilanci militari nel mondo
(tra 5000 e 7000 miliardi di dollari americani) e
implica la partecipazione di multinazionali e imprese quotate in borsa.
Le cause che fomentano questo tipo di mercato sono varie
e di carattere socio-economico. Da un lato, sotto il profilo
dell’offerta, vi è la povertà dei paesi sottosviluppati
e in via di sviluppo che esportano la materia prima
attraverso la tratta e le migrazioni o la forniscono
in loco col turismo sessuale. Responsabile l’attuale
modello economico globale che ha aumentato in maniera
esponenziale la distanza tra povertà e ricchezza. Tuttavia
ultimamente nei paesi più sviluppati, tra cui l’Italia,
si sta assistendo alla nascita di un nuovo tipo di
offerta da parte di minorenni benestanti e
di “buona famiglia” che offrono prestazioni sessuali in cambio di denaro per soddisfare i propri capricci.
D’altro lato, sotto il profilo della domanda vi è il cambiamento
significativo di valori nelle relazioni umane e la diffusione
di una nuova concezione di bene di consumo, cioè di cosa è lecito
vendere e comprare. Il mercato della sessualità infantile, non è più
infatti un mercato ristretto per pochi pedofili o persone affette
da un qualche disturbo psichiatrico, ma coloro che ne usufruiscono s
ono sempre più adulti normali e professionisti insospettabili
di questo tipo di mercato. In particolare quella informatica grazie
al suo carattere transnazionale e alle tecniche che ne consentono
l’utilizzo in modo pressoché anonimo è diventata il principale
strumento di diffusione della pornografia più trasgressiva
(pornografia dura). Questa è la prima tappa del percorso
che porta alla pornografia infantile.
Studi scientifici hanno dimostrato infatti che
gli usuari di pornografia infantile non cercano in prima
battuta questo tipo di pornografia, non sono cioè dei pedofili,
ma procedono per tappe, attraverso la pornografia adulta
e soprattutto quella dura.
I siti pedo-pornografici offrono poi a loro volta informazioni
e incentivano il mercato della prostituzione infantile
low cost, e cioè il Turismo Sessuale Infantile, anch’esso
diventato un fenomeno di massa sebbene sia proibito ormai in quasi tutti i paesi.
IL TURISMO SESSUALE INFANTILE
Nelle strade di Patpong, quartiere a luci rosse di Bangkok
è comune
questo detto:“a dieci anni sei giovane, a venti sei vecchia,
a trenta sei morta”
Alcuni dati
3 milioni di persone partono per viaggi a scopo sessuale,
di cui un sesto è alla ricerca di minorenni, con un volume
di affari complessivo intorno agli 80/100 miliardi di dollari.
Le destinazioni più frequentate sono quelle zone dell’Asia,
Africa e Latinoamerica dove la miseria espone la popolazione
e i minori ad una maggiore vulnerabilità.
I fruitori dello sfruttamento sessuale dei minori sono per il
65% turisti occasionali, per il 30% turisti abituali e solo per
il 5% pedofili. Il 37% dei fruitori ha una fascia d’età dai 31
ai 40 anni e sono per la quasi totalità occidentali. L’età del
turista sessuale, che si è andata ultimamente abbassando
(tra i 20 e i 40 anni), non corrisponde quindi al vecchio
cliché del pedofilo classico.
Le vittime del turismo sessuale sono per il 60% comprese
in una fascia d’età tra i 13 e i 17 anni, per il 30 % dai 7 ai 12 anni,
per il 10% perfino da 0 a 6 anni! Il 75% dei minori coinvolti sono femmine.
Le ragioni che inducono un turista sessuale ad andare alla ricerca d
i sesso con bambini e adolescenti sono soprattutto l’anonimato e
la supposta impunità data la lontananza dal paese d’origine; il razzismo
(la vita e le sofferenze dei bambini di altri paesi valgono meno di quelle dei nostri);
la falsa credenza che fare sesso con bambini sia a minor rischio AIDS.
Le immagini drammatiche e sconcertanti di questo servizio, realizzato da Rai3,
ci raccontano le modalità con cui avviene il traffico di bambini a Pattaya,
in Thailandia, il triste destino delle vittime e il profilo dei delinquenti-clienti.
Il video è piuttosto lungo, ma merita di essere visto fino alla fine.
I mondiali di calcio, soprattutto quando si svolgono nei paesi dove
ancora vi sono situazioni di povertà estrema, rappresentano un’occasione
per lo sviluppo di questo tipo di turismo.
Quest’anno i mondiali di calcio si terranno in Brasile
dal 12 giugno al 13 luglio. Sono già mezzo milione (stime UNICEF)
i ragazzini e le ragazzine vittime di prostituzione in Brasile.
Il timore è che la piaga dilaghi ulteriormente, proprio
come è accaduto in Sudafrica quando, in occasione
della Coppa del Mondo, il traffico sessuale infantile aumentò del 20 per cento.
In coincidenza con il sorteggio dei gironi, a Salvador (Bahia, Brasil)
(non voltarti dall’altra parte), promossa in vari Paesi
da una rete di associazioni, guidate da Ecpat International –
End Child Prostitution, Pornography and Trafficking-,
per combattere il turismo sessuale e lo sfruttamento sessuale minorile.
Negli aeroporti, negli hotel, nei taxi, nei bar, dunque, gli stranieri
riceveranno materiale che li invita a denunciare casi di prostituzione
minorile di cui siano a conoscenza chiamando il numero verde 100,
e li avverte che in Brasile il cliente di prostituzione minorile può
essere condannato alla reclusione da 4 a 10 anni.
Questo il trittico realizzato da
IBEPIS.ORG che potrete diffondere
cittadino italiano che commetta questo crimine
potrà essere condannato, a seconda dell’età della vittima,
con la reclusione da uno a 14 anni.
THAILANDIA, CULLA DEL TURISMO
SESSUALE
La nascita dell’industria
del turismo “con sesso” risale
al 1967, quando, durante
la guerra del Vietnam,
i governi degli Stati Uniti
e della Thailandia sottoscrissero l’ accordo “R&R” (Repose and Relax)
che premiava i soldati americani
con viaggi in Thailandia, intrattenimenti sessuali inclusi.
I pacchetti turistici con sex tour incluso cominciarono poi ad essere venduti soprattutto in Giappone come vacanze-premio per dirigenti d’impresa.
Fu così che, anche su suggerimento della Banca Mondiale, la Thailandia cominciò a dare al suo turismo questa sordida specializzazione.
mg
sì hai ragione, è un crimine “socialmente accettato”:
http://www.gadlerner.it/2014/04/01/altro-che-castrazione-chimica-40-mila-euro-e-la-reputazione-e-salva-ai-parioli
avevo dimenticato questo video di fischia il vento
http://www.gadlerner.it/2014/03/27/la-quinta-puntata-di-fischia-il-vento-su-baby-squillo-e-doppia-morale-della-classe-dirigente