ore 17:14 EUGENIO MONTALE—SENZA TITOLO—– DA ” MEDITERRANEO” (1924) // IN ” OSSI DI SEPPIA”, MONDADORI, LO SPECCHIO, 1a EDIZIONE 1948—QUESTA E’ DEL 1961

 

 

 

 

 

Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale

siccome i ciottoli che tu volvi,

mangiati dalla salsedine;

scheggia fuori del tempo, testimone

di una volontà fredda che non passa.

Altro fui: uomo intenso che riguarda

in sé, in altrui, il bollore

della vita fugace—uomo che tarda

all’atto. che nessuno, poi, distrugge.

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11 risposte a ore 17:14 EUGENIO MONTALE—SENZA TITOLO—– DA ” MEDITERRANEO” (1924) // IN ” OSSI DI SEPPIA”, MONDADORI, LO SPECCHIO, 1a EDIZIONE 1948—QUESTA E’ DEL 1961

  1. nemo scrive:

    …./ Volli cercare il male / che tarla il mondo, la piccola stortura / d’una leva che arresta / l’ ordegno universale ; ….. /

  2. nemo scrive:

    Mediterraneo, in ‘Ossi di Seppia’ ….. è la continuazione della poesia di cui hai riportato le prime 9 righe

  3. diletta luna scrive:

    ..e la conclusione di questa poco nota poesia ” Avrei voluto sentirmi scabro …” è una considerazione bellissima : ” Ma nulla so rimpiangere : tu sciogli / ancora i groppi interni col tuo canto. / Il tuo delirio sale agli astri ormai. “

    • Chiara Salvini scrive:

      grazie lyn, ma non e’ la stessa di nemo? divento confusa, voglio dire, “ogni giorni di piu’, a volte in un giorno ricevo doppia razione!”—Sono sempre cosi’ contenta di vederti nei commenti, nei tuoi commenti sempre cosi’ belli belli, ciao, lyn, buona fine domenica!

    • Chiara Salvini scrive:

      cara lyn e caro nemo, la vostra poesia è la stessa! ve ne ringrazio molto! chiaretta domenichina

    • Chiara Salvini scrive:

      certo che come la racconti è ancora piu’ bella che l’originale—Nemo direbbe: tagliazzi tagliazzi tagliazzi…( è un tic!); “aquele abraço” =quell’abbraccio molto speciale—che ogni tanto ci diamo, quando ci ricordiamo di avere la carne….è vero lyn?

  4. Chiara Salvini scrive:

    ragazzi sempre giovani e belli, piu’ giovani che belli! cara lyn (e Diletta) e iper-i /caro nemo: andro’ alla fonte, ma le vostre “continuazioni” sono molto diverse…
    La fonte è qui con me, e ve la sottopongo: nell’edizione, che ho gia’ citato, comunque, si tratta del solito “mondadori, “lo specchio”, 1961—mi accorgo di aver troncato lì la poesia perchè nel libro segue un intero foglio bianco (2 pagine bianche.) —Girando, segue un brano che non mi pare appartenga a “nessuno dei due cavalieri medioevali in pubblica tenzone”–lo cerco sul web invece di trascriverlo.

    poesia postata da: Elisa Iacobellis, in Poesie (Poesie d’Autore)
    Mediterraneo

    ecco,
    la poesia com’è sul web
    , grazie ad Elisa che l’ha messa;
    la prima riga è sott. da me per orientare chi legge:ma sono convinta che disorienta!

    Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
    siccome i ciottoli che tu volvi,
    mangiati dalla salsedine;
    scheggia fuori dal tempo, testimone
    di una volontà fredda che non passa.
    Altro fui: uomo intento che riguarda
    in sé, in altrui, il bollore
    della vita fugace uomo che tarda
    all’atto, che nessuno, poi, distrugge.
    Volli cercare il male
    che tarla il mondo, la piccola stortura
    d’una leva che arresta
    l’ordegno universale; e tutti vidi
    gli eventi del minuto
    come pronti a disgiungersi in un crollo.
    Seguìto il solco di un sentiero m’ebbi
    l’opposto in cuore, col suo invito; e forse
    m’occorreva il coltello che recide,
    la mente che decide e si determina.
    Altri libri occorrevano
    a me, non la tua pagina rombante.
    Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
    ancora i groppi interni col tuo canto.
    Il tuo delirio sale agli astri ormai.
    — Eugenio Montale (scheda)
    da PensieriParole /www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-16182>

    nella mia poesia, dopo-ripeto-le due pagine bianche c’è: /ed è molto bello!

    Ed invece non ho che le lettere fruste
    dei dizionari, e l’oscura
    voce che amore detta s’affioca,
    si fa lamentosa letteratura.
    Non ho che queste parole
    che come donne pubblicate
    s’offrono a chi le richiede;
    non ho che queste frasi stancate
    che potranno rubarmi anche domani
    gli studenti canaglie in versi veri.
    Ed il tuo rombo cresce, e si dilata
    azzurra l’ombra nuova.
    M’abbandono a prova i miei pensieri.
    Sensi non ho; né senso. Non ho limite.

    Voi letterati e appassionati, lyn e nemo, pensate semplicemente -come pare a me- che i due fogli bianchi mi hanno tarpato non di una, ma di due poesie complete…oppure sapete se per caso (non l’ho mai sentito, ma…) Montale, di alcune poesie, abbia fatto due o piu’ versioni come fanno i pittori?
    Penso di fare causa alla poverissima Mondadori, che così poco ha guadagnato stando al governo e ancora l’onda va..con i remi di tutti….e farmi rimborsare i danni (dal 1961 prendo per Eugenio Montale un altro!) che farebbe tre magnifiche pensioni di lusso, se a voi non servono, /come so vivete “con troppi soldi” ,avendo una pensione tra 1.200 1.300, 1.500), esseri liberi dalla societa’ consumistica!…introduciamo Donatella che saprebbe molto bene cosa farne! Se siete d’accordo con me, aprite la finestra e gridate “Aman” ( è uguale!) in modo che la mia sordita’ possa sentire il vostro appoggio! chiara di domenica

  5. nemo scrive:

    In Montale (per me il più grande poeta ‘nostro contemporaneo’ ) vi sono sicuramente ‘varianti’. Mediterraneo , la ‘raccolta’ da cui hai tratto le due poesie inserita in ‘Ossi di Seppia’ , compare già nell’ edizione pubblicata da Gobetti nel 1925 ed è dedicata a Bobi Bazlen ( per gratitudine, dato che gli aveva consigliato di leggere Svevo ). A proposito di Bazlen ho apprezzato il libro ‘Lo stadio di Wimbledon’ di Daniele Del Giudice ( consiglio di nemo).

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