ORE 19:48 CONOSCETE I DIANA D’ALBA (NIENTE PIEMONTE E TARTUFI) MA CORSICA E SARDEGNA GEMELLATE—IL TESTO DELLA CANZONE E’ FINITO AL FONDO DOPO UN RACCONTINO CHE SPIEGA QUALCOSA–HO MESSO PIU’ VERSIONE DELLA STESSA CANZONE–COSI’ SCEGLIETE—QUESTO GRUPPO, CHE NON HA IL “BRILLIO ” STORICO DEGLI INTILLAMANI, A CONOSCERLO BENE, POTREMMO SCOPRIRE CHE SONO BRAVI COME LORO, QUELLI CHE SONO GIA’ NEL NOSTRO CUORE! MA, SCUSATE, NEL VOSTRO CUORE C’E’ ANCORA POSTO?

 

SU QUESTO BLOG TROVATE NOTIZIE DI PIETRO MARRAS, IL MAESTRO, CHE HA FATTO UN CD DI SUCCESSO CON I DIANA D’ALBA--5 CANZONI PER UNO—2012

C’è ANCHE (SUL BLOG) IL PRESIDENTE FINI, MA A FARE?

 

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Bocc’Anima – Amerindianu – Diana di l’Alba (C.N.T.L Marseille 2011)

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=JfQS7FNi22A

 

 

Amerindianu – Diana di l’Alba

Amerindianu, chanson du groupe Diana di l’alba
album “da musicà la vita”- Par des images incantatoires, le vieux sage indien évoque le passé pour que son peuple reste digne et fidèle à l’esprit des ancêtres.

https://www.youtube.com/watch?v=RD4iDZMeDjs

 

A Cispra Diana di l’Alba

Concert du 27 juillet 2013 à Lumio

Piero Marras e i Diana di l’Alba insieme per la musica

Nasce per «Cinque mori sulle Bocche» un connubio con la Corsica

di Mauro Tedde 

 

Piero Marras e il gruppo corso Diana di l’Alba al concerto di Ajaccio

AJACCIO. Prendi un vecchio cinghiale bianco, strappalo al suo habitat e portalo lontano, oltre il mare, in una terra sconosciuta ma molto simile alla sua, aspra e forte, impervia e spesso inaccessibile. Il vecchio cinghiale tirerà fuori tutte le sua capacità di adattamento, tutta la sua forza che gli deriva dalla sua lunga esperienza “sul campo” e stai sicuro che se la caverà. Egregiamente, anzi dando tutto il meglio di se. Se l’è cavata eccome Piero Marras in terra corsa mettendo dentro le sue canzoni più belle tutto il cuore e tutta l’energia che riesce a dare alla sua musica e “conquistando” davvero quell’isola, così diversa ma così vicina, culturalmente e musicalmente.  L’occasione è stata data dal progetto «Cinque Mori sulle Bocche» un’iniziativa dell’associazione culturale «Presenza-Isole comprese» di Nuoro che sta portando avanti lo sviluppo della conoscenza fra le popolazioni della Corsica e della Sardegna attraverso l’universale linguaggio delle musica, il suo valore comunicativo. Il progetto, fortemente voluto da Josè Bassu, vulcanico promotore di iniziative simili originario di Nulvi, ha favorito l’incontro fra il cantautore nuorese e il gruppo musicale corso «Diana di l’Alba», formazione di dodici giovani, eccellenti musicisti e raffinati coristi, guidati da uno dei fondatori, Antonu Marielli, voce storica della Corsica.  E l’incontro è stato a dir poco magico, in un teatro di Ajaccio, «l’Espace Diamante», troppo piccolo per contenere il pubblico che avrebbe voluto assistere all’evento musicale, primo nel suo genere, parte integrante di un seminario-tavola rotonda su «Identità culturali a confronto» a cui hanno preso parte autorità ed esperti delle due isole gemelle con le associazioni dei due territori. I «Diana di l’Alba» hanno proposto le loro stupende creazioni originali che armonizzano testi ricavati dalla tradizione corsa di poeti noti o sconosciuti. Il tutto eseguito da un’orchestra strepitosa con strumenti tradizionali e moderni, violini, viole, chitarre, congas, daboukas, tablas, fisarmonica diatonica, mandolino, sharango, mandoloncellu, contrabbasso atomiche, flauti da pastore (pivana, ciaramelle), cetere (cystre corso). Nelle loro ballate temi identitari, trattati in modo poetico e con una ricchezza e varietà linguistica notevoli, l’amore, la festa, l’amicizia, il tempo che fugge, la morte. E come sfondo costante la Corsica col suo mare, le sue montagne, il suo popolo fiero. Il mare, che conduce e riconduce, che divide le due isole ma le affratella, che resta impresso nella memoria e che fa filtrare cautamente le sonorità del Mediterraneo. Piero Marras e i suoi musicisti hanno aggiunto magia con i brani più belli del lungo repertorio del cantautore nuorese. «Uomo bianco» che ha fatto eco ad «Ameridianu» dei Diana di l’Alba con cui danno voce alla guida spirituale di un popolo ardito e fiero. Una forte spiritualità che si ritrova nel brano «Ardia» e nella struggente «Ghjochi», nella stupenda «Osposidda» e nei brani «Mare e Mediterraneu» della band corsa.  In un gran finale, tutti insieme e con la partecipazione di un pubblico entusiasta e caldissimo, non poteva esserci canzone più appropriata ed aggregante come «Mere manna».

01 novembre 201
Muntagne luminose è stese pulverose
Mim Do
U sole per cumpagnu, avanzemu
Ré Mim
Sò fieri i mo guerrieri, arditi i mo archeri
Mancu ùn si sente un lagnu, cavalchemu 

Ripigliu :
In lu core di li mei, hè sempre lu veranu,
Sol Ré
Senza timore, sanu parlà cù li Dei,
Sol Ré
U Spiritu Maiò, mai ùn mi stà luntanu,
Do Mim
E mi parla pianu pianu
Ré Mim

Serenu u mo cininu,riposa nant’à u spinu,
Di a donna chì s’arca, hè un surrisu
Quand’ella dorme infine, sott’à i raggi turchini,
Di a luna, l’usciu varca u Paradisu

Ripigliu

Fora, intorn’à le fiamme, s’adduniscenu l’alme,
In un cantu vulendu sin’à e stelle
Da le bocche sfiatate, di li vechji cascate,
Si sentenu legende è riturnelle

Ripigliu

Quandu l’acqua ghjè scarsa, è chì a terra arsa
Diventa infeconda, noi ballemu
Aspittendu d’un ghjornu, più bellu lu ritornu,
E u celu iracondu, noi prechemu

Ripigliu

Figli di i figli mei, stu cantu hè dedicatu,
A voi, sradicati, affinchè di li Dei,
Un Spiritù maiò ùn vi stia luntanu,
Voi Indiani Americani…

A. Marielli

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