3 marzo 2014 ore 09:56 Anche correndo alla schiena….del veterinario, NON POSSIANO PERDERCI QUESTA PERLA PUBBLICATA DA NEMO IERI— GRAZIE COME SEMPRE, FRANCAMENTE PER ORA SONO DI STUCCO, MA MI RIMETTERO’ E CHISSA’ CHISSA’—SE BALBETTERO TUTTE STORTE SILLABE UBRIACHE? CIAO, BUONA GIORNATA ALLA GRANDE FAMIGLIA, CHIARA–

nemonemo ha postato sul blog cinelibri

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Guido Ceronetti: ” Mettiamo fine alla barbarie della vecchiaia senza sesso”
“””… < […] La persistenza del desiderio è madre d’ infinite disperazioni, che per lo più non poche chiavi nei nostri sepolcri psichici tengono sepolte. Hillman nel suo mirabile saggio sulla vecchiaia raccomanda di mantenere viva l’ immaginazione erotica: benissimo, ma poi come esci da quel tormento ?  Il ricorso alle prostitute non è certo un rimedio. La prostituzione degrada l’ uomo, molto più della donna. Del resto le battone sono una specie in estinzione. Ma dal momento che già esiste nell’ Europa non cattolica il servizio erotico volontario per i disabili, non dovrebbe essere fatto un passo successivo estendendolo a tutti i vecchi d’ immaginazione vivace e di speranza morta ? Le ierodule ( schiave addette ai servizi di un tempio nella Grecia antica – ndr ) erano persone sacre che compivano un servizio presso tutti gli antichi templi d’ Occidente come d’ Oriente: si tratterebbe di far riemergere secondo una socializzazione d’ anno Duemila, quella sacralità femminile del corpo offerto liturgicamente per amore della Divinità, che certamente non è mai morta.  Non tocca a me, scrittore, dire modalità e legiferare intorno a questo costume che potrebbe diminuire, di poco o di molto, l’ aggressiva veemenza delle infelicità esistenziali. Disse una volta Buddha a un monaco che, in città, aveva frequentato prostitute: – Era meglio per te mettere il tuo arnese tra le fauci di una tigre, piuttosto che tra le gambe di una donna !- E come maestro di salvezza non aveva torto: quelle gambe procurano un’ estasi nirvanica di attimi, ma ahimè ti giochi là qualsiasi merito in vista di un Nirvana autentico che ti libererebbe dalla catena delle rinascite, supremo male.  Però, caro Dottor Buddha, non siamo che poveri esseri mortali, e se ai denti di una tigre preferiamo le carezze compensatrici di una donna illegittimamente giovane -per il diritto di sognare- faremo di colpo scattare  l’ inesorabile, se la temiamo, punizione karmica ? La sofferenza è umana, ma non siamo uomini soltanto per soffrire. Il trenino che porta al Paese delle Nevi di Yasunari Kawabata, qualunque sia la nostra età anagrafica, non è da perdere >. …”””

( da Diritto d’ Untore di Guido Ceronetti, la Repubblica di Martedì 1° Aprile 2014 )

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2 risposte a 3 marzo 2014 ore 09:56 Anche correndo alla schiena….del veterinario, NON POSSIANO PERDERCI QUESTA PERLA PUBBLICATA DA NEMO IERI— GRAZIE COME SEMPRE, FRANCAMENTE PER ORA SONO DI STUCCO, MA MI RIMETTERO’ E CHISSA’ CHISSA’—SE BALBETTERO TUTTE STORTE SILLABE UBRIACHE? CIAO, BUONA GIORNATA ALLA GRANDE FAMIGLIA, CHIARA–

  1. nemo scrive:

    Paradossale e ‘divertente’ il grande Ceronetti, da ‘prendere’ con libertà di pensiero e disincanto. Grazie, cara Chiara.

  2. Donatella D'Imporzano scrive:

    Non saprei proprio cosa dire, tranne che si tratta di un” uscita” provocatoria”, forse per disseppellire tutte quelle chiavi psichiche o autocensure che ci frenano. Ma poi, a che pro disseppellirle, se non abbiamo un lui o una lei che condividono il nostro desiderio? Mah, francamente ripeto che non so cosa dire, meglio l’autocensura.

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