16 gennaio 2014 ore 23:15 DALL’ARGINE DI GIOVANNI PASCOLI

DALL’ARGINE

Posa il meriggio sulla prateria.

Non ala orma ombra nell’azzurro e verde

un fiume al sole biancica: via via

fila e si perde.

Ho nell’orecchio un turbinio di squilli,

forse campani di lontana mandra;

e, tra l’azzuro penduli, gli strilli

della calandra.

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