Italo Calvino: Della Laconicità
“””… < 13 marzo 1954. Della Laconicità. Caro Rea, mi domandi perché sono laconico. Per più d’ una ragione. Primo, per necessità, poiché scrivo in ufficio, sottoposto al febbrile ritmo della produzione industriale che governa e modella fin i nostri pensieri. Poi per elezione stilistica, cercando per quanto posso di tener fede alla lezione dei miei classici. Poi per indole, in cui si perpetua il retaggio dei miei padri liguri, schiatta quant’ altre mai sdegnosa d’ effusioni. E ancora, soprattutto, per convincimento morale, poiché lo credo un buon metodo per comunicare e conoscere, migliore d’ ogni espansione incontrollata e ingannevole. E pure -aggiungerei- per polemica ed apostolato, perché io vorrei che tutti a questo metodo si convertissero, e quanti parlano della propria faccia o dell’ “anima mia” si rendessero conto di dire cose vane e sconvenienti. Laconicamente tuo. >
( Lettera a Domenico (Mimmo) Rea in Incontri con uomini di qualità di Guido Davico Bonino, Il Saggiatore, Milano 2013, pgg. 387, Euro 23 )