13 GENNAIO 2014 ORE 23:36 L’AQUILA —INTERROTTA LA PROTESTA (SUICIDIO) DEL DIRETTORE DI CONFCOMMERCIO

DA L’UNITA’ DI OGGI

 

 

Caos L’Aquila, interrotta protesta
direttore di Confcommercio

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13 gennaio 2014

Si è interrotta la protesta di Celso Cioni, direttore di Confcommercio che si era barricato nella filiale di Bankitalia con una tanicadi benzina minacciando il suicidio se il governo non avesse varato misure sul credito bancario in favore delle aziende abruzzesi colpite dal terremoto in Abruzzo del 2009.

Il presidente della Confcommercio L’ Aquila, Roberto Donatelli, riferisce che «Cioni ha avuto un incontro con il prefetto» Francesco Alecci: «È stato un incontro abbastanza positivo – prosegue Donatelli – perchè il prefetto ha preso nota delle nostre richieste e si è detto disponibile a riferirle al governo. In particolare chiediamo impegni sul credito bancario: le banche non aiutano molto e chiediamo che venga concesso più credito alle aziende locali».

LA PROTESTA INIZIATA LA MATTINA
Una protesta eclatante a favore dei piccoli commercianti che lavorano a L’ Aquila e nei paesi del cratere è stata messa in atto stamani.

Con sé Cioni aveva una tanica di benzina e un accendino e minacciava  di darsi fuoco se il governo non rivedrà «le condizioni del sistema bancario, almeno nei paesi del cratere e della città che è ancora militarizzata», come scritto in una mail.

IL MESSAGGIO DEL DIRETTORE IN UNA MAIL
«Mi sono barricato in un bagno della filiale Bankitalia per lanciare grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città’ che costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e facendo debiti si sono ricollocati alla meglio e sono disperati e con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione. Molti sono esasperati e ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Come sapete ci sono casi di suicidi. Per questo inizio sciopero fame e sete e chiedo che il governo riveda le condizioni del sistema bancario almeno nei paesi del cratere e della città che è ancora militarizzata e domando se qui possono applicar si le stesse regole di luoghi dove non è successo nulla. Se verranno forzate le porte del bagno dove sono barricato ho con me benzina e accendino. Basta con questa situazione che non meritiamo. Basta». Così, spiega Celso Cioni in una nota. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. Cioni si è rifiutato di uscire, ha chiesto «almeno un colloquio telefonico» con il prefetto. «Voglio ottenere – ha detto – qualche iniziativa concreta per uscire da questa situazione. Sono consapevole che rischio l’arresto, ma per un motivo giusto non ho timori. Questa è una giusta causa per migliaia di persone». Cioni ha detto ai carabinieri di uscire dall’antibagno: «Altrimenti finisce male» ha detto. Il direttore di Confcommercio vuole l’impegno del governo per regole straordinarie che diano ossigeno al credito bancario nei confronti negli imprenditori del territorio stremati dalla crisi. «Chiediamo uno status particolare per sostenere il sistema delle piccole imprese».

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