6 GENNAIO 2013 ORE 17:50 DA “CLASSE 44” —A TUTTI I NATI DURANTE LA GUERRA, TUTTI “RESIDUATI BELLICI”, COME CI CHIAMA LABARBARA DA CUI RICEVO…ANCHE VOI, GLI ANNI, VE LI PORTATE COSI’ SPLENDENTI? UNA DI QUESTE BIMBE MI HA DETTO RECENTEMENTE CHE-SE GIA’ TENEVA ALTO IL VESSILLO DEL SESSO-HA DECISO DI TENERLO ANCORA PIU’ ALTO! E VOI, 40-44?

“Le ragazze del 44”   di mariobardelli

 

 

Cara chiara,

peccato che non sei venuta, ma lo so che con il pensiero eri con noi.

Adesso ti conto…

Avevo io “democraticamente” deciso di vederci al Living (Sanremo), e la cosa è nata da un discorso con Grazia per poterci incontrare con Elena  che sarebbe partita martedì, nel frattempo mi ha telefonato Mariella dicendomi che era qui e avrebbe avuto piacere di vederci, così ho detto anche a lei di vederci lunedì, e da cosa nasce cosa, Grazia ha interessato Ilde e io ho telefonato a Gabriella e a Marina.

Subito avevamo pensato di vederci per le dieci, poi, tra una cosa e l’altra l’appuntamento è slittato alle dieci e mezzo undici, però non sapevo a chi avevo detto di vederci prima, così alle dieci e un quarto ero lì, e naturalmente non c’era ancora nessuno (non sapevo che Grazia era già passata e non avendo visto nessuno aveva proseguito, vista la bella giornata), ero lì sulla panchina che aspettavo e ho avuto il piacere di intrattenermi con un paio di testimoni di Geova, poi vedo una signora alta, con i capelli bianchi, che mi guarda, e va oltre, forse entra nel locale, e poi torna verso di me, mi si siede accanto e mi dice “Tu sei Barbara”, “si, ma tu chi sei?” “Indovina!” “?? Fammi la domanda di riserva, perché non ti riconosco”, “Sono Irma, Irma , mi ha informato Ilde di venire qui”, è stata proprio una sorpresa e un poco mi sono anche commossa.

Poi è arrivata Grazia, quindi Mariella, Elena, Ilde e Gabriella, così ci siamo di nuovo presentate, ero proprio contenta.

Alla fine è arrivata Marina.

A quel punto ci siamo messe a chiacchierare tutte insieme, è stato veramente piacevole.

Ho notato che siamo un bel gruppo di signore di una certa età, belle, combattive e coscienti della nostra forza e del nostro valore, con tantissime cose ancora da fare e tanto da dare.

 

Ho dato incarico alle ragazze di interessare altre compagne, di fare una specie di Catena di S. Antonio e recuperare quelle che in questi giorni ho dimenticato per poterci vedere in una prossima occasione, prima che i capelli diventino irrimediabilmente candidi, e i malanni ci lascino ancora uno spazio per poterci raccontare le nostre cose.

Ho raccolto gli indirizzi e-mail di chi ha il p.c., così questa lettera la inoltro a tutte, sperando che mi rispondano, e che aderiscano a questo progetto, anche perché noi del ’44 siamo pochi, a quei tempi i padri erano in guerra e noi siamo nate proprio per sbaglio. Ti ricordi quando eravamo alle elementari che nella nostra classe eravamo una ventina, mentre la classe successiva aveva avuto bisogno di più di una sezione. Infatti nel ’45 sono nati quasi tutti. Noi siamo proprio dei “residuati bellici”.

Approfitto per ringraziarvi tutte, sono stata la più piccola, la più monella e tale mi sento ancora, sia piccola che monella,

Vi abbraccio

labarbara

 

 

[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2014/01/Delta-Goodrem-Sitting-On-Top-Of-The-World-TV-Week-Logie-Awards-Logies-2012.mp3|titles=Delta Goodrem – Sitting On Top Of The World – TV Week Logie Awards (Logies) 2012]

Waiting, watching
Listening to every little sign I see
You are so bright, shining above all the city lights
You know, it’s right when all of the stars in the sky align
If you and I, we are together as one tonight

So get up, stand up
What you waiting for?
Let’s go, jump in
We gotta live like live in to begin
We’ve got a love like no one knows
Now I’m with you
Now I’m with you
Now I’m with you
Sitting on top, sitting on top of the world
Saved me from me, gave me everything I need
You’ll be forever in my heart
So get up, stand up
What you waiting for?
Let’s go, jump in
We gotta live like live in to begin
We’ve got a love like no one knows
Now I’m with you
Now I’m with you
Now I’m with you
Sitting on top, sitting on top of the world

All is quiet at night
We say only things for us to hear

 

 

Goodrem:

Testo
Waiting, watching
Listening to every little sign I see
You are so bright, shining above all the city lights
You know, it’s right when all of the stars in the sky align
If you and I, we are together as one tonight 

So get up, stand up
What you waiting for?
Let’s go, jump in
We gotta live life, give in to being
We’ve got a love like no one knows
Now I’m with you
Now I’m with you
Now I’m with you
Sitting on top, sitting on top of the world

Saved me from me, gave me everything I need
You’ll be forever in my heart
So get up, stand up
What you waiting for?
Let’s go, jump in
We gotta live life, give in to being
We’ve got a love like no one knows
Now I’m with you
Now I’m with you
Now I’m with you
Sitting on top, sitting on top of the world

All is quiet at night
We say only things for us to hear

So get up, stand up
What you waiting for?
Let’s go, jump in
We gotta live life, give in to being
We’ve got a love like no one knows

Now I’m with you
Now I’m with you
Now I’m with you

Sitting on top, sitting on top of the world

Sitting on top, sitting on top of the world

Sitting on top, sitting on top of the world

Traduzione
Aspettando, guardando
Ascoltando ogni piccolo segnale che vedo
Tu sei così luminoso, brilli sopra tutte le luci della città
Sai, è proprio quando tutte le stelle nel cielo si allineano
Se tu ed io, stiamo insieme come una persona sola stanotte 

Allora alzati, alzati in peidi
Cosa stai aspettando?
Andiamo, dai
Dobbiamo vivere la vita, dare per essere
Abbiamo un amore come nessuno sa
Ora sono con te
Ora sono con te
Ora sono con te
Seduta in cima, seduta in cima al mondo

Mi hai salvata da me stessa, mi hai dato tutto quello che mi serve
Sarai per sempre nel mio cuore
Allora alzati, alzati in peidi
Cosa stai aspettando?
Andiamo, dai
Dobbiamo vivere la vita, dare per essere
Abbiamo un amore come nessuno sa
Ora sono con te
Ora sono con te
Ora sono con te
Seduta in cima, seduta in cima al mondo

Tutto è tranquillo di notte
Diciamo solo le cose per noi sentire

Così Get Up, Stand up
Cosa stai aspettando?
Andiamo, il salto in
Dobbiamo vivere la vita, cedere ad essere
Abbiamo un amore come non si sa

Ora sono con te
Ora sono con te
Ora sono con te

Seduto in cima, seduto sulla cima del mondo

Seduto in cima, seduto sulla cima del mondo

Seduto in cima, seduto sulla cima del mondo

Leggi qui:http://www.rnbjunk.com/traduzione-testo-sitting-on-top-of-the-world-delta-goodrem-668/#ixzz2pdmRz3gM

 

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7 risposte a 6 GENNAIO 2013 ORE 17:50 DA “CLASSE 44” —A TUTTI I NATI DURANTE LA GUERRA, TUTTI “RESIDUATI BELLICI”, COME CI CHIAMA LABARBARA DA CUI RICEVO…ANCHE VOI, GLI ANNI, VE LI PORTATE COSI’ SPLENDENTI? UNA DI QUESTE BIMBE MI HA DETTO RECENTEMENTE CHE-SE GIA’ TENEVA ALTO IL VESSILLO DEL SESSO-HA DECISO DI TENERLO ANCORA PIU’ ALTO! E VOI, 40-44?

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Auguri!

  2. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Non c’entra niente con le reduci del ’44, a cui va tutta la mia simpatia e solidarietà. Leggo oggi sul giornale che è morto ieri un economista italiano di fama mondiale, Augusto Graziani, professore universitario, accademico dei Lincei, per alcuni anni senatore dei DS. Graziani è stato per anni punto di riferimento di tutti coloro, in Italia e all’estero, che non credono che il mercato sia la panacea di tutti i mali, ma piuttosto che il capitalismo ha bisogno dell’intervento dello Stato, soprattutto per sostenere l’occupazione e regolare la distribuzione del reddito. Il suo libro ” The monetary Theory of Production”, pubblicato a Cambridge nel 2003, resterà uno dei classici del pensiero economico. Negli anni ’90 e poi nei primi anni del nuovo secolo Graziani fu il primo a spiegarci che la moneta unica era stata costruita su basi scricchiolanti, perché le regole macroeconomiche costringevano gli Stati e la BCE a politiche di austerità. E ciò avrebbe messo a serio rischio la tenuta dell’eurozona. Ancora prima Graziani aveva previsto che ” un paese a struttura industriale debole, che si regge nel mercato soltanto per la compressione del costo del lavoro” avrebbe preso la via del declino. Per contrastare questo esito servivano e servono politiche industriali incisive, che facciano compiere alle nostre imprese un salto tecnologico e dimensionale. Il grosso debito pubblico che ci portiamo sul groppone è in buona misura l’altra faccia dell’inadeguatezza del nostro apparato produttivo. E ciò perché gli elevati tassi di interesse del passato erano serviti a favorire l’afflusso di capitali adeguati a compensare la cronica tendenza al disavanzo della bilancia commerciale. Graziani è stato anche uno studioso militante, vicino agli interessi dei più deboli perché, alla fine dei conti, l’economista non è mai un tecnico neutrale, e lui aveva deciso da che parte stare. ( l’articolo è preso dall’Unità di lunedì 6 gennaio, pag.9, a firma di Riccardo Realfonzo).

  3. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Sempre per restare nel campo economico, l’Unità ricorda oggi, 6 gennaio 2014, che cento anni fa nasceva a Pescara Federico Caffè, l’economista che voleva chiudere le borse, luogo degli “incapucciati”, i predatori dei risparmi della gente, che si muoveva in tram per vedere in faccia la gente, che teorizzava: poiché il mercato è una creazione umana, l’intervento pubblico ne è una componente necessaria e non un elemento di per se’ distorsivo e vessatorio. Federico Caffè, misteriosamente scomparso nel nulla il 15 aprile 1987, ha dato vita ad una scuola del pensiero economico di origine keynesiana ma continuamente modellata sui bisogni e le aspettative della gente comune. Lavorò assiduamente al tema del welfare, con particolare attenzione agli aspetti sociali e alla distribuzione dei redditi. ” Come economista tengo molto alla mia autonomia. Lo studio e la ricerca continua sono certamente importanti tanto quanto è tenere ben saldo e fermo il rapporto umano con le persone. L’economista non dovrebbe mai aspirare ad essere e a fare il consigliere del Principe”. Ce lo riferisce Bruno Amoroso, che di Caffè è stato allievo oltre che amico personale. Amoroso, su consiglio di Caffè scelse di andare a Copenaghen ad insegnare economia all’Università di Roskilde, di cui attualmente all’età di 78 anni è professore emerito. Al suo maestro ha dedicato il libro ” Le riflessioni della stanza rossa”, ricco di confessioni e ricordi sui loro frequenti incontri in Danimarca. Amoroso afferma che tre grandi economisti, Caffè, Augusto Graziani e Sylos Labini, sono state rapidamente isolate e marginalizzate a sinistra, non hanno mai confuso il diritto con l’economia, le teorie con il progetto politico, ma hanno tentato e potentemente contribuito a servirsi di questi strumenti per tenere la dritta di un processo di costruzione democratica e sociale. Nell’articolo si ricorda che che Caffè nel 1945 fu consulente economico del Ministro per la Ricostruzione, Meuccio Ruini, nel brevissimo governo di Ferruccio Parri.

  4. nemo scrive:

    Lo stupendo dipinto di Mario Bardelli ritrae come vedo (e ammiro) le magnifiche ragazze del ’44. Vivono gioiosamente i loro incontri, finalmente libere dai monotoni e condizionanti ‘maschietti’.

    • Chiara Salvini scrive:

      quando si dice: “tombeur de femmes”!

    • labarbara scrive:

      a Nemo: infatti, la maggior parte di noi non ha “impicci”, o se li ha sono gestiti molto bene, finalmente ci sentiamo libere da condizionamenti e se ci scappa qualche giudizio non consono alle “buone maniere”, non abbiamo chi ci tira le orecchie. Quanto essere noi a tirarle agli altri, mi sembra che non faccia più parte del nostro dovere. Riusciamo a rispettare le opinioni delle successive generazioni, tanto sarà la vita ad insegnare loro come ci si comporta. Quello che dovevamo insegnare lo abbiamo insegnato, sta a loro farne tesoro o ignorare le nostre opinioni. e tutto ciò ci fa sentire finalmente libere.

  5. nemo scrive:

    bello ! Grazie cara ‘labarbara’.

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