PRIMO GENNAIO 2013 ORE 12:39 MESSICO—OLIMPIADI 68— PUGNI CHIUSI CONTRO… BUON ANNO DA TOMMIE SMITH E JOHN CARLOS! ARCHIE SHEPP /// FREE JAZZ: E’ FINITA! ——–ANCHE NOI DOVREMMO DIRLO TUTTI INSIEME!

 

Grazie alla loro crescente popolarità, i Giochi Olimpici erano diventati nel corso degli anni una cassa di risonanza per questioni che trascendevano lo sport. E le Olimpiadi di Città del Messico, datate 1968, non potevano essere da meno. Pochi giorni prima della cerimonia di apertura, l’esercito messicano aveva represso nel sangue la protesta studentesca (40 morti) e si andò perfino vicini all’annullamento o al trasferimento dell’Olimpiade – che, tuttavia, alla fine si disputò secondo programma. O quasi.

 

Il motivo principale per cui i Giochi di Città del Messico sono passati alla storia, infatti, non risiede in un’impresa sportiva, ma in una delle più potenti immagini che si siano mai impresse nella memoria collettiva: quella che ritrasse i velocisti afroamericani Tommie Smith e John Carlos con il pugno chiuso guantato di nero sollevato, durante la premiazione della gara dei 200m, in segno di protesta contro il razzismo e a sostegno del movimento per i diritti civili. I due atleti furono espulsi dal Villaggio Olimpico e la loro carriera fu gravemente compromessa, ma il loro gesto resta una dei simboli più evocativi della storia dello sport moderno.

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=79MTRrr2WQk

 

 

Il 16 ottobre 1968 Tommie Smith, detto Jet, e John Carlos corsero i 200 metri e si classificarono al primo e al terzo posto. Sul podio con la medaglia al collo, mentre le note diffondevano l’inno americano alzarono il pugno chiuso e chinarono il capo. Entrambi infilarono il pugno in un guanto nero, prima di alzarlo al cielo. Quel guanto nero non era il simbolo delle Pantere Nere, come in tanti ancora oggi ritengono, ma fu messo per non sporcarsi le mani in vista della premiazione, un gesto sprezzante nei confronti del presidente del Comitato internazionale olimpico Avery Brundage , che sosteneva apertamente la presenza nel Cio della Rhodesia e del Sudafrica, due nazioni razziste che non consentivano agli atleti neri di gareggiare nei loro paesi . Inoltre Avery Brundage aveva ignorato il massacro degli studenti universitari messicani, due settimane prima in Piazza delle Tre Culture, i quali protestavano contro lo spreco di denaro per le olimpiadi e rivendicavano migliori condizioni di vita.
Brano Free.
Ornette Coleman : Sax Alto
Don Cherry: Pocket Trumpet
Charile Haden : Contrabbasso
Billy Higghins: Battteria
Il brano che accompagna la video clip è il manifesto del Free Jazz. Lo stile jazzistico che accompagnò la stagione delle Pantere Nere, del “Black Power”. Ornette Coleman e Don Cherry furono due dei maggiori esponenti di questo stile. Cosa fu, allora, cosa volle essere il free jazz?

 

E’ Archie Shepp,

uno dei maggiori esponenti di questa nuova cosa “New Thing” a dircelo:

 

“…è finita per i figli dei bianchi : non balleranno più con la musica del pagliaccio nero. E’ finita con i battelli del Mississippi e le sale da ballo di Chicago o di Manhattan, con lo sfruttamento, con alcool, con la fame, con la morte….i figli del battelliere e dell’emigrante hanno valicato i confini folkloristici dal jazz…”

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