14 dicembre 2013 ore 08:43 E CUPERLO ACCETTA LA PRESIDENZA

JACK’S BLOG

Il blog di GIACOMO SALERNO

Menu


imm

E CUPERLO ACCETTA LA PRESIDENZA COL PARERE CONTRARIO DI D’ALEMA (Giovanna Casadio)

14 dicembre 2013

i
1 Vote

 

Quantcast

E il segretario prepara la rinuncia ai rimborsi elettorali

Nell’Assemblea che proclamerà domani Matteo Renzi nuovo segretario del Pd, il premier Letta interverrà subito dopo Guglielmo Epifani che ha traghettato il partito nei sei mesi più difficili della sua storia, con bassi consensi, tra risse interne, lacerazioni, rancori. Ma ora i sondaggi parlano di quasi 3 punti percentuali guadagnati dai Democratici per l’effetto-volano rappresentato dalle primarie in cui ha vinto il “rottamatore”. Il neo segretario spiegherà subito la «sorpresina» pronta per Grillo, e solo in parte bruciata dall’accelerazione di Letta sullo stop al finanziamento ai partiti per decreto. Parlerà dei rimborsi elettorali a cui il “suo” Pd intende rinunciare in tutto o in parte. «Per il Pd sarà una rivoluzione quotidiana – ha già detto Renzi- ma lo scoprirete ogni giorno». E ovviamente a Largo del Nazareno, la sede del partito, i dipendenti sono preoccupati per i loro posti di lavoro.

Dovrà calibrare, il “rottamatore”, attacchi e sostegno al governo Letta. Perciò incalza e incassa. E se il rinnovamento è il suo mantra, tuttavia preferisce evitare in questa fase i conflitti. Gianni Cuperlo, l’ex rivale e capo dell’opposizione, ha accettato di fare il presidente del Pd. Dopo tante perplessità e consigli contrastanti, è prevalsa la tesi dei “giovani turchi”, quella corrente che in nome del ricambio generazione pensa a un patto con Renzi e non vuole chiudersi nella ridotta di un Correntino. Cuperlo quindi fa sapere nella tarda mattinata: «Accetto l’offerta di Renzi per la presidenza». Si complimenta subito Stefano Fassina, vice ministro dell’Economia e supporter cuperliano: «Gianni compie una scelta di responsabilità nell’interesse di tutti». Decisione presa dopo un paio di discussioni piuttosto accese: «In un ruolo come la presidenza – sottolinea Fassina – dà visibilità a un Pd plurale». Non fa scomparire la sinistra che viene dalla tradizione del Pci-Pds-Ds, che è stata egemone ed è adesso impallidita.

Matteo Orfini, che dei “giovani turchi” è portavoce, si complimenta con Cuperlo: «Gianni ha riflettuto e ha deciso, è un Pd che riparte tutti insieme». Daniele Marantelli, tra coloro che più hanno fatto pressing, ringrazia Cuperlo. Alla fine anche Bersani era intervenuto per convincerlo, solo Massimo D’Alema era contrario e Cesare Damiano. Quindi a Renzi spetterà in Assemblea indicare Cuperlo come presidente, benché spetti a Davide Zoggia introdurre i vari passaggi della cerimonia d’insediamento alla Fiera di Milano.

I problemi si aprono nella composizione della Direzione, tra vecchi e nuovi leader, tenuto conto che su 120 componenti ne toccano – sulla base delle percentuali ottenute alle primarie – 22 a Cuperlo, 17 a Civati e un’ottantina a Renzi. Walter Veltroni, il primo segretario del Pd, sarà membro di diritto come l’ex leader Bersani. Ma Bindi, l’ex presidente del Pd? Due sono i vice di Cuperlo, un renziano e un civatiano. Pippo Civati vorrebbe una donna: Sandra Zampa, la portavoce di Prodi, la senatrice Laura Puppato, Maria Carmela Lanzetta. Mentre l’altra vice presidenza potrebbe andare a Ivan Scalfarotto, renziano, già vice uscente. Francesco Bonifazi sarà il nuovo tesoriere, sostituirà Antonio Misiani, che Bersani volle in quel posto, e che era andato a studiarsi come funzionava in Canada, Gran Bretagna e Svezia il finanziamento privato alle forze politiche.

verooAbout these ads

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *