La caligo
La caligo, la tipica foschia che a volte compare sui luoghi di mare.
Un fenomeno non frequente, ma che comunque si manifesta in alcuni periodi dell’anno, creando un’atmosfera surreale in pochi minuti.
La “caligo”, dall’omonima parola latina, si verifica di solito in primavera.
l risultato è un banco di nebbia a pochi metri d’altezza, mentre dalle alture si assiste allo spettacolo del “mare di nubi” sottostante.
foto Fabio Rosmino © GenovaToday – link subito sotto
Macaia o maccaja
La parola “macaia” ha una probabile origine greca, e deriva da malakia, languore, oppure dal latino malacia, bonaccia di mare.
Come spiega Limet, si tratta di nubi medio-basse di provenienza marittima, sospinte dal vento meridionale verso i settori costieri della regione. Esistono fondamentalmente due tipi di “maccaja”: la prima, detta “anticiclonica”, è molto comune nel periodo primaverile e trova la sua genesi nel sovrascorrimento sul freddo mar ligure, reduce dell’Inverno, delle prime apprezzabili masse d’aria calda. La seconda, “da richiamo” (o “prefrontale”), caratterizza le fasi anteriori al passaggio di una depressione, in concomitanza con l’attivazione in seno al Tirreno di flussi, più o meno profondi, umidi meridional
foto Luca Pastorino – GenovaToday
Gaigo
Il “gaigo”, invece è la nebbia che si adagia sulle dorsali appenniniche centro-occidentali della regione, da ponente a levante. È l’opposto della macaia, causata dal vento da nord e dall’umidità proveniente dalla pianura Padana che, per un effetto chiamato “stau” (le correnti d’aria cariche di umidità che si condensano seguendo i rilievi appenninici), provoca una copertura nuvolosa sul versante padano e l’effetto di una “tovaglia” sui versanti liguri.
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foto sopra e testo da:
GENOVA TODAY © GenovaToday
https://www.genovatoday.it/attualita/nebbia-caligo-cosa-e.html
In quest’altre foto, sta a voi decidere di cosa si tratta, se di caligo, macaia o gaigo ( mai sentito )
Laterza 2018
Genova è un modo di essere.Genova è un alto e un basso continuo, è un infinito salire e scendere. È un continuo racchiudere, restringere, contenere. Genova è megalomane, con questa storia del centro storico e della macaia. Genova nasconde, bara e inganna. Apparentemente schiva e sulle sue, sotto sotto pensa sempre a tenersi aperta una possibilità di fuga.
SIMONE PIERANNI – foto Festival Internazionale del Giornalismo
Simone Pieranni, laureato in Scienze Politiche, nel 2009 ha fondato China Files, agenzia editoriale con sede a Pechino che collabora con media italiani con reportage e articoli sulla Cina. Dal 2006 al 2014 ha vissuto in Cina, scrivendo per media italiani e internazionali. Dal 2014 al 2022 ha lavorato nella redazione esteri del Manifesto.
Oggi lavora a Chora Media, si occupa di podcast e ne conduce uno settimanale sull’Asia, intitolato Altri orienti.
È autore di Brand Tibet (Derive Approdi, 2010), Cina Globale (Manifestolibri, 2017), del romanzo Genova Macaia (Laterza, 2017), di Red Mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina (Laterza, 2020) e La Cina nuova (Laterza, 2021), Tecnocina – Storia della tecnologia cinese dal 1949 a oggi (add editore).
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