Fabrizio De André– QUELLO CHE NON HO – Musica e parole di Fabrizio De André e Massimo Bubola -FEDERICO PISTONE ( libro ) CI RACCONTA LA STORIA DI QUANTI CI SI SONO MESSI — PER ARRIVARE ALLO SPLENDORE DI QUESTA INCISIONE !

 

 

 

Quello che non ho – Fabrizio De Andrè

Musica e parole di Fabrizio De André e Massimo Bubola

 

 

 

Quello che non ho è una camicia bianca
Quello che non ho è un segreto in banca
Quello che non ho sono le tue pistole
Per conquistarmi il cielo, per guadagnarmi il sole

Quello che non ho è di farla franca
Quello che non ho è quel che non mi manca
Quello che non ho sono le tue parole
Per guadagnarmi il cielo, per conquistarmi il sole

Quello che non ho è un orologio avanti
Per correre più in fretta e avervi più distanti
Quello che non ho è un treno arrugginito
Che mi riporti indietro da dove son partito

Quello che non ho sono i tuoi denti d’oro
Quello che non ho è un pranzo di lavoro
Quello che non ho è questa prateria
Per correre più forte della malinconia

Quello che non ho sono le mani in pasta
Quello che non ho è un indirizzo in tasca
Quello che non ho sei tu dalla mia parte
Quello che non ho è di fregarti a carte

Quello che non ho è una camicia bianca
Quello che non ho è di farla franca
Quello che non ho sono le sue pistole
Per conquistarmi il cielo, per guadagnarmi il sole

Quello che non ho

TESTO DA : ROCKOL  link

 

 

 

Tutto De André. Il racconto di 131 canzoni - Federico Pistone - copertina

ARCANA, 2018

 

 

 

Fabrizio De André: “L’Indiano” compie 40 anni. La storia di “Quello che non ho”

L’album “Fabrizio De André” uscì nel luglio del 1981.

 

Fabrizio De André: "L'Indiano" compie 40 anni. La storia di "Quello che non ho"

 

 

FEDERICO PISTONE PER ROCKOL

https://www.rockol.it/news-723092/fabrizio-de-andre-l-indiano-compie-40-anni-storia-quello-che-non-ho

 

 

QUELLO CHE NON HO 
Musica e parole di Fabrizio De André e Massimo Bubola

Fabrizio ha fatto la squadra, guidata in veste anche di arrangiatori dal tastierista statunitense Mark Harris, che arrangerà anche Enzo Jannacci, Edoardo Bennato, Pino Daniele, Eros Ramazzotti, Roberto Vecchioni e Renato Zero, e dal ligure Oscar Prudente, autore delle musiche di “Jesahel” e “Pensiero stupendo” (con testi di Ivano Fossati, altro predestinato sulla via di De André) e delle hit di Dori Ghezzi “Mamadodori” e “Margherita non lo sa” (parole di Minellono e Avogadro). Si lavora agli Stone Castle Studios di Carimate, nel giugno-luglio del 1981, e il disco arriverà nei negozi il 21 luglio. 

 

Mappa MICHELIN Carimate - ViaMichelin

Carimate è tra Cantù e Lentate sul Seveso

 

 

Tra il 1977 e il 1987 studio di registrazione con il nome di Stone Castle Studios; adesso il castello, ora a soli 30 minuti da Milano, è utilizzato come hotel e spa da 50 camere, con accesso al vicino campo da golf e ristorante in loco.

 

Facciata del Castello di Carimate
Goldmund100 – Opera propria

Il castello di Carimate ( prov. di Como )- I primi documenti annunciano che Luchino I Visconti nel 1345 ricostruì una cittadella sul sito, distrutta dai precedenti conflitti tra Como e Milano.

La storia del castello segue nel link :

https://en.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Carimate

 

Premiata Forneria Marconi (PFM) Perform at the Felt Forum in New York

Mauro Pagani -nel 1974

In quei giorni Mauro Pagani è anche lui al Castello di Carimate, al lavoro sulla colonna sonora di “Sogno di una mezza estate” di Gabriele Salvatores; si erano già incrociati occasionalmente in precedenza, ma qui inizia l’avventura che li porterà insieme a “Creuza de ma”, cominciando dal tour di presentazione per “L’indiano”, della cui band farà parte anche Pagani.

 

 

 

foto da : 
https://www.fabiosroom.eu/it/canzoni/hotel-supramonte/

 

—-  Prima di parlare del disco che esce nel 1981 il 21 luglio– Fabrizio e Dori la moglie e artista, sono passati per l’episodio che più di tutti ha segnato la vita di Fabrizio De Andrè e della compagna Dori Ghezzi: il rapimento e la prigionia della coppia avvenuto in Sardegna dal 27 agosto al 20 dicembre 1979 da parte dell’anonima sequestri, esperienza tremenda e rivelatrice a cui il cantautore ha dedicato la canzone Hotel Supramonte proprio nell’album di cui stiamo parlando. In quell’occasione, giusto per evidenziare la statura morale dei soggetti in questione, Fabrizio e Dori condannarono i mandanti ma perdonarono i carcerieri e la manovalanza. Faber disse: “Capiamo i banditi e le ragioni per cui agiscono in quel modo, sebbene il reato di sequestro di persona sia tra i delitti più odiosi che si possano commettere”.—–

 Torniamo al disco :

 

Il parco musicisti al lavoro sul disco è imponente: con Fabrizio De André – voce, chitarra acustica in “Franziska” e “Hotel Supramonte” – suonano e cantano Pier Michelatti (basso),  Lele Melotti (batteria), Tony Soranno (chitarra acustica, chitarra elettrica), Mark Harris  ( tastiera, cori; voce solista in “Ave Maria”), Aldo Banfi (sintetizzatore, programmazione), Pietro Pellegrini (sintetizzatore, programmazione), Maurizio Preti (percussioni), Massimo Luca (chitarra acustica in “Franziska”), Bruno Crovetto (basso in “Franziska” e “Hotel Supramonte”), Claudio Bazzari (chitarra elettrica in “Se ti tagliassero a pezzetti” e “Canto del servo pastore”), Paolo Donnarumma (basso in “Canto del servo pastore”), Sergio Almangano (violino in “Hotel Supramonte”), Cristiano De André (violino pizzicato, verso dell’upupa in “Fiume Sand Creek”), Andy J.Forest  (armonica in “Quello che non ho”), Dori Ghezzi, Mara Pacini, Massimo Bubola, Oscar Prudente (cori).

Si comincia con un brano picchiato e potente e una voce mai così cattiva, quasi sinistra nella sua requisitoria: “Quello che non ho è una camicia bianca / quello che non ho è un segreto in banca… / quello che non ho è di farla franca… / quello che non ho sono le mani in pasta / quello che non ho è un indirizzo in tasca”. È il 1981, a marzo è stata smascherata la loggia massonica P2 e il riferimento è immediato. Ma è anche un’epoca nera del terrorismo e l’avvio dell’edonismo reaganiano, le armi facili, la nuova filosofia della superficialità che dagli Usa contagia il mondo. E De André prende le distanze: “Quello che non ho sono le tue pistole / per guadagnami il cielo, per conquistarmi il sole”. È il grande rifiuto, la condanna alla civiltà occidentale, il riscatto dell’umanità autentica di periferia, che siano sardi o pellerossa. Tutto riassunto in un verso cruciale: Quello che non ho è quel che non mi manca”.

 

questo bel testo che ci spiega un po’ di più di quel che potevamo aver intuito è di:

 Federico Pistone

( ripeto il link)

https://www.rockol.it/news-723092/fabrizio-de-andre-l-indiano-compie-40-anni-storia-quello-che-non-ho

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