Per chi ama ancora Antonio Rubino ( Sanremo, 15 maggio 1880 – Bajardo, 1º luglio 1964 ) — è un grande per noi !

 

 

 

Morte avanza verso un mulino a vento dall'aspetto antropomorfo (manifesto) di Rodella Ottavio detto Tavio, Rubino Antonio (sec. XX) <br>Condizioni d'uso: <a class='link-esterno' href='https://docs.italia.it/italia/icdp/icdp-pnd-circolazione-riuso-docs/it/v1.0-giugno-2022/testo-etichetta-BCS.html' target='_bcs'>Beni Culturali Standard (BCS)</a>

Il mulino della morte. Morte avanza verso un mulino a vento dall’aspetto antropomorfo –manifesto pubblicitario, 1907 –

Rodella Ottavio Detto Tavio (1864/ 1910)
1864/ 1910

Rubino Antonio (1880/ 1964)
1880/ 1964

 

 

 

 

****   

Sanremo –Venerdì 11 ottobre, invece, è stato organizzato al Teatro della Federazione Operaia (ore 17) l’11° concerto di San Romolo con il duo ‘pizzicante’ composto da Freddy Colt e Davide Frassoni. Verrà presentato l’inedito di Antonio Rubino dal titolo ‘Il fidanzato dei mulini a vento’, a cura dell’Accademia della Pigna.

 

*****

 

 

 

 

KODAK Digital Still Camera

 

Copertina:  Re dei nani barbuto sorridente in piedi su un mucchio di ortaggi; Quarta di copertina: disegni di ortaggi, Pera buona Luisa d’Avranches, Susina regina Vittoria, Mela renetta del Canada (locandina) di Rubino Antonio – ambito lombardo (primo quarto XX)

 

 

 

 

mietitore abbraccia una grande fascina di grano in un campo (locandina) di Rubino Antonio (prima metà sec. XX) <br>Condizioni d'uso: <a class='link-esterno' href='https://docs.italia.it/italia/icdp/icdp-pnd-circolazione-riuso-docs/it/v1.0-giugno-2022/testo-etichetta-BCS.html' target='_bcs'>Beni Culturali Standard (BCS)</a>

(locandina)  mietitore abbraccia una grande fascina di grano in un campo, sullo sfondo un uomo anziano nei campi- 1920-25 — di Rubino Antonio (prima metà sec. XX)
Beni Culturali Standard (BCS)

 

 

 

segue da :

ARTRIBUNE  18 FEBBRAIO 2024

 

I dimenticati dell’arte. Antonio Rubino, giornalista per ragazzi e favolista 

 

Poliedrico artista, disegnatore, scrittore, autore di storie per bambini e per adulti e anche regista e designer. Inventò una nuova macchina da presa, la sinalloscopica. Ecco chi era Antonio Rubino

 

 

I dimenticati dell’arte. Antonio Rubino, giornalista per ragazzi e favolista 

uno dei fumetti di Antonio Rubino

 

Antonio Augusto Rubino (Sanremo15 maggio 1880 – Bajardo1º luglio 1964) è stato un disegnatore italiano precursore nell’attività di fumettista in Italia e importante illustratore, fra i fondatori del Corriere dei Piccoli, per il quale ideò la testata e numerosi personaggi oltre che le didascalie in rima in sostituzione dei tradizionali ballons americani.

Sin da adolescente si dedicò alla poesia e al disegno scrivendo all’età di diciassette anni un “Poema Baroko“, composto da di 1.300 terzine; riuscì a pubblicare qualche sonetto sulla rivista letteraria del Corriere della seraLa Lettura. Iniziò a dedicarsi al disegno nel 1902 caratterizzando il proprio lavoro in modo originale influenzato dal coevo stile liberty[

Laureatosi in legge a Torino, si dedicò al giornalismo e all’illustrazione lavorando per varie riviste e quotidiani come Il Secolo XIXIl Risorgimento Grafico, Il Giornalino della Domenica e La Lettura.

 

 

undefined
Cameretta disegnata da Antonio Rubino per Industria Veneziana di Mobili Laccati, 1924 circa (Genova, Wolfsoniana)

 

«Giornalista per ragazzi, favolista, autore di libretti e di commedie, decoratore di ambienti, scenografo, attore, polemista, regista di disegni animati e persino, nei ritagli di tempo, raccoglitore di olive» – così Rubino si definisce nel Curriculum ridiculum. Ma fu anche poeta, pittore, illustratore, ceramista, compositore musicale.

Durante la prima guerra mondiale collaborò con sue illustrazioni al giornale di trincea La Tradotta destinato ai soldati al fronte.

Antonio Rubino fu autore di canzoni come Il soldato focillato, del 1919, su testo secondo alcuni di Cesare Pascarella, secondo altri di Gandolin.

Negli anni cinquanta fu di nuovo ma per breve periodo al Corriere dei Piccoli, che abbandona ben presto; si ritirò definitivamente nel 1959 nel paese di Baiardo, dove morì nel 1964.

 

Sailko – Opera propria

 

 

 

Sailko – Opera propria

 

 

 

DA — WIKIPEDIA

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Rubino

 

 

 

 

 

da

ARTRIBUNE

 

 

Amava definirsi “giornalista per ragazzi e favolista”, ma in realtà la sua figura è ben più significativa, in qualità di pioniere della diffusione del fumetto in Italia, già dall’inizio del Novecento. Nel 1907 Antonio Rubino (1880-1964) comincia a disegnare copertine del settimanale per bambini Il giornalino della Domenica, dopo un percorso artistico vicino al simbolismo e all’art nouveau, intrecciato alla sua attività di poeta, esercitata parallelamente ad una laurea in giurisprudenza. Ma l’affermazione come fumettista per il ragazzo originario di Sanremo, figlio di Giovanbattista, banchiere, botanico e cercatore d’oro, e di Maria Sarlandière, arriva l’anno seguente, quando Silvio Spaventa Filippi lo assume nella redazione del nuovo Corriere dei piccoli, il supplemento domenicale per bambini del Corriere della Sera, dove Rubino collabora fino al 1940. L’infaticabile disegnatore inventa diversi personaggi tra i quali Quadratino – uno dei suoi più famosi –  Nonna GeometriaPino e PinaViperetta, Nicoletta, Italino e Kartoffel Otto e si occupa della versione italiana di serie americane a fumetti come FortunelloLa Checca e Arcibaldo e Petronilla.

 

Chi era Antonio Rubino

 

Per questi ultimi Rubino sostituisce il “balloon”, cioè la nuvoletta, con didascalie in rima in fondo ad ogni vignetta.
 Le storie di Antonio Rubino”, scrive Emilio Varrà, “raccontano sempre disavventure in cui tutto è pronto a capovolgersi, a trasformarsi in un frenetico carnevale. Il grande fascino dello stile di Rubino”, aggiunge, “è tutto qui, nella capacità di raccontare una ‘geometria in rivolta’, dove le figure sono sì composte da forme regolari, ma queste non stanno mai ferme, si muovono sulla pagina come su una scacchiera impazzita, sempre pronte a diventare qualcos’altro”. La sua attività di fumettista prosegue anche durante la Prima guerra mondiale, collaborando a La Tradotta, il giornale di trincea per i soldati del fronte, mentre negli anni Trenta per Antonio iniziano nuove avventure: tra il 1932 e il 34 pubblica sul Corriere dei Piccoli i racconti illustrati di fantascienza Le cronache del futuro e nello stesso periodo dirige Topolino per la Mondadori. L’energia creativa di Rubino non si limita però ai bambini ma sconfina anche nel mondo degli adulti, grazie all’ambizioso poema in versi Il mistero del tempo– scritto tra il 1943 e il 1945- con una struttura in ventiquattro canti da sessanta versi l’uno, secondo una corrispondenza perfetta con le ore e i minuti di una giornata.

 

Antonio Rubino regista

 

Ma non basta: nel 1941 si cimenta con la regia cinematografica grazie al cortometraggio Il paese dei ranocchi, che vince un premio al festival del Cinema di Venezia l’anno successivo. Nel 1955 inventa un nuovo tipo di macchina da presa, detta “sinalloscopica”, sviluppata per integrare i colori, il suono e i movimenti nel film di animazione, con la quale realizza il documentario I sette colori. Inoltre nel corso della sua lunga e fortunata carriera costruisce diversi giocattoli e perfino La cameretta del bambino, disegnata nel 1924 in stile decò e oggi conservata alla Wolfsoniana di Genova. Nel 1962, due anni prima di morire, scrive Curriculum ridiculum, che conclude con questa frase, emblematica della sua personalità: “Se io sono nato poeta e pittore non ne ho nessuna colpa, non ne ho merito alcuno. Non ho fatto altro, durante i miei ottant’anni di vita, che seguire la mia sorte. Il mio motto è sempre stato questo: sequor naturam meam”.   

Ludovico Pratesi 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *