HINTHIAL – L’OMBRA DI SAN GIMINIANO – una statua etrusca scoperta grazie alla nostra cara Donatella ! + altro + altro

 

 

 

ANSA.IT — 29 NOVEMBRE 2019
https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2019/11/29/in-mostra-statua-etrusca-offerente_0ffa7621-9f57-471d-85a2-70e917342544.html

 

 

In mostra statua etrusca Offerente

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

- RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

Sarà esposta per la prima volta al pubblico, in occasione di una mostra ai Musei Civici di San Gimignano (Siena), l’Offerente, “eccezionale” statua in bronzo lunga 64 centimetri, risalente all’età etrusca, scoperta nel 2010 sulle alture della Torraccia di Chiusi, nel territorio di San Gimignano verso la Valdelsa.

‘Hinthial.

L’Ombra di San Gimignano. L’Offerente e i reperti rituali etruschi e romani’ il titolo dell’esposizione, in programma dall’1 dicembre al 31 maggio.
Il ritrovamento avvenne durante la ristrutturazione di un edificio: la statua, che ritrae una figura maschile che indossa una toga, in ottimo stato di conservazione, fu trovava sul fondo di uno scasso. Interrotti i lavori, a partire dal 2011 la Soprintendenza diede avvio a una campagna di scavi che ha fatto emergere un’area sacra etrusca all’aperto, in uso per almeno 500 anni, dal III secolo a.C. fino al II secolo d.C..
La statua fu trovata sepolta vicino a un monolite in pietra squadrato che doveva fungere da altare.

 

 

 

Hinthial. L'ombra di San Gimignano. L'offerente e i reperti rituali etruschi e romani : Tabolli, Jacopo, Giuffrè, Enrico Maria: Amazon.it: Libri

FOTO DA AMAZON.IT

 

 

 

 

FOTO DA :
https://arteventinews.it/2020/02/28

 

 

 

San Gimignano: riapre rinnovato il Complesso Museale di Santa Chiara

 

 

 

da :


6 aprile 2024

 

Riapre al pubblico l’intero Complesso museale di Santa Chiara, una delle perle di San Gimignano, preziosa città Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale dell’UNESCO.

Ubicato nell’antico monastero edificato agli inizi del Cinquecento, l’edificio rimase identico a sé stesso fino al 1786, quando fu restaurato e ampliato per essere trasformato in un conservatorio per ragazze. Ulteriori ammodernamenti vennero eseguiti nell’Ottocento e dal 1999 il complesso fu adibito a museo.

 

Il complesso riapre con una nuova sezione del Museo Archeologico incentrata sull’importanza della Via Francigena ma anche il completo riallestimento della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e inaugurando una nuova mostra fotografica di respiro internazionale incentrata sui ritratti delle star realizzati da Ken Nahoum.

Il progetto di riqualificazione è stato promosso dal Comune di San Gimignano con la collaborazione della Regione Toscana e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e con Opera Laboratori.

Il complesso è stato ampliato e rinnovato, aggiungendo un importante focus sulla via Francigena.

San Gimignano infatti deve la sua nascita e il conseguente sviluppo a questa fondamentale via di comunicazione che nel corso dei secoli ha avuto un ruolo chiave.

 

Ad aprire l’esposizione del Museo Archeologico e dell Via Francigena è la statuetta Hinthial nota anche come Ombra di San Gimignano. Fu rinvenuta nell’autunno del 2010 in una fossa sulle alture della Torraccia di Chiusi. Si tratta di un’opera in bronzo di Offerente, cioè una figura maschile stante abbigliata con una lunga toga e che tiene nella mano destra una patera ombelicata.

Questa statuetta in bronzo di offerente del III secolo a.C. è denominata Hinthial. L’ombra di San Gimignano, i reperti ad essa correlati provenienti dal sito archeologico in località Torraccia di Chiusi e il materiale archeologico emerso dall’importante sito, poco distante dal precedente, della Villa romana di Aiano – Torraccia di Chiusi.
Hinthial
, denonimato anche l’Ombra di San Gimignano per l’affinità con la nota statuetta votiva etrusca, proveniente da Volterra, conosciuta anche come Ombra della sera, è stata oggetto nel 2019 di un’importante mostra promossa dal Comune di San Gimignano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo

 

A far da cornice al singolare quanto prezioso reperto, sono esposti altri importanti reperti archeologici fra i quali si notano le fini ceramiche coperte di vernice nera.

 

Questa ceramica cos particolare in principio veniva definita etrusco-campana ma successivamente furono delineati tre grandi gruppi in cui suddividere tutti gli esemplari.

Quelli esposti sono tipici dell’Etruria e appartengono al gruppo di Malacena che prende il nome da una località nei pressi di Monteriggioni dove fu rinvenuto un grande numero di vasi a vernice nera.

 

 

Nella visita al rinnovato complesso museale non si può tralasciare la Spezieria di Santa Fina, un’istituzione cittadina che risale ai primi anni del Cinquecento con un allestimento che riproduce l’assetto ma anche gli aromi originali presenti nella farmacia con i pregevoli vasi in ceramica databili fra il Quattrocento e il Settecento.

Al piano superiore è ubicata la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea che custodisce dipinti Ottocenteschi toscani e di altri maestri del Novecento come Carrà e De Chirico.
Proprio dagli spazi dedicati all’arte contemporanea si ha una vista eccezionale su San Gimignano che consente di goderne appieno il suo tipico skyline marcato dalle torri.

 

 

link completo di Michelangelo Buonarroti:

San Gimignano: riapre rinnovato il Complesso Museale di Santa Chiara

 

 

 

undefined

Church Santa Chiara (ex conservatorio di Santa Chiara), Via Folgore da San Gimignano, San Gimignano, Province of Siena
LigaDue – Opera propria

 

 

undefined

COPPO DI MARCOVALDO — 1250
è conservato San Giminiano, Complesso Museale di Santa Chiara

 

In alto, nella cimasa, si trova l’Ascensione e il Redentore nel clipeo superiore, alle estremità dei bracci la Madonna con san Giovanni a destra e le Pie donne a sinistra, raffigurati come piccole figure intere piegate verso l’un l’altra in segno di dolore, secondo la maniera bizantina. I tabelloni mostrano tre scene per lato: Cattura di Cristo, Flagellazione e Preparazione della Croce a sinistra, Cristo davanti ai giudici, Cristo deriso e Deposizione a destra.

La Pietà in special modo mostra analogie con alcune delle opere bizantine più avanzate dell’epoca, della corrente neoellenica, in particolare con un affresco di analogo soggetto nel monastero di Nerezi in Macedonia. Se permangono tracce anche della cultura bizantina più tradizionale e meno espressiva nelle scenette, nella croce di Coppo è evidente la volontà di marcare l’espressione di Cristo, più che mai addolorata, e di fondervi esperienze diverse, comprese quelle del romanico lucchese, sebbene l’amalgama non risulti ancora omogeneo, in grado di originare un nuovo stile come sarà invece più evidente in Cimabue.

 

La Deposizione del Maestro di Nerezi– Compianto del Cristo Morto- 1164
 Master of Nerezi – ( Macedonia )

http://1.bp.blogspot.com/-EsNL4mzwowc/Tgo25gmqBeI/AAAAAAAADDw/HINWkoHTTKE/s1600/f08.JPG

 

Chiesa di San Giorgio, Kurbinovo, Macedonia del Nord.

Piccola Chiesa di San Giorgio

 è una chiesa ortodossa macedone del XII secolo situata a 2 km dal villaggio di Kurbinovo nella Macedonia del Nord . Gli scavi hanno dimostrato che l’edificio un tempo apparteneva a un insediamento, che fu abbandonato alla fine del XVIII secolo per l’attuale villaggio di Kurbinovo. Secondo la ricerca effettuata sugli affreschi della chiesa , si suppone che la chiesa sia stata costruita nell’anno 1191 dai bizantini .  La chiesa è un “monumento della cultura” nella Repubblica della Macedonia del Nord e protetta dalla legge.

L’interno è ricoperto di affreschi dall’alto in basso, divisi in tre o cinque registri. Per quello più basso è utilizzata l’imitazione del marmo, mentre la seconda striscia è piena di santi che sono raffigurati anche sugli architravi delle porte. Le figure sono solitamente disposte in un gruppo di tre persone, ad esempio Pantaleone , Cosma e Damiano . Costantino il Grande e sua madre Elena , un’immagine tipica in molte chiese, sono ritratti sulla parete meridionale.

Gli affreschi nella chiesa sono considerati uno dei dipinti bizantini più noti del Rinascimento macedone Sembra che almeno tre pittori fossero responsabili del programma iconografico, ma le loro identità rimangono sconosciute. Tuttavia si può notare una differenza nelle loro abilità. Il più abile ha raffigurato le icone di Cristo e Giorgio così come le scene sulla parete orientale superiore–

Lo stile degli affreschi è quello dell’ultima fase di sviluppo dell’arte comnena, ma nella chiesa di Kurbinovo si possono registrare piccole deviazioni dalla regolare e rigorosa simmetria

 

Vista dell'iconostasi.

Vista dell’iconostasi. Chiesa di San Giorgio a Kurbinovo
Tiffany Ziegler – Opera propria

 

Frescos on the eastern wall.

Affreschi sulla parete orientale

 

A fresco of Archangel Gabriel, which is also used on the Macedonian 50 denar banknote.

Un affresco dell’Arcangelo Gabriele

 

A fresco of Mary Mother of Jesus.

Maria Madre di Gesù
Efkoski Bobi – San Giorgio, Kurbinovo, Macedonia

 

Front wall of the monastery.

Parete frontale del Monastero
Autore sconosciuto – Курбиново, церковь св. Georgia 1191г.

 

The fresco of St. George.

L’affresco di San Giorgio-Kurbinovo, Prespa, Macedonia
Autore sconosciuto – Курбиново, церковь св. Georgia 1191г.

 

 

 

Baptism and Raising of Lazarus, southern wall.

Battesimo e resurrezione di Lazzaro, parete meridionale.
Tiffany Ziegler – Opera propria

 

 

Icon of Christ and Nativity, southern wall.

Icona di Cristo e Natività, parete sud.
Tiffany Ziegler – Opera propria

 

nel link sotto trovate altre immagini e altre notizie:
https://en.wikipedia.org/wiki/Church_of_St._George,_Kurbinovo

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *