Il Mugugno Genovese – 10 regole per uscire con un Vero Esemplare Ligure – + focaccia — al fondo — + foto Genova da Expedia

 

al  Mugugno Genovese

vi pubblico per grande simpatia, noi siamo sanremaschi ( anche Donatella  e Roberto; Mario è di Genova ), ma soprattutto per il grande garbo con cui avete osservato a qualcuno che vi ha pubblicato identici senza citarvi .. che è sempre gentile mettere in luce le proprie fonti.. La gentilezza compra il cuore.
chiara

 

 

https://www.ilmugugnogenovese.it/per-capire-il-v-e-l/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAAR3Zw0WsLgRmguSxpSDs_3pdm34twxa3nJwDj9o02kcWx1OaTEDY3ZVyPIM_aem_ATINWj-qnHDJe45kvu8oMaaEbCH1OALNGDuPk08ALJPkEvngYkXWmJCm342U-1Oxi0nu2SJvRp-cTFlUzF2c_bE4

 

 

Dicono che siamo chiusi, antipatici, tirchi bla bla bla… Non è vero: è solo che, pur essendo una “metropoli”, non abbiamo contatti molto frequenti con persone oltre Serravalle (…e già esagero!). Mettici poi che la diversità, quel senso di “nuovo”, ci mette a disagio ed ecco lì che guardiamo i foresti come fossero alieni...

Con questo non significa che li ODIAMO, come qualcuno cerca di far credere! Anzi.

 


Ho pensato, quindi, di tirare giù 10 regole per uscire (e star simpatico) ad un Vero Esemplare Ligure… o quantomeno per conviverci pacificamente senza che ti considerino più uno scartavetratore di belini 

 

I 10 NON da rispettare:

 

1) non puoi andare da un genovese ed esordire con “uela” o simili. Parti già da – 1000 punti e rischio ricovero.
2) non pensare di criticare mare/città/regione senza rischiare la vita. (loro possono farlo, tu NO)
3) non parlare mai di calcio senza sapere qual è la Fede del V.E.L a cui ti rivolgi. (caldamente consigliato)
4) non toccare/criticare/pensare il PESTO. A meno che tu non abbia intenti positivi.
5) non credere che se ti viene offerto un caffè (e già significa che sei nelle grazie di quel Ligure) questo non s’aspetti che, qualora ricapiti la situazione, tu non glielo debba offrire!
6) non criticare un posto perché troppo affollato: ad esempio tu sei uno di quelli che per loro non dovrebbe esserci.
7) non ti lamentare per le code in autostrada nei weekend: sei tu la causa. “Potessi ti imbelinerei giù dalla passeggiata di nervi.
8) non venire al mare d’estate per poi lamentartene. “Ti imbelino pe i schêuggi.
9) non è “buona” la focaccia, è “sublime”. Prova a dire il contrario: “te la faccio assaggiare da sdraiato, a Staglieno.
10) NON FARE IL VERSO DEL LORO ACCENTO. Non è sardo, nè brasiliano, quando ci imiti fallo bene o non farlo. (anzi non farlo proprio, lo dico per il tuo bene)

 

A sto punto non mi resta che indirizzarti ad una cosa… irrinunciabile 😬

 

 

 

 

 

 

la vostra bellissima cattedrale –

 

 

 

via Garibaldi

 

 

Palazzo Rosso

 

 

 

 

 

 

 

le quattro foto sopra sono di EXPEDIA — link sotto

https://www.expedia.it/Genova-Centro-Storico-Di-Genova.dx553248633938943679?gallery-dialog=gallery-open

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1 risposta a Il Mugugno Genovese – 10 regole per uscire con un Vero Esemplare Ligure – + focaccia — al fondo — + foto Genova da Expedia

  1. DONATELLA scrive:

    L’origine dell’etnia ligure si perde nella notte dei tempi. Alcuni pensano che la coppia originaria, da cui si è generata la “liguritudine” risalga ad un incontro casuale tra un antico abitante del luogo, mai individuato, e un’orsa. Da lì discendono probabilmente i Liguri, che in onore dell’Orsa Primigenia innalzarono altari in parti remote del territorio, in modo che solo pochissimi iniziati potessero andare ad onorarla e a deporre come omaggio dei grossi pietroni attorno ai severi monumenti . Naturalmente dopo molti secoli di devoti omaggi, gli altari sono spariti sommersi dal pietrame, ma i Liguri di ciò sono contenti perché, essendo la loro natura più intima quella del “lascime stà”, hanno sempre pensato che l’Orsa Primigenia volesse vivere in pace. Da quei lontani tempi, avvolti nella leggenda a volte interpretata malignamente, è sorta la diceria che i Liguri sono “servaighi”. Sono semplicemente riservati, cioè guardano con occhio vigile e sospettoso i “furesti”. Tipica frase del ligure che si imbatte in uno straniero (cioè qualsiasi persona che non sia originaria di quella fortunata ed esclusiva terra) è immancabilmente “cousa u voeu ‘stu lì? Cousa u l’è vegnù a fa’?”. Fonti storiche accreditate dicono che perfino Annibale, nella sua marcia dalla Spagna all’Italia, preferì affrontare l’attraversamento delle Alpi piuttosto che il territorio delle tribù liguri, cosa che gli avrebbero dimezzato l’itinerario e soprattutto la moria delle sue truppe. Dopo molti secoli un ligure famoso, Cristoforo Colombo, pare che sia partito per le Americhe per starsene un po’ tranquillo in mare e trovare delle terre molto poco abitate. Riaffrontò tre volte le difficoltà del viaggio pur di non dover sopportare l’affollamento delle spiagge europee. I Liguri hanno sempre guardato al mare come ad una via di fuga quando l’assedio dei “furesti” si faceva troppo pressante. Per questo motivo molti di loro sono fuggiti in continenti semi-deserti e sterminati, come il Sud America. Attualmente si difendono dai turisti con prezzi molto alti e con un evidente disprezzo nei loro confronti: “Stu lì cousa u voe? Che u se ne staghe in te so strasse, a Milan o a Turin e che u nu vegna a rumpe propriu chì”. L’imprecazione che i Liguri pronunciano, se irritati e invasi, è notoriamente “Belin”, che non è una parolaccia come molti “furesti” credono, ma un’invocazione al dio Belleno ( forse il dio-uomo primigenio che si accoppiò con l’Orsa) e che fuggì senza lasciare traccia dopo il fortunato connubio.

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