video, 3.18 –Limes Rivista italiana di Geografia– 2/ 24 LUCIO CARACCIOLO, Una certa idea di Italia. Contro l’alibi del declino irreversibile. Idee per un progetto nazionale che altri decidano per noi. + INDICE DEL NUOVO NUMERO

 

 

 

 

 

LIMESONLINE.COM  – 8 MARZO 2024

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“UNA CERTA IDEA DI ITALIA”, IL NUMERO 2/24 DI LIMES

 

Dettaglio della copertina a cura di Laura CanaliDettaglio della copertina a cura di Laura Canali

 

l numero 2/24 di Limes si intitola “Una certa idea di Italia” e sarà disponibile dal 12 marzo in edicola e in libreria.

Potrete leggerlo direttamente sul nostro sito, abbonandovi a Limesonlinee cliccando sui titoli dei singoli articoli. Sarà presto disponibile anche in PDF e – fuori dall’abbonamento a Limesonline –  in ebook e su Kindle.

 

Di cosa tratta

Come annunciato nel primo volume dell’anno, il numero 2/24 di Limes è interamente dedicato all’Italia. A “Una certa idea di Italia”, come recita il titolo: idea che, analizzato in dettaglio il declino demografico, strategico e culturale del paese, non si rassegna ad esso. Provando dunque a delineare un’agenda concreta e immediata di rilancio, per scongiurare una marginalità dannosa ed estremamente onerosa per il paese.

 

Questo volume suona un allarme che, per il suo forte radicamento nei dati di realtà, rifugge il vuoto allarmismo e si concentra sulle manifestazioni reali, tangibili del problema. L’accelerazione e l’inasprimento delle dinamiche geopolitiche toccano il nervo scoperto della nostra immaturità culturale e strategica di fronte a scelte dirimenti. Oltre a esacerbare i divari socioeconomici interni e le inadeguatezze politico-istituzionali che ci trasciniamo dalla guerra fredda. Il riferimento è anzitutto alla confusione geostrategica dell’America, nostra potenza di riferimento.

 

Ma anche alla violenta destabilizzazione dell’Europa orientale e del Levante, al rigurgito antieuropeo nel Sahel e in un Nord Africa già destrutturato dalla guerra libica, alle ripercussioni sul Mediterraneo – cordone ombelicale che lega l’Italia al mondo – e all’aumento della competizione Cina-Stati Uniti, con i suoi profondi impatti economici.

 

Il volume affronta tre aspetti specifici del declino e della sua possibile, urgente inversione.

Quello antropologo-culturale – nella prima parte: “Come cambia il nostro fattore umano” – riflesso e accentuato dal costante depauperamento degli studi storici e classici, nel quadro di una massiccia de-culturazione che impoverisce il paese.

Quello economico-tecnologico-industriale – nella seconda parte: “Il declino accelera, ma non è un destino” – letto anche alla luce di una dinamica istituzionale che favorisce la destrutturazione di poteri e competenze statali.

Quello internazionale – nella terza e ultima parte: “Che fare nella Guerra Grande” – stante la somma delle crisi, regionali e non, che si ripercuotono a vario titolo sul nostro paese.

Sullo sfondo, la ferma convinzione che cedere al “declinismo” accentui la traiettoria attuale: pericolosa e di non facile inversione, ma per nulla inevitabile.

 

Il sommario

Vedere in prosa – Editoriale (in appendice “Le necessità dell’Ucraina” e “Le offerte dell’Italia” – Mirko Mussetti)

 

Parte 1 – Come cambia il nostro fattore umano

Tina o Tara? – Romano Ferrari Zumbini
Il vincolo esterno (non) è un destino – Giuseppe De Ruvo
La crisi dell’università è il suicidio dello Stato – Agnese Rossi
Vivere senza domani – Massimiliano Valerii
Manifesto della immigrazione possibile – Luca Di Sciullo
Il destino dell’Italia passa per il calcio. E viceversa – Morris Gasparri
C’erano una volta i giovani: come rianimarli – Guglielmo Gallone

 

Parte 2 – Il declino accelera, ma non è un destino

All’Italia serve l’industria, all’industria serve lo Stato – Fabrizio Maronta
L’euro è la moneta del nostro declino. Possiamo uscirne? – Gabriele Guzzi
Il declino ce lo siamo scelto – Giovanni La Torre
Autonomia differenziata, o della fine dello Stato – Giuseppe De Ruvo, Alessandro Francescangeli e Jacopo Ricci
Come battere la mafia ‘normale’ – Rosario Aitala e Antonio Balsamo
Usciamo dal giorno della marmotta – Alessandro Aresu
Seguendo l’acqua in salita – Laura Canali
L’Italia riarma lentamente – Germano Dottori
Game over nel Mar Rosso? – Francesco Zampieri
‘L’Italia ha bisogno del suo mare’ – Mario Zanetti
Ritorno all’Adriatico – Lorenzo Noto
Spazio all’Italia – Marcello Spagnulo

 

Parte 3 – Che fare nella Guerra Grande

Per una relazione speciale con gli Stati Uniti – Federico Petroni
‘Nel Mediterraneo Italia e Francia devono agire insieme’ – Marco Minniti
I Balcani allargati sono un problema italiano – Laris Gaiser
Per una profondità strategica europea in Africa – Jahara Matisek e Nils Zimmermann
Capire i turchi per usarli – Daniele Santoro
Addio vie della seta. L’Italia naviga verso il Sol Levante – Giorgio Cuscito
Per la Russia il futuro è il passato – Orietta Moscatelli e Mauro De Bonis
‘Per riportare la pace in Europa serve una nuova Helsinki’ – Giorgio Starace
Perché ci serve la Germania – Giacomo Mariotto

Che cosa può fare l’Italia per tornare una potenza vera – Marc Reverdin

Autori

La storia in carte – a cura di Edoardo Boria

 

Copertina a cura di Laura CanaliCopertina a cura di Laura Canali 

 

 

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  1. DONATELLA scrive:

    Ricchissimo questo nuovo numero di Limes, direi succulento. Tra l’altro parla di argomenti che osserviamo nel concreto tutti i giorni.

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