Francesco Del Casino (Siena, 15 maggio 1944) è un pittore italiano.
foto : Duccius di Wikipedia in italiano
Inizia la sua carriera pittorica nel 1962 con una produzione legata allo stile di Renato Guttuso, seguita da una fase influenza dall’arte di Pablo Picasso. Nel 1964 si trasferisce in Sardegna, ad Orgosolo, dove inizia la sua opera come muralista. Circa il 90% dei murales di Orgosolo sono opera sua
SEGUE DA :
CONTINENTE CREATIVO.EU
https://www.continentecreativo.eu/artista/francesco-del-casino/
IMMAGINI MOLTO BEN FOTOGRAFATE DI ALCUNI SUOI MURALES
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2-10-2016 –Senza titolo
Gandhi
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A Pinuccio Sciola ( vedi nota sotto )
” Sotto le sue mani cantavano anche le pietre … Michela Murgia
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nota : La Higuera è il villaggio in cui il 9 ottobre 1967 venne assassinato, per ordine del dittatore boliviano, generale René Barrientos Ortuño, Che Guevara, catturato ferito il giorno prima.
Felice il popolo che non ha bisogno di eroi
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NOTA : PRATOBELLO
Presidio di cittadini di Orgosolo a Pratobello ( Nuoro ), giugno 1969, la rivolta pacifica di Pratobello, nei pressi di Orgosolo in Sardegna, contro il tentativo di occupazione militare italiana. Si scorge anche un plotone dell’Esercito Italiano
Sono contro la realizzazione di un poligono fisso per esercitazioni militari nei pressi del villaggio abbandonato di Pratobello: il 27 maggio 1969 sui muri del paese di Orgosolo, dalla Brigata Trieste, fu affisso un avviso in cui si invitavano i pastori, che operavano nella zona di Pratobello, a trasferire il bestiame altrove perché, per due mesi, quell’area sarebbe stata adibita a poligono di tiro e di addestramento dell’Esercito Italiano.
In un comunicato ciclostilato del Circolo giovanile di Orgosolo era riportato che lo Stato aveva previsto lo sgombero di 40 mila capi, per i quali avrebbe corrisposto un risarcimento di 30 lire giornaliere a pecora, mentre il mangime costava 75 lire al Kg.
Il 9 giugno 3.500 cittadini di Orgosolo iniziarono la mobilitazione, raggiungendo l’altopiano di Pratobello a piedi, in auto o in camion. Il 18 dello stesso mese, la popolazione del paese si riunì in piazza Patteri: dall’assemblea scaturì la decisione di attuare una forma di Resistenza nonviolenta e quindi di occupare pacificamente la località di Pratobello. Il 19 è primo giorno di esercitazioni: tremila persone si riversano a Pratobello e si compie il primo atto dell’occupazione. Intanto si susseguono le assemblee, anche notturne. Il 20 giugno è giornata di tensione. Gli orgolesi trovano la strada sbarrata dai mezzi della polizia: i manifestanti non si arrendono, alcuni scendono dai mezzi e vanno a piedi, altri tengono duro di fronte alle forze dell’ordine, prima cercando il dialogo poi addirittura spostando di peso le camionette. Arrivano le forze speciali dell’esercito che schiera circa 4 mila uomini. Scattano fermi e arresti. Seicento manifestanti vengono accerchiati in un recinto, poi processati per direttissima per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Il 23 giugno alle 20 l’assemblea decide di inviare a Roma, su richiesta di Francesco Cossiga, una delegazione composta dagli onorevoli Ignazio Pirastu, Carlo Sanna e Gonario Gianoglio, compresi tre pastori, un bracciante, un camionista, uno studente del Circolo democristiano, il presidente del Circolo giovanile. La delegazione riceve il mandato di discutere, ascoltare, trattare, ma non di decidere.
Due giorni di tregua: i militari fermano le esercitazioni mentre gli orgolesi continuano il presidio a Pratobello guardando al vertice romano. Ad accogliere la delegazione è il senatore orgolese Antonio Monni. Lo Stato è pronto al dietrofront. La delegazione torna a casa con un documento dove si attesta che: Il poligono di Pratobello è temporaneo, le truppe sgombereranno alla metà di agosto e i terreni in tale data saranno restituiti ai pastori. Non vi è, allo stato attuale, alcuna decisione di trasformare il poligono in una istituzione permanente. E poi: “L’amministrazione militare sentirà i pastori e le loro organizzazioni al fine di determinare la reale consistenza dei danni e la giusta misura degli indennizzi per gli sgomberi compresi i giorni delle agitazioni”. Ancora: “Si è data immediata disposizione al commissario della brigata di prendere contatto con pastori, macellai e fornitori di Orgosolo affinché gli acquisti possano essere fatti nello stesso comune che sinora è il solo ad avere subito danni”.
Durante la rivolta Emilio Lussu, con una lettera agli orgolesi, aveva dichiarato la sua solidarietà all’iniziativa ed informava che non aveva potuto partecipare di persona agli eventi solo per le sue cattive condizioni di salute.
A seguito di questi fatti nacque il fenomeno del muralismo nel centro barbaricino.
un altro scatto — la gente di Orgosolo cammin a a Pratobello pacificamente in rivolta contro l’occupazione militare dell’isola
Archivio Francesca Meloni-
nota :
PINUCCIO SCIOLA, scultore – ( San Sperate, 15 marzo 1942 – Cagliari, 13 maggio 2016)
Musica ed elsticità della pietra
video, 7 min. ca
San Sperate —dove è nato Pinuccio Sciola
Paese-museo a venti chilometri da Cagliari, nel sud Sardegna, famoso per murales, pietre ‘sonore’, vivacità culturale e prodotti della terra, tra cui le pesche
San Sperate
foto sopra da :
Sardinia 360
segue da Escursi – link al fondo
foto sopra da :
Escursi
da : Ecobnb
San Sperate –
da : sardegnaitalia
San Sperate
da: Vistanet
Le pietre non solo parlano, ma anche cantano e suonano!