AVAAZ.org | |
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Tipo | ONG |
Fondazione | 2007 |
Fondatore | Ricken Patel |
Scopo | difesa dei diritti umani; difesa del clima; difesa delle libertà religiose |
Sede centrale | New York |
Presidente | Ricken Patel |
Lingue ufficiali | inglese, arabo, coreano, tedesco,russo, turco, francese |
Membri | + 22.000.000 |
Bilancio | 5.622.427[1] US $ (2011) |
Motto | Il Mondo In Azione |
Sito web |
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Cari avaaziani,
Tra 3 giorni il parlamento rischia di dare il via libera a un enorme spreco di denaro pubblico: 13 miliardi di euro per dei caccia F-35 americani che non ci servono a niente. Ma se agiamo ora possiamo fermare in tempo questi folli giochi di guerra!
E’ assurdo! Con 13 miliardi di euro, potremmo creare posti di lavoro per 150.000 giovani disoccupati! E questi aerei F-35 hanno così tanti problemi che moltissimi altri paesi stanno annullando la decisione di comprarli. M5S, SEL e molti parlamentari del PD vogliono fermare l’accordo, e con abbastanza pressione sui leader giusti possiamo fare in modo che la maggioranza dei parlamentari voti per fermare questa spesa assurda!
Il voto finale del Senato è tra 3 giorni: firma ora questa petizione urgente a parlamentari e politici chiave come Renzi ed Epifani e condividila con tutti. Se arriveremo a 100.000 firme Avaaz porterà le nostre voci dentro al Senato tramite parlamentari chiave proprio prima del voto:
https://secure.avaaz.org/it/italy_no_f35_c/?brYWbcb&v=26689
Molti politici italiani hanno detto di essere contrari allo spreco di denaro pubblico per questi bombardieri, inclusi Renzi, Bersani, D’Alema, Monti e perfino Berlusconi! E gli esperti militari ci dicono che questi aerei hanno enormi problemi tecnici e non sarebbero di alcun beneficio al nostro esercito. La Difesa è talmente in difficoltà che ora sta provando a sostenere che il parlamento non può decidere come spendere questi 13 miliardi di denaro pubblico!
Sotto una simile pressione pubblica, alcuni governi tra cui quelli di Canada, Danimarca e Turchia stanno ritrattando gli investimenti negli F-35 e anche in italia il Ministro della Difesa sta cominciando ad accusare: per la prima volta la scorsa settimana ha ammesso che il governo potrebbe considerare un taglio del numero di F-35 che l’Italia comprerà. Se faremo salire ancora la pressione in queste ore potremo mettere fine a questo enorme spreco di denaro pubblico una volta per tutte.
Mancano solo 3 giorni al voto in Senato. Alcuni giorni fa la Camera ha votato una decisione ambigua per evitare l’indignazione pubblica, limitando il governo solo in “ulteriori” spese. I politici continuano a votare come se non fossimo in grado di comprendere i loro giochetti: mostriamo loro che un tale inganno al Senato danneggerebbe la loro reputazione e convinciamo abbastanza parlamentari del PD che è il momento di onorare la loro parola. Firma ora la petizione e condividila con tutti:
https://secure.avaaz.org/it/italy_no_f35_c/?brYWbcb&v=26689
La comunità di Avaaz ha lottato e contribuito a vincere contro molti sprechi della politica in Italia: abbiamo combattuto contro gli scandali della regione Lazio, facendo tagliare le spese incontrollate dei partiti e persino evitato che fossero date gratuitamente a Berlusconi delle frequenze TV. Facciamolo di nuovo ora per fermare quella che potrebbe essere il più assurdo spreco di denaro pubblico nella storia d’Italia.
Con speranza e determinazione,
Pascal, Oli, Luca, Jeremy, Alex e tutto il team di Avaaz
P.S. Molte campagne sono lanciate dai membri della nostra comunità! Lancia la tua ora e vinci su un tema qualsiasi, locale, nazionale e globale: http://www.avaaz.org/it/petition/start_a_petition/?bgMYedb&v=23917
ULTERIORI INFORMAZIONI
Cosa sono gli F-35 e perché costano tanto? (Internazionale)
http://www.internazionale.it/news/italia/2013/06/26/cosa-sono-gli-f-35-e-perche-costano-tanto/
Difesa: capigruppo Senato, 10 luglio mozione su F35 (Libero)
http://www.liberoquotidiano.it/news/1269777/Difesa-capigruppo-Senato-10-luglio-mozione-su-F35.html
Governo spaccato sull’acquisto dei caccia (Huffington Post)
http://www.huffingtonpost.it/2013/07/04/f35-andrea-orlando_n_3545004.html
F35, una montagna di ipocrisia (L’Espresso)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/f35-una-montagna-di-ipocrisia/2210061
F-35, scontro Consiglio Difesa-Parlamento (Il Messaggero)
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/f35_consiglio_difesa_avverte_governo_camere/notizie/299746.shtml
F-35, gli altri Stati si ritirano: l’ultima rinuncia è del Canada (La Stampa)
http://www.lastampa.it/2013/02/02/edizioni/novara/f-gli-altri-stati-si-ritirano-l-ultima-rinuncia-e-del-canada-RCc0hP8RRDH4S1H5EmWZZM/pagina.html
F35, 13 miliardi a scatola chiusa (L’Espresso)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/f35-13-miliardi-a-scatola-chiusa/2196783
NOTA:
Avaaz.org è un’organizzazione non governativa internazionale istituita nel 2007[2] a New York che promuove attivismo su diversi problemi quali il cambiamento climatico, i diritti umani, i diritti degli animali, la corruzione, la povertà e i conflitti.[2] La sua missione dichiarata è quella di permettere che i processi decisionali di portata globale vengano influenzati dall’opinione pubblica. L’organizzazione opera in quindici lingue diverse, e ad oggi conta, stando al sito ufficiale, oltre 21 milioni di membri iscritti in 194 paesi diversi[2].
Essendo una comunità on-line, i membri effettivi sono considerati gli iscritti al sito. Tutti i membri della community possono essere definiti “attivi” dal momento in cui, via web, partecipano, sottoscrivono e diffondono le attività dell’associazione. L’associazione utilizza anche l’attività “concreta” di alcuni membri che agiscono nella vita reale (per esempio la consegna di petizioni direttamente ai referenti politici) e si avvale di alcuni membri stipendiati che sono direttamente assunti dalla Fondazione “Avaaz.org”, con sede a New York[2]. Il quotidiano britannico Guardian ha scritto: “Avaaz ha solo 5 anni, ma è diventata una delle più grandi e influenti reti di attivismo online.
Il nome Avaaz (Persiano: آواز, Devanagari:आवाज़) deriva dalla parola Persiano/Hindi/Urdu/Punjabi/Marathi il cui significato è all’incirca “il suono che rompe il silenzio”, cioè “voce”. In Turco avaz significa “suono”.
Cofondatori
- Gruppi
Avaaz.org è stata co-fondata da Res Publica, una “comunità di professionisti del settore pubblico con l’obiettivo di promuovere il buon governo, partecipazione civica e una democrazia deliberativa”[4], e MoveOn.org, un gruppo non-profit americano di pressione verso politiche progressiste.[5] È stata anche sostenuta dall’Unione Internazionale degli Impiegati di Servizio (SEIU) e GetUp!, una organizzazione non-profit australiana di campagne.
- Persone
Tra i fondatori ci sono Ricken Patel, Tom Pravda, l’ex parlamentare della Virginia Tom Perriello, il direttore esecutivo di MoveOn.org Eli Pariser, l’imprenditore australiano progressista David Madden, Jeremy Heimans (co-fondatore di Purpose.com), e Andrea Woodhouse[6]. Il direttivo è composto da Ricken Patel (presidente), Tom Pravda (segretario), Eli Pariser (presidente del direttivo), e Ben Brandzel (tesoriere).[7]
- Presidenza
Il presidente, fondatore e direttore esecutivo di Avaaz è il Canadese-britannico Ricken Patel.[5] Ha studiato Politica, Filosofia e Economia al Balliol College, Università di Oxford. Ha ricevuto un master in Politiche Pubbliche dall’Università di Harvard. Ha lavorato per l’International Crisis Group in diversi paesi nel mondo, inclusi Sierra Leone, Liberia, Sudan e Afghanistan, dove, ha dichiarato “ha imparato a portare le forze ribelli ai tavoli di negoziato, a monitorare le elezioni (di nascosto), e a ridare fiducia a un sistema politico un tempo corrotto e a capire quando le forze straniere venivano manipolate.” È tornato negli USA e ha fatto il volontario per MoveOn.org, dove ha imparato come usare gli strumenti online per l’attivismo.[8]
Finanziamenti
“Dal 2009, Avaaz non ha più accettato donazioni da fondazioni o aziende, né ha accettato pagamenti di più di 5.000 dollari.” ha riportato il Guardian. “Invece si fonda totalmente sulla generosità dei singoli membri, che hanno consentito di raccogliere oltre 20 milioni di dollari.”[9] Nel 2012 ha raggiunto 90 membri del team interno e continua a crescere.[9]
Campagne
Dal 2007 Avaaz ha lanciato centinaia di campagne globali e nazionali. Basandosi sulla una comunità internazionale in grande espansione dei sui membri, Avaaz si è impegnata a combattere la corruzione in India, Italia e Brasile, a proteggere gli oceani mondiali, le foreste pluviali e la fauna in pericolo, a difendere internet e la libertà dei media e a dare forza allo spirito democratico al cuore delle rivolte della Primavera Araba. Come elencato sul sito di Avaaz.org, alcune delle campagne del passato e correnti includono:
2007
- A Marzo i suoi membri si sono uniti a sostegno di una soluzione pacifica e giusta del conflitto tra Israele e Palestina. A sostegno dell’obiettivo Avaaz ha realizzato un video, Stop the Clash, che è stato visualizzato oltre 2.5 milioni di volte in 9 diverse lingue ed è stato votato video politico dell’anno di Youtube per il 2007.
2008
- Ad Aprile, dopo una violenta repressione su manifestazioni e rivolte in Tibet, 1.5 milioni di membri di Avaaz hanno chiesto che fosse avviato un dialogo tra la Cina e il Dalai Lama. Il mese successivo, circa 2.000 membri con indosso le magliette di “Una Cina” hanno formato una catena umana dal Dalai Lama all’ambasciata cinese a Londra – un gesto concreto di buona volontà culminato in una manifestazione con un momento di silenzio per le vittime del terremoto Sichuan.
2010
- A Luglio, 340.000 membri Italiani hanno contribuito a fermare la Legge Bavaglio che aveva l’obiettivo di mettere a tacere editori e giornalisti.
2011
Marzo 2011: Rivolte in Siria
Avaaz è stata coinvolta nel sostegno agli attivisti in Siria, procurando equipaggiamento per la comunicazione, come telefoni satellitari e fotocamere in modo che si potessero pubblicare online video relativi alla repressione del governo. Inoltre ha inviato all’interno del paese personale per addestrare nell’uso di questi telefoni e su come fare giornalismo dal basso. Avaaz ha contribuito nel coordinare l’ingresso di 34 giornalisti internazionali nelle zone di guerra in Siria.[10]
2012
- Lavorando con altre organizzazioni come DemandProgress, 3 milioni di membri in tutto il mondo hanno firmato una petizione per opporsi a SOPA, una legge che avrebbe potuto dare al governo USA il diritto di oscurare siti web come Youtube o WikiLeaks. Lo sforzo collaborativo di questi gruppi è riuscito a respingere la proposta.
Note
- ^ bilancio al 31-12-2011
- ^ a b c d Cos’è Avaaz (dal sito ufficiale)
- ^ Ed Pilkington, Avaaz faces questions over role at centre of Syrian protest movement, in «The Guardian», 2 Marzo 2012. URL consultato in data 27 novembre 2012.
- ^ Res Publica: Bürger machen Politik
- ^ a b Wakey-wakey. The Economist, 15 febbraio 2007
- ^ Template:Wayback
- ^ Return of Organization Exempt From Income Tax. fdncenter.org, 8 novembre 2010
- ^ Sarah Bentley. The Times profile of Avaaz and Ricken Patel. The Times, 9 febbraio 2011
- ^ a b Patrick Kingsley. Avaaz: activism or ‘slacktivism’?. The Guardian, 20 luglio 2011
- ^ Campaign group Avaaz plays key Syria role in AFP. France 24, 2 marzo 2012
Collegamenti esterni
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