SILVIO MESSINETTI, Mimmo Lucano lancia il suo movimento «modello Riace» – IL MANIFESTO 19 DICEMBRE 2023

 

IL MANIFESTO 19 DICEMBRE 2023
https://ilmanifesto.it/mimmo-lucano-lancia-il-suo-movimento-modello-riace

 

 

Mimmo Lucano lancia il suo movimento «modello Riace»

 

INVITATA TUTTA LA SINISTRA. L’ex sindaco non si candiderà alle europee. Semmai ci riproverà alle comunali

 

 

 

 

Mimmo Lucano - LaPresse

 

Mimmo Lucano – LaPresse

 

 

Il progetto è ambizioso. Provare a ricomporre i mille pezzi sparsi della sinistra dispersa. Ricucire le tante anime che in questi anni non si parlano e quando lo fanno litigano tra loro. Mimmo Lucano ha scelto cosa farà da grande. Ha in mente di costruire una sua area politica. Se si farà partito oppure movimento fluido ancora non è chiaro.

Una cosa è certa. Ha convocato tutti coloro i quali in Italia sono stati sempre al suo fianco. Palazzo Pinnarò, nel centro del borgo jonico, è pronto ad ospitare i tanti pezzi del mosaico della sinistra. Il 20 dicembre è la data cerchiata. Lucano ci crede. Non si candiderà alle europee. Semmai dovesse farlo sarà per le comunali di Riace, da sindaco dopo lo stop del 2018 per il vincolo del terzo mandato. L’ex primo cittadino riacese ha invitato tutta la sinistra all’happening. Unione popolare e la lista pacifista di Santoro hanno detto che parteciperanno. Anche Sinistra Italiana manderà un esponente della segreteria nazionale malgrado ritenga velleitaria al momento una riunificazione della sinistra. L’appello «Riace per l’Italia» sta girando in questi giorni nei tavoli delle segreterie. Dopo la quasi assoluzione dell’11 ottobre, Lucano ha riunito a metà novembre i suoi fedelissimi per interrogarsi sul suo futuro. La festa del 29 ottobre per ringraziare chi è stato sempre al suo fianco, anche durante l’odissea giudiziaria, si era rivelata un successo politico e di partecipazione. Duemila persone da tutta Italia stipate nelle piazze del “villaggio globale” di Riace. E anche una presenza significativa della sinistra politica, da Potere al Popolo e Unione popolare fino al Pd (Elly Schlein aveva inviato in terra di Calabria Marta Bonafoni).

 

Nell’incontro con il suo inner circle la scelta è dunque ricaduta sull’idea di costruire un’area politica che si ispiri al “modello Riace”. Perchè «l’esperienza riacese – si legge nel documento – non è solo un esperimento compiuto di società multietnica che ha creato benessere; è anche un ambulatorio che fornisce servizi sanitari pubblici e gratuiti a tutti, un turismo responsabile e non invasivo, un artigianato che crea lavoro, un rivoluzionario modello di gestione dei rifiuti, un innovativo sistema idrico che valorizza e privilegia esclusivamente l’acqua pubblica. Questa è stata Riace in questi anni». Partire dunque dalla Calabria per attraversare tutte le contraddizioni di un Paese ormai disumanizzato che erige muri, costruisce campi di internamento per migranti in Albania, tesse rapporti e mercimoni con le bande libiche e le autocrazie del Maghreb. Con la vana illusione di poter bloccare le migrazioni dando fiumi di denaro a paesi terzi per gestire i flussi di disperati, anche se questo si traduce in violenze, torture e, alla fine, in tragedie come quella, immane, di Steccato di Cutro.

Il “popolo di Riace” prova cosi a cimentarsi nell’agone politico dando il suo contributo per la riorganizzazione del campo della sinistra. Partendo dalle esperienze sociali, associative, di movimento. Il progetto a cui guarda questo nuovo soggetto in fieri è quello spagnolo con l’esperienza di Sumar, il rassemblement che ha mescolato in un unico contenitore comunisti, altermondialisti, verdi, movimenti. E che ha dimostrato che unire le sinistre non solo è doveroso, ma anche possibile, persino vincente.

Lucano sta girando l’Italia in questi giorni, dalla Sicilia a Torino passando per Roma, con due iniziative, nel quartiere Quadraro e al centro sociale Spin Time. L’idea è quella di creare dei nodi territoriali regionali facendo leva sulla rete di solidarietà creatasi nei mesi febbrili del processo. Appuntamento, dunque, a Riace alla vigilia di natale. Vedremo quale sarà il regalo per la sinistra sotto l’albero.

 

Riace (Riàci in calabrese[3] e in greco-calabroῬυάκη in greco bizantino) è un comune italiano di 1 829 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.

Nel 1972 il suo mare restituì i celebri Bronzi di Riace, capolavori assoluti dell’arte greca antica e oggi simbolo della Calabria magnogreca.

Il territorio è percorso dai due torrenti Riace e Guardia.

Il nome deriverebbe dal greco-bizantino Ryaki, ossia “piccolo ruscello”.

Secondo alcune teorie, il toponimo potrebbe derivare da lingue del Medio Oriente, portate nell’estrema penisola italiana durante il terzo millennio prima di Cristo.

Come Reggio e Roghudi, Riace avrebbe la sua radice nell’amarico ruha (respiro, vento) seguita da un suffisso indicativo di località (-ake-adi). Riace potrebbe leggersi come “Ruha-ake” , il posto del vento. Strabone (Geografia VI, 7) spiega la denominazione di località vicine (il promontorio Zefirio, Capo Spartivento, e l’antico attributo di Locri, Epizefiria) con il frequente vento occidentale (zefiro) che caratterizza queste località, molto rilevante per un popolo di marinai

 

LA STORIA DI RIACE CONTINUA NEL LINK
https://it.wikipedia.org/wiki/Riace

 

 

 

NOTA 1 : 

amàrico agg. (pl. m. –ci). – Dell’Amhara o Amara, regione dell’altopiano etiopico, che prende nome dalle popolazioni camitiche degli Amhara, di religione cristiana, i quali abitavano in origine tale regione e si sono poi diffusi in tutta l’Etiopiail territorio a., i costumi amarici.

In partic., lingua a. (o amarico s. m.), lingua semitica, derivata dall’antico etiopico, o da un suo dialetto, che ha però subìto forti alterazioni nella fonetica, nella morfologia e nella sintassi, e forti infiltrazioni cuscitiche nel lessico; è parlata nell’Etiopia attuale, ed è da secoli la lingua ufficiale dell’Impero etiopico.

TRECCANI

 

NOTA 2-

infiltrazioni delle lingue cuscitiche-

 

agg. e s. m. e f. [dall’ebr. Kūsh, tratto da Kūsh, nome del primogenito di Cam] (pl. m. –i). –

1. Appartenente all’antica popolazione dei Cusciti, che ebbe la sua sede nell’Africa nord-orientale, a sud dell’alto Egitto. 2. Nella seconda metà del sec. 19°, nome assunto a indicare il ramo orientale della grande famiglia etnolinguistica camitica, a cui appartengono la maggioranza delle popolazioni della Somalia, dell’Etiopia, e parte di quelle dell’Eritrea e del Sudan.

Treccani

 

 

 

 

QUALCHE IMMAGINE DELLA CITTA’ DI RIACE

 

 

Bottega artigianale di Riace (agosto 2019)

 

 

cartellonistica

 

 

Centro storico

 

 

centro storico

 

 

Centro storico

 

 

I ricami di Herat

 

 

Panorama di Riace

 

 

Porta Europa a Riace

 

 

Paesaggio Riace con vista mare

 

LE FOTO SONO TUTTE DI  :: Marcuscalabresus – Opera propria

 

 

PALAZZO PINNARO’
Sede dell’Associazione – sala convegni – centro d’accoglienza e d’interculturalità

DA : https://www.riacecittafutura.org/progetto/palazzo-pinnaro/

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