“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini per proteggersi col calore reciproco dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche, il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro.
Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno, di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore.
Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione”.
Schopenhauer in “Parerga e Paralipomena” nel 1851
nel link, un consiglio della dott. Nadia Andreotti, psicologa
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oppure le parole di un padre:
https://www.padreandreapanont.net/
LA FAVOLA DEL RICCIO
Da un racconto di p.Andrea Panont pubblicato su Zenit.org
video, 1.30 min.
Arthur Schopenhauer
(Danzica, 22 febbraio 1788 – Francoforte sul Meno, 21 settembre 1860) è stato un filosofo, orientalista e traduttore tedesco, cittadino espatriato del Regno di Prussia (= quando, cinque anni dopo la sua nascita, la città viene inglobata nel regno di Prussia, la famiglia si trasferisce ad Amburgo. .
È considerato uno dei maggiori pensatori del XIX secolo e dell’epoca moderna.
La casa natale di Schopenhauer a Danzica
per chi volesse:
Zettel – Caffè Filosofico – RAI CULTURA- genn. 2019
nel link : video 54 min. ca —
UMBERTO GALIMBERTI — SCHOPENHAUER E IL PESSIMISMO