LOS ANGELES NEL 1920
Underwood & Underwood – The New York Times
JAZZ ANNI VENTI / TRENTA / QUARANTA
VIDEO, 1h 17 minuti ca
https://www.youtube.com/watch?v=i3Eo5WnLr04
La perfetta flapper girl ( ” la ragazza emancipata ” ) usa tessuti leggeri e morbidi come il jersey, lo chiffon e la seta che, cuciti in abiti senza maniche, dalle linee dritte e con l’orlo al ginocchio, lasciano libero il corpo, senza fasciarlo.
Per quanto riguarda gli accessori, invece, sono senza dubbio da privilegiare lunghe collane di perle (vere o finte che siano) che, abbandonate larghe sul decolleté, seguono le linee morbide del vestito.
A completare l’outfit ( a completare l’effetto ), poi, non può assolutamente mancare il cloche, il tipico cappellino a campana le cui linee, scendendo a coprire la fronte, facevano risaltare gli occhi tipicamente truccati.
Le scarpe, rigorosamente con un tacco medio, non possono fare a meno del cinturino stretto alla caviglia: sono scarpe nate per ballare a ritmo veloce!
trucco del viso : ombretto ombroso com molto mascara e la bocca ben disegnata a cuore e rosso
DA:
https://sites.google.com/site/fashionisinsideus/gli-anni-venti-e-trenta
INDICE DEI BRANI
1. 00:00:00 Louis Armstrong St. Louis Blues
2. 00:03:05 The Charleston Chasers Someday Sweetheart
3. 00:06:19 Frankie Trumbauer Singin’ The Blues
4. 00:09:22 Johnny Dodds 29th And Dearborn
5. 00:12:37 Cab Calloway Minnie The Moocher
6. 00:15:50 Duke Ellington Clarinet Lament
7. 00:18:59 Benny Carter Royal Garden Blues
8. 00:22:03 Art Tatum Stormy Weather
9. 00:25:19 Count Basie One O’clock Jump
10. 00:28:25 Bunny Berigan I Can’t Get Started
11. 00:33:16 Tommy Dorsey What Is This Thing Called Love?
12. 00:36:09 Benny Goodman Flying Home
13. 00:39:29 Ella Fitzgerald Taint What You Do (Its the Way That Cha Do It)
14. 00:42:34 Coleman Hawkins Body And Soul
15. 00:45:39 Duke Ellington Sidewalks Of New York
16. 00:48:57 Billie Holiday When A Woman Loves A Man
17. 00:51:27 Bob Crosby & His Orchestra King Porter Stomp
18. 00:54:13 Fats Waller Cheatin’ On Me
19. 00:57:29 Jimmie Lunceford Frisco Fog
20. 01:00:41 Benny Goodman & His Sextet On The Alamo
21. 01:04:13 Billie Holiday A Fine Romance
22. 01:07:10 Benny Carter All Of Me
23. 01:10:34 Louis Jordan Doug The Jitterbug
24. 01:13:12 Fats Waller Ain’t Misbehavin’ (band)
AL JOLSON
TIME SQUARE, ANNI VENTI
FOTO DA INTERNET DI : https://www.simonasacri.com/emozioni/ricette-halloween-muffins-alla-zucca-usa.php
TIME SQUARE ANNI VENTI — NOTTE
HOTEL ALGONCHIN
By: John Wisniewski
IL BAR BLUE DELL’ALGONCHIN
Algonquin, albergo in stile liberty di New York (Stati Uniti d’America) nel centro del borough ( borgo ) di Manhattan. Si trova sulla Quarantaquattresima Ovest, tra la Quinta e la Sesta Strada.
Il proprietario era Frank Case. Dal 1919 il ristorante dell’albergo divenne il luogo di ritrovo abituale di un gruppo di intellettuali noto come “Tavola Rotonda dell’Algonquin” (Algonquin Round Table). Tra di essi i più famosi erano Dorothy Parker, Alexander Woollcott, George S. Kaufman, Robert Benchley, Marc Connelly, Robert E. Sherwood, Heywood Broun, Neysa McMein, Jane Grant, Ruth Hale, Deems Taylor ed Edna Ferber. Il gruppo si riunì in quel posto per una decina d’anni.
Nel 1996 l’Associazione americana “Amici delle Biblioteche” donò una targa ricordo posta all’Algonquin che riporta una citazione del critico teatrale Brooks Atkinson:
«I membri della Tavola Rotonda con la forza del carattere cambiarono la natura della commedia americana e fissarono nuovi canoni estetici di una nuova stagione delle arti e del teatro».
Il film Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and the Vicious Circle), 1994) tratta il gruppo che si riuniva negli anni venti all’Algonquin. Il soggetto del film è tratto dal romanzo The Vicious Circle (1950) scritto dalla figlia di Frank Case, Margaret.
DA :
https://it.wikipedia.org/wiki/Hotel_Algonquin
Dorothy Parker woz ‘ere. The Blue Bar in this hotel is very chill. ( Dorothy Parker eccoci qui. Il blue Bar in questo hotel è davvero freddo )
Will from New York, USA – Algonquin Hotel
DOROTHY PARKER
Dorothy Parker, nata Dorothy Rothschild (Long Branch, 22 agosto 1893 – New York, 7 giugno 1967), è stata una scrittrice, poetessa e giornalista statunitense, nota anche con i diminutivi di Dot o Dottie.
Fu tra le più argute e caustiche commentatrici dei fenomeni di costume americano dell’epoca, capace di fustigare con cinismo le debolezze i vizi e le virtù della società del XX secolo.
Orfana di madre fin dalla primissima infanzia, Dot crebbe nell’Upper West Side di New York. A dispetto della sua origine ebraica da parte di padre, e dell’estrazione protestante della sua matrigna, fu mandata al collegio cattolico del Santissimo Sacramento. A 9 anni perse la matrigna e nel 1912 morì anche suo zio, Martin Rothschild, nell’affondamento del Titanic. Infine, perse anche il padre nel 1913. Nonostante il cognome, non v’era parentela alcuna con i famosi banchieri Rothschild e la stessa Dorothy ammise sempre di sentirsi a disagio nel portare un cognome ebreo in un periodo in cui persino l’America non era immune dall’antisemitismo. Talora, scherzando, sosteneva il matrimonio esserle servito unicamente per tenere il cognome Parker anche dopo il divorzio e, ogni volta che le veniva chiesto se ci fosse un signor Parker, lei rispondeva: «Una volta c’era»
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(EN)
«Razors pain you; Rivers are damp;Acids stain you; And drugs cause cramp.Guns aren’t lawful; Nooses give;Gas smells awful; You might as well live»
(IT)
«I rasoi fanno male;/ i fiumi sono umidi; /l’acido macchia; /i farmaci danno i crampi. /Le pistole sono illegali; /i cappi cedono;/ il gas ha un odore terribile. /Tanto vale vivere…»
(Dorothy Parker, Résumé)
Muore di attacco cardiaco nel 1967.
Nel suo testamento Dorothy Parker lasciò le sue proprietà alla fondazione di Martin Luther King, del quale era simpatizzante. Alla morte di King avvenuta nel 1968 tali proprietà andarono alla NAACP (National Association for the Advancement of Coloured People, Associazione Nazionale per la Promozione della Gente di Colore), a sua volta erede designata dello stesso King.
Per 21 anni nessuno reclamò le ceneri di Dot, finché la NAACP costruì un giardino apposito nella sua sede di Baltimora allo scopo di custodirle. Il giardino reca una targa che recita:
«Qui giacciono le ceneri di Dorothy Parker (1893 – 1967), umorista, scrittrice, critica. Ha difeso i diritti umani e civili. Come epitaffio suggerì “Scusatemi se faccio polvere”. Questo giardino è dedicato alla sua memoria, al suo nobile spirito che ha celebrato l’unicità dell’umanità e i legami dell’eterna amicizia tra il popolo nero e quello ebraico. La NAACP pose il 28 ottobre 1988.»
Dorothy Parker ha notevolmente influenzato la cultura americana del suo periodo, e la sua eredità si sente ancora ai giorni nostri. A titolo d’esempio, il suo nome appare su una canzone di Prince (The Ballad of Dorothy Parker) e nel 1994 uscì un film ispirato alla vita di Dot e dei suoi amici dell’Algonquin, Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and The Vicious Circle, diretto da Alan Rudolph).
Nel 2006, la commediografa romana Valeria e Moretti e la regista francese Rachel Salik le hanno dedicato una brillante commedia “Hotel Dorothy Parker”, andato in scena al Théâtre les Déchargeurs, che è rimasto in cartellone sei mesi. Protagoniste, sei attrici: Geneviève Mnich, Susanne Schmidt, Sylvie Jobert Yvette Caldas, Betty Bussmann E Gonzague Phélip.
SEGUE:
https://it.wikipedia.org/wiki/Dorothy_Parker
UNA PRESENTAZIONE DEL FILM DEL ’94 DI DUE MINUTI: PARLATO IN INGLESE, MA RENDE UN’ATMOSFERA ANCHE NON CAPENDO COSA DICONO
Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and the Vicious Circle) è un film del 1994 diretto da Alan Rudolph, ispirato alla vita della scrittrice newyorkese Dorothy Parker.
È stato presentato in concorso al 47º Festival di Cannes.
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foto di donne negli anni Venti e Trenta + le macchine.
HENRY FORD –
LE DONNE E GLI ANNI VENTI / TRENTA
LE MACCHINE
FORD 1926
HENRY FORD
IL FORDISMO
L’AUTO ELETTRICHE
Mi viene da pensare al capolavoro di Chaplin “Tempi moderni”.