Trailer del film ” Vengo anch’io ” di Giorgio Verdelli su Jannacci –è stato nelle sale l’11-12-13 settembre

 

Enzo Jannacci è uno dei maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra. È ricordato come uno dei pionieri del rock and roll italiano, insieme con Adriano CelentanoLuigi TencoLittle Tony e Giorgio Gaber con cui formò il duo I Due Corsari. Muore il 29 marzo 2013.

Presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2023. ( Coming soon )

RED CARPET ALLA JANNACCI PER IL FILM A VENEZIA

 

 

 

 

 

 

Nel nuovo film di Giorgio Verdelli, ci si immerge, a bordo di un vecchio tram, in una Milano quasi senza tempo per restituire, grazie ad uno straordinario materiale di repertorio, spesso inedito, e a prestigiose testimonianze di amici e colleghi, un ritratto di quello che Paolo Conte ha definito: “Il più grande cantautore italiano”. La sua spiccata sensibilità, artistica e umana, si è tradotta negli anni in una costante invenzione linguistica e musicale che gli ha permesso di muoversi con maestria tra canzone d’autore e cabaret, rock’n’roll e jazz, teatro e cinema.

 

 

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foto di Guido Harari

 

 

Grazie a un sapiente uso del montaggio, è lo stesso Jannacci il narratore del film. I momenti topici, le collaborazioni con l’amico Giorgio Gaber, con Dario Fo, l’incontro con Cochi & Renato, ma anche le avventure sui palchi, teatri, cantine e quella vocazione di medico che forse gli sarebbe piaciuto seguire di più, vengono raccontate in prima persona, recuperando le sue parole da un’intervista finora inedita, rilasciata nel 2005 allo stesso Giorgio Verdelli.

 

 

 

 

CLIP CON PAOLO ROSSI

 

 

CLIP CON MASSIMO BOLDI

 

 

 Clip con J-Ax

 

 

Tanti i compagni di viaggio che impreziosiscono la narrazione con aneddoti non conosciuti: da Diego Abatantuono Cochi PonzoniMassimo Boldi Nino Frassica passando per i racconti di colleghi come Paolo Conte, Roberto Vecchioni Paolo RossiNel film anche la straordinaria testimonianza di Vasco RossiE ancora, l’omaggio affettuoso di J-Ax, i ricordi di Claudio Bisio, Dori Ghezzi, Dalia Gaberscik, Paolo Tomelleri, Gino & Michele, del fotografo Guido Harari, del suo regista abituale Ranuccio Sodi e di Fabio Treves ma anche gli attestati di profonda stima di Francesco Gabbani, Valerio Lundini ed Elio.

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Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci. Foto di Guido Harari

Il racconto più intimo e struggente è quello che del figlio Paolo davanti al pianoforte del padre. Paolo ha collaborato attivamente al film realizzando anche una bellissima versione strumentale di “Vengo Anch’io” e una di “Lettera da lontano” e ha messo a disposizione l’archivio personale.

crediti Paolo Jannacci

ENZO JANNACCI VENGO ANCH’IO” prodotto da Sudovest Produzioni Indigo Film, in associazione con Gianfranco Romano, con la partecipazione di Ala Bianca Group e Jando Music è un ritratto unico e appassionato che riporta alla luce le mille sfumature di un mito che a dieci anni dalla sua scomparsa continua a sorprendere ed affascinare con la sua cifra unica, stralunata e surreale.

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foto di Guido Harari

Questo film non è una biografia di Enzo Jannacci, ma un’esplorazione del suo mondo insieme ai suoi amici e i suoi “allievi” di più generazioni. L’artista Jannacci era inscindibile dall’uomo, dal genio creativo capace di dire “La Vita è un buco nero in fondo al Tram”, “Io e te” ma anche “Stessa Squadra, Stessa Osteria”, “Una sola donna, la mia”, “L’Armando”, con una capacità di sintesi e di invenzione che non ha mai smesso di stupire ed emozionare. Ci manca Jannacci. Ci manca molto quel suo sorriso stralunato e intelligente capace di catturare con una parola, con un lampo di arguzia negli occhi, capace di racchiudere un mondo nel “Perché no”. Di tutto questo molto sarà presente nel film e molto non ci sarà, perché Jannacci ha avuto una produzione artistica immensa, ma l’importante è che arrivi a “Quelli che fanno un lavoro d’equipe convinti di essere assunti da un’altra ditta”.

CANZONE INEDITA:

Enzo Jannacci – Non posso sporcarmi il vestito (video ufficiale)

CAST TECNICO

regia GIORGIO VERDELLI

soggetto e sceneggiatura GIORGIO VERDELLI

fotografia GIUSEPPE TALOTTA

montaggio VITALIANO MURDOCCO

prodotto da NICOLA GIULIANO FRANCESCA CIMA CARLOTTA CALORI SILVIA FIORANI

produttrice esecutiva SILVIA FIORANI

collaborazione artistica PAOLO JANNACCI

una produzione SUDOVEST PRODUZIONI INDIGO FILM

in associazione con GIANFRANCO ROMANO

con la partecipazione di Ala Bianca Group Jando Music

si ringrazia per la collaborazione LOMBARDIA FILM COMMISSION distribuito da MEDUSA FILM

Duratadel film: 97 min. Nazionalità: italiana Anno: 2023

 

CAST ARTISTICO
Hanno partecipato

(in ordine di apparizione)

Roberto Vecchioni
Diego Abatantuono
Paolo Jannacci
Dalia Gaberscik
Vasco Rossi
Claudio Bisio
Massimo Boldi
Cochi Ponzoni
Elio Dori Ghezzi
Paolo Tomelleri
Nino Frassica
Paolo Rossi
Francesco Guccini
Massimo Martelli
Gino & Michele
J-Ax
Fabio Treves
Paolo Conte
Valerio Lundini
Paolo Dal Bon
Ranuccio Sodi
Giorgio Vittadini
Francesco Gabbani
Guido Harari

 

UNA CANZONE CHE NON CONOSCEVO:

VINCENZINA E LA FABBRICA

Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina il foulard non si mette più…
Una faccia davanti al cancello che non apre più…

Vincenzina hai guardato la fabbrica
Come se non c’è altro che fabbrica
E hai sentito anche odor di pulito
E la fatica è dentro là…

«Zero a zero anche ieri: ‘sto Milan qui,
‘Sto Rivera che ormai non mi segna più,
Che tristezza, il padrone non c’ha neanche ‘sti problemi qua..»

Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina vuol bene alla fabbrica,
E non sa che la vita giù in fabbrica
Non c’è,
Se c’è
Com’è ?

Dalla colonna sonora del film Romanzo Popolare di Mario Monicelli (1974)

 

Il caseggiato anonimo e popolare di Sesto San Giovanni, il quartiere e le strade di Lambrate, le fabbriche, come la ex Innocenti, gli operai e la fatica di tutti i giorni. Le lotte sindacali, le proteste, i cortei e gli scontri in piazza. La nebbia che intristisce le giornate. C’è sempre Milano a far da sfondo a Romanzo popolare, film che Mario Monicelli (scritto insieme ad Age e Scarpelli) ha firmato nel 1974 con un cast come Ugo Tognazzi, Ornella Muti e Michele Placido. La storia di Giulio Basletti (Ugo Tognazzi), metalmeccanico milanese e attivista del sindacato, la sua passione per Vincenzina (Ornella Muti), ragazza del Sud molto più giovane di lui, che ha lasciato il suo paese per trovare lavoro, il matrimonio, la felicità, poi un figlio e la fine traumatica della storia d’amore, quando Giulio scopre il tradimento di lei con Giovanni (Michele Placido), poliziotto anche lui arrivato dal Sud per cercare un futuro che il Basletti ha conosciuto durante una manifestazione di piazza. Il film fu uno dei maggiori successi nella stagione 1974-75 con un incasso che superò il miliardo e mezzo delle vecchie lire.
Il ritratto d’autore di anni che hanno cambiato il costume, le abitudini e il Paese: il rapporto tra uomo e donna, il confronto e le.. incomprensioni tra Nord e Sud (!).
Indimenticabile anche il linguaggio dei personaggi: lo spiccato accento lombardo di Tognazzi (i dialoghi furono scritti con Beppe Viola, apparso anche lui sul set, nei panni della maschera del cinema), le ingenuità di Vincenzina e le inflessioni dialettali di Placido. Vincenzina vivrà da sola e lavorerà per crescere il figlio. Incontrerà ancora Giulio ormai in pensione. Forse ci sarà una riconciliazione. Magari ci sarà anche un futuro..
«Zero a zero anche ieri ‘sto Milan qui, ‘sto Rivera che ormai non mi segna più, che tristezza, il padrone non c’ha neanche ‘sti problemi qua…». Beh, qui più che Vincenzina, come si disse ai tempi, c’è Vincenzino J. o Viola o lo stesso Tognazzi, tutti e tre tifosi sfegatati di quel Milan di Gianni Rivera e di Nereo Rocco.

 

 

Beppe Viola e Enzo Jannacci

Beppe Viola e Enzo Jannacci

 

L’ironia e la malinconia si fondono e si amalgamano in un paradossale melodramma: «Vincenzina vuol bene alla fabbrica, ma non sa che la vita giù in fabbrica non c’è, se c’è, com’è?»
Il mio pensiero rincorre ancora Vincenzina.. e tutte le Vincenzine venute dal Sud (ma anche dall’Est), smarrite nel grigiore della nebbia di una grande città del Nord Italia,intente ad affrontare, con dolore e per la prima volta, l’impatto con tutte le laceranti forzature, le amarezze e i disagi di una atomizzante realtà industriale e metropolitana…

 

 

romanzo popolare ugo tognazzi mario monicelli

 

 

TUTTO DA: CANZONI CONTRO LA GUERRA

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=43155

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