EDU BANAI ( Gerusalemme, 1953 ), compositore testo e musica, con il suo gruppo : ” I Profughi ” – canta ” Mescola l’intonaco “, da ” Canzoni contro la guerra “, a cura di Riccardo Venturi + nota

 

 

CANZONI CONTRO LA GUERRA
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5592&lang=en

 

Ehud Banai / אהוד בנאי

 

ɂarbev et hatiaħ
[1987]
Testo e musica / מילים ומוזיקה / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ehud Banai / אהוד בנאי
Album: אהוד בנאי והפליטים [Ehud Banai vehaPlitim] “Ehud Banai and the Refugees”ehud

 

Ehud Banai - Wikipedia

ehud banai — wikipedia– 1987

 

Ehud Banai Tickets, Tour Dates & Concerts 2024 & 2023 – Songkick

2023

 

Ehud Banai

2012

 

1997

 

 

Con Ehud Banai, nato a Gerusalemme nel 1953, non si ha certo a che fare né con la solita (e sovente melensa) “canzone di pace all’israeliana”, e nemmeno con la canzone di protesta in senso classico. Ehud Banai, come del resto si può constatare ascoltando questo brano, appartiene all’eccellenza del rock israeliano, che ha praticamente contribuito a fondare negli anni ’80 assieme al suo gruppo, significativamente chiamato “I Profughi” (HaPlitim in ebraico, The Refugees in inglese). Non è neppure un personaggio riconducibile a schemi e modi di pensare predefiniti, o quantomeno assimilabili a ideologie ben squadrate: il rockettaro che descrive dall’interno i problemi e le ingiustizie della società israeliana è, nella sua vita, un ebreo osservante, legato alle tradizioni religiose e non legato a una “sinistra” che, in Israele, si è fatta regolarmente notare per le sue ambiguità e per i suoi tentennamenti. Il primo album di Ehud Banai e dei suoi “Profughi” (ebrei profughi in Israele..) è del 1987; una scena di oltre trent’anni fa.

In Israele, la potenza coloniale della zona, chi fa i cosiddetti “lavori umili”, costruire case, montare sui ponteggi? Ad esempio, la bassa manovalanza palestinese, i Nabil e gli Ahmed di Gaza che si devono svegliare ogni giorno alle cinque del mattino, subire i controlli e farsi un’altra ora di macchina per arrivare nella modernissima e opulenta Tel Aviv. Poi, “la solita canzone”: mescola l’intonaco, Ahmed. Solo lavoro. Chi le costruisce, sennò, le case dato che noialtri non lavoriamo? Solo quel lavoro che permette di mantenere una famiglia intera; o meglio, che lo permetteva, una trentina d’anni fa. Quel che è venuto dopo, a Gaza, lo sappiamo tutti. C’è soltanto da chiedersi dove siano ora, gli Ahmed e i Nabil, gli operai che costruivano le case per i padroni. Se siano a fare la fame nella città sprangata, se siano morti, se siano in qualche lontana parte del mondo a fare i profughi rifiutati da tutti. [RV]

 

חמש בבוקר בעזה
עדיין קר, אני עייף,
נכנס אל תוך האוטו של נביל
ונרדם אצלו על הכתף,
בדרך שוב, המחסומים,
אומרים: עצור! תעודות…
עוד שעה זו תל אביב
וזה עוד יום אחד, רק לעבוד.
ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.
ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.בהפסקת הצהרים
מהפיגום אפשר לראות
מי יבנה יבנה בית
מי יבנה אם לא אנחנו נעבוד
טיח על הקיר
אבק על העיר
אני מכיר את השיר
תמיד אותו השירערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.
ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.
ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.
ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.
ערבב את הטיח, אחמד,
ערבב את הטיח.

Contributed by Riccardo Venturi / ריקרדו ונטורי – 2007/3/12 – 22:44

 

Traduzione italiana / תרגום איטלקי / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 6-11-2018 18:20

 

MESCOLA L’INTONACO

Le cinque del mattino a Gaza
Fa ancora freddo, sono stanco.
È montato sulla macchina di Nabil
E si è addormentato sulla sua spalla.
Per la strada, i posti di blocco
Dicono: Stop! Controllo identità!
Poi, un’altra ora per Tel Aviv,
E questo è un altro giorno, solo lavoro.

Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.
Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.

Durante la pausa pranzo
Si vede il ponteggio,
Chi costruirà la casa,
Che la costruirà, se noi non lavoriamo?
Intonaco sul muro,
Intonaco sulla città,
Conosco la canzone,
Sempre la stessa canzone.

Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.
Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.

Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.
Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.

Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.

Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.
Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.

Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.
Mescola l’intonaco, Ahmed,
Mescola l’intonaco.

 

 

  UNA NOTA SU RICCARDO VENTURI

 

RV
Orgogliosamente livornese di spirito, è colui che sta dietro a una cospicua parte degli inserimenti e a moltissime traduzioni che appaiono in questo sito di “Canzoni contro la guerra” (di cui è co-amministratore malgrado il suo confessato semianalfabetismo informatico).

Dice di sé:

“Pur essendo nato nel 1963, ho diciassette anni e mezzo. Faccio un po’ l’interprete-traduttore e un po’ altre strane cose che capitano; a volte non faccio proprio un bel nulla, perché detesto persino la parola ‘lavoro’. La mia è stata ed è una vita abbastanza strana in cui mi son capitate cose strane, che non vi sto a dire; ma la frase che più mi sono sentito ripetere nella vita è “queste sono cose che succedono solo a te”. Ho passato una notte dimenticato da un autobus su un ghiacciaio in Islanda, ho conosciuto ogni sorta di persone e ho visto coi miei occhi due stragi di stato e una guerra.
Scrivo per diletto canzoni che quasi nessuno mette in musica perché io non so neppure leggere le sette note sul pentagramma. Ho abitato buona parte della mia vita tra Livorno e Firenze, l’altra buona parte a giro per il mondo (con un lungo “stop” nel nord della Francia), adoro Genova e Parigi e attualmente abito in Svizzera (forse l’ultimo paese dove avrei pensato di fermarmi un po’, ma va benissimo così).
Mi definisco un comunista anarchico in mancanza di meglio. O in mancanza di peggio.”

 

 

in questo link, se volete, trovate 39 canzoni di Riccardo Venturi

https://www.antiwarsongs.org/do_search.php?idartista=149&lang=it&stesso=1

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1 risposta a EDU BANAI ( Gerusalemme, 1953 ), compositore testo e musica, con il suo gruppo : ” I Profughi ” – canta ” Mescola l’intonaco “, da ” Canzoni contro la guerra “, a cura di Riccardo Venturi + nota

  1. DONATELLA scrive:

    Grazie per averci fatto conoscere questi autori!

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