IN OGNUNO DI QUESTI LINK TROVATE DA SFOGLIARE UN GRANDE NUMERO DI IMMAGINI DI OPERE BELLISSIME–
https://store.barakatgallery.com/about/the-galleries/beverly-hills/
ABU DHABI
Da poco meno di un decennio la Galleria Barakat ha sede presso l’Emirates Palace di Abu Dhabi. Lungo i lunghi corridoi dell’atrio del Palazzo si trovano innumerevoli vetrine che espongono tesori inestimabili provenienti da ogni angolo del globo. In un ambiente come questo, che si addice davvero a oggetti così magnifici, questi manufatti brillano di uno splendore splendente e assumono una vita propria. Gioielli luminescenti di vetro antico brillano vividamente tra luci scintillanti e pavimenti a specchio. I marmi dell’antica Roma sono fiancheggiati con orgoglio da guardiani di tombe di buon auspicio provenienti dall’antica Cina… mentre i dignitari cinesi seduti osservano con calma la sontuosa scena davanti a loro.
SEGUE:
https://store.barakatgallery.com/about/the-galleries/abu-dhabi/
VASO DELLA NIGERIA CHE SEGUE E’
da :
BARAKAT GALLERY. – LONDON BEVERLY HILLS ABU DHABI
Vaso per liquori (Mbirhlen’nda) – DA.697 (LSO)
Origine: Nigeria Circa: XX secolo d.C.
Dimensioni: 16,25″ (41,3 cm) di altezza
Collezione: Arte africana
Tecnica: Terracotta- Si trova negli USA.
Questo eccezionale vaso per liquore ci proviene dai popoli Ga’anda che vivono sulle colline a est del fiume Gongola e del suo principale affluente, l’Hawal, in Nigeria. Le ceramiche Ga’anda sono generalmente realizzate dalle donne della tribù utilizzando una tecnica a spirale. I contenitori per liquori che diventano il fulcro della venerazione hanno caratteristiche scolpite e sono impreziositi con palline in rilievo e fasce con motivi densamente applicati. Questo maestoso vaso dal corpo rotondo presentato qui rappresenta un guardiano della comunità chiamato Mbirhlen’nda ed è uno dei vasi per spiriti più abbondanti ed elaborati realizzati dai Ga’anda. Il corpo e il collo di questo esemplare evocano la forma di un contenitore per l’acqua Ga’anda, ma sono coronati da una testa allungata e da un viso barbuto con una bocca sporgente a forma di O.
BARAKAT GALLERY- USA
Come molti vasi Mbirhlen’nda, questo presenta un’ascia sulla spalla destra, uno strumento dell’uomo che sottolinea la connessione dello spirito con l’attività umana. Questo vaso ha motivi caratteristici attorno alla testa, al mento e al petto, nonché i pallini in rilievo densamente applicati sulla zona del petto.
STESSO LINK
I Mbirhlen’nda erano posti al centro di un santuario con la bocca aperta rivolta esattamente verso l’ingresso. Una volta all’anno la pentola viene rimossa dal santuario e lavata dentro e fuori, quindi riempita con birra di mais d’India appositamente prodotta come parte di un rituale chiamato Xombata, che onora gli spiriti che promuovono un raccolto fruttuoso. – (DA.697 (LSO)
CARTA DELLA NIGERIA – wikipedia
I Ga ‘anda (pronuncia : Kaa-nda) sono un gruppo di persone di lingua ciadica che vivono nel nord-est della Nigeria. Si trovano nelle aree governative locali di Gombi e Song nello stato di Adamawa.
Adamawa è uno dei 36 stati della Nigeria, situato a nord-est con capitale Yola. Fu creato nel 1991 da parte dello Stato di Gongola.
africa dell’ovest
un’immagine delle persone che vivono nello Stato di Adamawa, nel nord-est della Nigeria.
una donna che abita al campo dei rifugiati di Yola spiega che aveva 7 figli e 3 li ha persi mentre fuggivano durante un attacco jidaista– 31 agosto 2022- La Jihad è nata in questa zona del paese ed è attualmente molto attiva. La Croce rossa parla di 40.000 morti e più di 13 milioni di persone costrette a lasciare le loro case durante i 13 anni di caos e sangue che la gente ha vissuto in questa parte della Nigeria. In questo campo, gestito dalla Croce Rossa, vivono vivono le vittime del gruppo jidaista Boko Haram.
vita quotidiana a Yola, fiume che attraversa la città
un’altra foto sul fiume
un bambino che ha sofferto la fame a causa dei jidaisti, adesso si trova nel campo di Yola
uomini musulmani si allontanano dalla moschea di Yola dopo aver seguito le funzioni del Ramadan
un altro bambino che vive nel campo che si chiama Malkohi — sono tutte foto del 2015
un artigiano espone il suo lavoro al mercato di Yola
un altro bellissimo bimbo nel campo dei rifugiati: era stato preso dagli uomini di Boko Haran nella foresta di Sambisa
un bel paesaggio intorno a Yola
campo di Yola
Yola
pinterest — Yola
27 morti in un mercato di Yola– una rotonda vicino al mercato
NOTA : LINGUE CIADICHE:::
In diverse parti del Nordafrica e dell’Africa Orientale si parlano
lingue appartenenti a un vasto gruppo correlato alle lingue
semitiche parlate anche nell’Asia sudoccidentale; le lingue di
questo gruppo sono complessivamente note come lingue afroasiatiche.
I principali sottogruppi sono le lingue semitiche
(Nordafrica e Corno d’Africa), le lingue cuscitiche (Corno
d’Africa), i dialetti berberi (Nordafrica, Sahara e Sahel) e le
lingue ciadiche (Africa Occidentale e Centrale). Le lingue più
diffuse della famiglia sono l’arabo (semitica), l’amarico
(semitica), l’oromo (cuscitica) e lo hausa (ciadica).
DA :
se ti interessa stupirti apri il link: intanto le lingue africane non sono ancora tutte conosciute e studiate; vedrai un numero enorme di lingue di cui non avrai mai sentito parlare– per lo meno lo sai.
Università delle tre età – Napoli
Africa: un continente sconosciuto?
Prof. Sergio Baldi
https://unitrenapoli.it/wp-content/uploads/2020/02/Africa_Le-lingue.pdf
Le lingue ciadiche costituiscono un sottogruppo di lingue parlate nel nord della Nigeria, del Niger, del Ciad, della Repubblica Centrafricana e del Camerun, che appartengono alla famiglia delle lingue afro-asiatiche.
La lingua ciadica più parlata e l’unica di una certa rilevanza (sia per numero di parlanti che storicamente) è lo ‘hausa, lingua franca di buona parte dell’Africa occidentale.
Le lingue ciadiche si suddividono ulteriormente in quattro sottogruppi:
- lingue biu-mandara
- lingue ciadiche orientali
- lingue masa
- lingue ciadiche occidentale
- DA : https://www.wikiwand.com/it/Lingue_ciadiche
I PRINCIPALI POPOLI CHE PARLANO LE LINGUE CIADICHE IN NIGERIA
Incredibile la ricchezza culturale e artistica di queste popolazioni, sorprendente anche per l’originalità rispetto alla ” nostra”.