Radio Popolare, 9 gennaio 2023 – 21 minuti — LELE LIGUORI INTERVISTA EMILIANO BRANCACCIO, PER CAPIRE LA GUERRA? LA GEOPOLITICA NON BASTA + ROBERTO CICCARELLI, RECENSIONE : IL MANIFESTO – 23 DICEMBRE 2022

 

 

 

Emiliano BrancaccioRaffaele GiammettiStefano Lucarelli

La guerra capitalista

Competizione, centralizzazione, nuovo conflitto imperialista

MIMESIS, 2022
Collana: Eterotopie
282 pp.

 

Dimenticato dagli eredi più o meno degni della tradizione del movimento operaio, Marx viene invece letto, citato e celebrato dagli organi di stampa della grande finanza mondiale, dall’“Economist” al “Financial Times”. Un paradosso solo apparente, che si spiega con il crescente interesse delle classi dominanti verso la grande ambizione del metodo scientifico marxiano: disvelare le “leggi” di movimento del capitalismo per tentare di anticipare le sue traiettorie. La più rilevante di queste “leggi” trae origine dalla feroce competizione tra capitali che ogni giorno sui mercati determina vincitori e vinti, con i primi che “uccidono e mangiano” i secondi: è la cosiddetta tendenza verso la centralizzazione dei capitali in sempre meno mani, che inedite tecniche di ricerca consentono oggi di verificare empiricamente. Ma questa tendenza non riguarda solo la sfera economica. La sua forza dirompente agisce a tutti i livelli e contribuisce a delineare i tratti distintivi di questo tempo carico di minacce: dal declino delle democrazie liberali alle recrudescenze imperialiste, fino ai nuovi venti di guerra globale.

 

 

IL MANIFESTO – 23 DICEMBRE 2022
https://ilmanifesto.it/una-rete-di-alleanze-per-sconfiggere-linsicurezza-globale

 

Una rete di alleanze per sconfiggere l’insicurezza globale

 

INDAGINI. Gli economisti Emiliano Brancaccio, Raffaele Giammetti e Stefano Lucarelli interrogano «La guerra capitalista» (Mimesis). Il libro vuole attualizzare l’approccio marxista in un mondo spezzettato, caotico e multipolare, in cui trova spazio la lotta per l’egemonia dei vari imperialismi

 

Una rete di alleanze per sconfiggere l’insicurezza globale

Un manifesto del sindacato rivoluzionario Industrial Workers of the World del 1911

Roberto Ciccarelli

ROBERTO CICCARELLI

E’ UNO DIRETTORI DEL BLOG ” LA FURIA DEDI CERVELLI ” :
http://furiacervelli.blogspot.com/–oltre che filosofo, è scrittore, e giornalista. Vari libri pubblicati–

Davanti all’angoscioso precipizio aperto dall’invasione russa dell’Ucraina gli economisti Emiliano Brancaccio, Raffaele Giammetti e Stefano Lucarelli hanno scritto un libro che pratica un esercizio distante dai «codismi» che servono le propagande belliche dell’uno o dell’altro imperialismo in lotta.

 

GIÀ IL FATTO che La guerra capitalista. Competizione, centralizzazione, nuovo conflitto imperialista (Mimesis, pp. 282, euro 20) usi il concetto di «imperialismo» segna una discontinuità rispetto al dibattito tossico basato sulle veline di guerra e rispetto alla moda della «geopolitica», una «metodologia di tipo aneddotico» e una «non scienza priva di leggi» che non siano quelle di una «natura umana», ossessionata dal controllo del territorio, armata di valori astorici, affamata di potere.

A questa antropologia unidimensionale, automatica e pessimistica, gli autori contrappongono una concezione non idealistica, ma dialettica, irriducibile al positivismo scientista dell’economia neoliberale e basata sulla metodologia del «net control ( ” controllo totale ” )» intesa come misura della concentrazione della proprietà azionaria. La «natura» viene così storicizzata e il «potere» non è una sostanza.

È uno degli effetti delle contraddizioni produttive, sociali e morali di una «legge» formulata da Karl Marx ne Il Capitale: la centralizzazione del capitale mondiale in cui paesi «debitori» e «creditori» si oppongono in una crisi permanente che può sfociare in guerre di diversa intensità.

 

MARX HA DISTINTO due momenti: la concentrazione e la centralizzazione dei capitali. Il primo concetto indica la concentrazione del capitale in sempre meno mani, una competizione che genera vincitori che cannibalizzano i vinti, crea nuovi mezzi di produzione e una forza lavoro subalterna e precarizzata.

Il secondo concetto indica la centralizzazione del capitale, esito della competizione tra capitalisti per la conquista dei mercati che porta a una competizione inflessibile e alla creazione di un’oligarchia capitalista che non ha bisogno di imporre una proprietà sui capitali. Tale sistema è basato su una «contraddizione» in cui il capitalismo nega la «proprietà privata» e usa quest’ultima per liquidare la «libera concorrenza».

 

QUESTO MECCANISMO si ripete e ha permesso il finanziamento dell’infrastrutturazione ferroviaria del mondo o l’imbricazione della vita nel capitalismo delle piattaforme digitali.La storicizzazione di una legge tendenziale, dunque non eterna né deterministica ma politica, permette di introdurre il problema della difficile e rara possibilità di rovesciare il capitalismo.

All’origine di questo dibattito ci sono Hilferding e Lenin, Sweezey e Mandel. Il libro si propone di attualizzare l’approccio marxista in un mondo spezzettato, caotico e multipolare in cui trova spazio la lotta per l’egemonia tra un imperialismo «occidentale», basato sull’egemonia degli Stati Uniti, che si erge al ruolo di baluardo delle libertà civili e politiche in nome delle quali ha scatenato guerre nel recente passato; quello di una Cina diventata un paese capitalista a tutti gli effetti che declina una versione dell’imperialismo economico; l’imperialismo dell’infame oligarchia russa.

IN QUESTO SCENARIO lottare contro l’imperialismo del proprio paese non significa innamorarsi di quelli altrui. Una precisazione non di poco conto in un momento in cui il complottismo sembra avere sussunto l’idea della critica, mentre l’approccio politico al conflitto è intorbidato da un malinteso «realismo» senza soggettività oppure è diventato una parodia dove il «Bene» è attribuito all’imperialismo degli Stati Uniti e dei loro alleati, mentre altri lo proiettano sull’oligarchia russa in cui vedono tracce residue della rivoluzione bolscevica.

GIÙ LE ARMI e su i salari contro la barbarie della guerra capitalista. Dal punto di vista di una critica dell’economia politica è su questo nesso che il libro invita a riflettere il pacifismo diffuso. Non la consolazione dei popoli, ma una politica che prospetta una potenziale alleanza anticapitalista capace di opporsi allo scontro tra i poteri selvaggi che prosperano sull’insicurezza globale e affermare gli interessi vitali del salario, del reddito e della garanzia della vita.

 

 

 

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2 risposte a Radio Popolare, 9 gennaio 2023 – 21 minuti — LELE LIGUORI INTERVISTA EMILIANO BRANCACCIO, PER CAPIRE LA GUERRA? LA GEOPOLITICA NON BASTA + ROBERTO CICCARELLI, RECENSIONE : IL MANIFESTO – 23 DICEMBRE 2022

  1. Chiara Salvini scrive:

    chiara : leggo sempre Roberto Ciccarelli sul Manifesto, ma oggi– a differenza del solito -non mi ha chiarito quel poco che avevo in testa, che, anzi, mi si è definitivamente confuso. Prendo come testo il grido finale : ” giù le armi e su i salari ” e questo lo capisco e sono d’accordo. Forse nello sforzo di essere sintetico, ha dimenticato che spesso, per farsi capire dai ” piccoli ” , il cibo nutriente bisogna darlo in pezzi minuti come si fa con gli uccellini. HO TROVATO–MA PER DOMANI — UNA RECENZSIONE DEL IL PONTE CHE mI SEMBRA, PER ORA- DI SEGUIRE BENE..CIAO- a questo punto solo il letto ,mi può aiutare- grazie– ciao da un po’ ciucca–

  2. DONATELLA scrive:

    In questi argomenti difficili per la stragrande maggioranza di chi vorrebbe capirli, occorrerebbe un linguaggio più semplice, in modo che tutti possano usufruirne. Mi sembra una questione fondamentale per dare a tutti degli strumenti per interpretare la realtà che stiamo vivendo, molto preoccupante per la libertà di tutti noi.

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