TREVISO, GALLERIE DELLE PRIGIONI — 7 APRILE- 17 SETTEMBRE 2023 :: FONDAZIONE IMAGO MUNDI : ” La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata. “

 

mi scuso, qualche foto dovrebbe essere ” aggiustata “..ch.

 

MAXIM DONDYUCK–  serie ” Culture a confronto “, stampa su tessuto, Cortesia dell’artista.

 

 

 

FACEBOOK DELL’ARTISTA – 13 APRILE, TREVISO

 

 

 

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

Potrebbe essere un contenuto artistico

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

 

 

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

 

TUTTE LE FOTO SONO DAL FACEBOOK DELL’ARTISTA CON AGGIUNTO :

— presso Fondazione Imago Mundi – Gallerie delle Prigioni.– 13 aprile- TREVISO

 

 

 

L’AUTORE : MAXIM DONDYUK

 

 

Maxim Dondyuk ( ucraino : Максим Дондюк ; nato nel 1983 a Slavuta) è un fotografo e artista visivo, che combina fotografia, video, testo e materiale d’archivio nel suo lavoro. Esplora questioni di storia, memoria, conflitti e le loro conseguenze. Ha ricevuto molti premi.

 

SLAVUTA si trova nell’Ucraina occidentale nel distretto di Khmelnytsky / Chmelnytsky

 

 

File:Khmelnytskyi in Ukraine.svg - Wikipedia

 

Maxim Dondyuk, dalle serie Ukraine ‘22, 2023, stampa su pietra. Courtesy l’artista

 

 

Maxim Dondyuk, dalle serie Ukraine ‘22, 2023, stampa su pietra. Courtesy l’artista

foto sopra – due — MAXYM DONDYUK– SERIE UCRAINA ’22-2023 –  stampa  su pietra-cortesia dell’artista

 

 

IL SITO DEEL’ARTISTA UCRAINO E’ : https://maximdondyuk.com/

 

 

 

Fondazione Imago Mundi presenta da mercoledì 5 aprile a domenica 17 settembre 2023 presso la sede espositiva Gallerie delle Prigioni a Treviso la mostra La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata.

La mostra invita a osservare i conflitti apparentemente conclusi del nostro tempo e della storia passata e a riflettere sulla profonda differenza che intercorre tra il semplice chiudersi o stallo della fase armata di un conflitto e l’instaurarsi di una vera e propria condizione di pace.

Quando una guerra finisce inizia – in genere lontano dall’attenzione mediatica – un tempo lungo che non sempre trova compimento in una pace reale e durevole. In tempi recenti lo si è visto accadere ad esempio in Iraq e in Congo, dove oggi si riaccendono tensioni dopo decenni. Dal momento in cui gli Stati Uniti hanno deciso di “terminare la guerra”, le violenze in Afghanistan sono forse cessate?

Le guerre quindi terminano, ma quando inizia la pace? Fondazione Imago Mundi propone ai visitatori della mostra trevigiana di cercare possibili risposte attraverso un percorso espositivo esperienziale che crea un cortocircuito tra tre differenti modalità di interpretare questo difficilissimo tema: un percorso nella storia dell’arte si intreccia con opere che si esprimono nei linguaggi artistici più contemporanei e con scatti fotografici di esplicito carattere documentario.

In tutti i lavori selezionati da Fondazione Imago Mundi risuona appieno la drammaticità di una situazione di pace iniziata, ma non davvero compiuta.

La mostra presenta, tramite installazioni, fotografie inedite di Maxim Dondyuk, fotografo ucraino, che ha seguito l’evolversi della situazione nel suo paese dal 2014 a oggi e che ci porta all’interno di una guerra ancora in essere.

Parallelamente Richard Mosse ci mostra parte del progetto Infra, un lavoro fotografico sviluppato con la pellicola a raggi infrarossi Kodak Aerochrome, sul conflitto dimenticato della Repubblica Democratica del Congo.

 

DA QUI — SEGUE  COLLATERAL- parole di Giulia Leggeri
https://www.collater.al/surreale-reportage-richard-mosse/

 

La Kodak Aerochrome è un pellicola sensibile agli infrarossi che tinge di rosa ogni sfumatura di verde, originariamente utilizzata durante la seconda guerra mondiale per individuare le tute mimetiche dei soldati nascosti.

L’artista irlandese Richard Mosse si serve di questa particolare pellicola per raccontare la guerra civile che da anni coinvolge la Repubblica Democratica del Congo con lo scopo di reinterpretare in modo surreale il linguaggio tipico del reportage di guerra.

La realizzazione del progetto, dal titolo Infra, ha coinvolto l’artista per ben tre anni ed è accompagnato da un breve documentario intitolato The Enclave, The Impossible Image

nota : il link del docu è quello di Collateral messo all’inizio

II surreale reportage di guerra di Richard Mosse | Collater.al

 

 

II surreale reportage di guerra di Richard Mosse | Collater.al

 

 

II surreale reportage di guerra di Richard Mosse | Collater.al

 

 

II surreale reportage di guerra di Richard Mosse | Collater.al

 

 

II surreale reportage di guerra di Richard Mosse | Collater.al

 

 

 

 

II surreale reportage di guerra di Richard Mosse | Collater.al

 

 

II surreale reportage di guerra di Richard Mosse | Collater.al

 

fine COLLATERAL

 

Installazione di Afghan War Rugs, courtesy Fondazione Sergio Poggianella, Rovereto

Installazione di Tappeti della guerra in Afghanistan, courtesy Fondazione Sergio Poggianella, Rovereto

 

Terry Atkinson, Iraq 6 Three Corpses. Iraq 2003, Somme 1916, 2003, matita su carta. Courtesy l’artista e Galleria l’Elefante

Terry Atkinson, Iraq 6 Three Corpses. Iraq 2003, Somme 1916, 2003, matita su carta. Courtesy l’artista e Galleria l’Elefante

 

Nelle opere di Mario Merz, Alfredo Jaar, Terry Atkinson e Leon Golub si incontrano profonde riflessioni sulle premesse, sulle dinamiche e sulle conseguenze della guerra.

 

 

 

Veduta della mostra La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata, Treviso, 2023, opere di Mario Merz e JR

Treviso, 2023, opere di Mario Merz–  l’igloo in argilla che riporta al neon una dichiarazione del generale vietnamita Giap.

e JR–quadro appeso al muro : un esemplare della serie Les Enfants d’Ouranos: nell’oscurità dello sfondo, si stagliano le silhouette dei bambini ritratti nei campi profughi della Grecia, del Rwanda, della Mauritania e della Colombia. Fuggono, correndo, verso un futuro migliore, o almeno questa è la speranza di tutti.

 

 

Altre opere, come quelle di Martha Rosler e Harun Farocki, indagano il modo in cui i mezzi di comunicazione hanno diffuso le immagini prodotte dalle guerre.

Due brevi video-saggi commissionati dalla Fondazione a cura di Francesco Spampinato e Fulvia Strano tracciano un percorso che riflette sull’importanza delle immagini create dall’informatizzazione del campo di battaglia nel raccontare la guerra e nel plasmare la rappresentazione del nemico, mostrando, attraverso grandi nomi della storia dell’arte, come la narrazione dei conflitti sia stata spesso affidata a immagini accuratamente costruite.

Per approfondire i temi trattati dalla mostra è previsto un ricco calendario di appuntamenti e di incontri con esperti di geopolitica, studiosi, rappresentanti della società civile.

Eteri Chkadua, In Black, 2013, olio su tela di lino. Courtesy l’artista e The Pool NYC, Milano

Eteri Chkadua, in nero, olio su tela di lino, cortesia dell’artista e THE POOL NYC- Milano

 

 

Afghan War Rugs, courtesy Fondazione Sergio Poggianella, Rovereto

Tappeto afgano, guerra in Afghanistan

Fondazione Sergio Poggianella, Rovereto

 

La mostra presenta opere di 15 artisti: Francesco Arena, Terry Atkinson, Massimo Bartolini, Eteri Chkadua, Maxim Dondyuk, Harun Farocki, Leon Golub, Alfredo Jaar, JR, Mario Merz, Richard Mosse, Pedro Reyes, Martha Rosler, Sim Chi Yin, Ran Slavin

 

 

MOLTE IMMAGINI SONO DI ARTRIBUNE

Che cosa succede dopo la guerra: 15 artisti in mostra a Treviso

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a TREVISO, GALLERIE DELLE PRIGIONI — 7 APRILE- 17 SETTEMBRE 2023 :: FONDAZIONE IMAGO MUNDI : ” La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata. “

  1. DONATELLA scrive:

    Queste efficacissime immagini dimostrano quanto può distruggere la guerra non solo nei corpi ma anche nella mente degli uomini e quanto ci perdiamo in bellezza e in civiltà che durante la pace potrebbero continuare a fiorire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *