MATTIA PRETI ( Taverna, Catanzaro, 1613 – La Valletta ( Malta ), 1699 ) — è una artista barocco del XVII secolo — « .. corposo e tonante, veristico e apocalittico ..» ( Roberto Longhi ). — periodo del caravaggismo e della grande pittura napoletana

 

 

segue da :
http://mattia-preti.it/136-belisario-riceve-lelemosina/

 

 

 

Titolo:   Belisario riceve l’elemosina
Anno:  1665 – 1669
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:   152,5×198,5
Città: Rotterdam  – Museum Boymans

 

Solo la presenza di un cartiglio sulla colonna a destra consente di identificare l’infrequente soggetto della bella tela conservata al Museo Boymans di Rotterdam: Belisario riceve l’elemosina, infatti, è un’iconografia piuttosto rara che descrive l’infelice conclusione della vita del grande generale bizantino.

Nato tra Illiria e Tracia intorno al 505, Belisario a soli venticinque anni otteneva la prima grande vittoria contro i persiani, e qualche anno dopo domava a Costantinopoli la temibile rivolta di Nika.

Ma la sua gloria venne soprattutto dalle campagne militari contro i vandali in Africa e contro i goti in Italia, dove riconquistò Ravenna garantendole quel periodo di grande splendore testimoniato dai grandi cicli musivi della città.

A Costantinopoli le trame di corte gli procuravano l’ostilità dell’imperatore Giustiniano, tanto da essere, ormai anziano e tradito dai suoi sostenitori, costretto a mendicare nelle vie della capitale dell’Impero d’Oriente.

Preti lo rappresenta nel momento in cui il condottiero riceve una moneta da un giovane soldato: sfinito, si abbandona contro la base di una colonna, ancora con l’armatura di maglia e il manto di porpora, segni dell’antica grandezza. Per la vergogna, tiene gli occhi semichiusi e non guarda chi, stupito, gli offre la moneta.

Il pittore calabrese non si sottrae al significato simbolico del soggetto storico: spesso, infatti, l’episodio dell’obolo di Belisario è inteso contro i rivolgimenti della fortuna. Così, il vecchio generale bizantino riceve l’elemosina proprio dal soldato più giovane e prestante, come per contrappasso Spike ha voluto aggiungere che «trattandosi di una tela dei tardi anni sessanta, dopo che Preti aveva dipinto la volta di S. Giovanni per un compenso che reputava inadeguato, il Belisario potrebbe anche celare una rimostranza personale per l’ingratitudine dei suoi committenti» (Spike 1999).

La datazione al 1665-1669 è proposta (Utili, in Milano 2005) per affinità con le opere degli stessi anni nel soggiorno maltese del pittore.

S.S.

Vittorio Sgarbi – Mattia Preti – Rubbettino, Soveria Mannelli (CS), 2013

 

 

 

L’AUTORE E ALTRE OPERE– da Wikipedia

 

Mattia Preti (Taverna25 febbraio 1613– La Valletta3 gennaio 1699) è stato un pittore italiano, tra i principali esponenti della stagione matura del barocco italiano e, più in particolare, del caravaggismo e della pittura napoletana del Seicento.

 

 

 

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Vanitas, 1656 – Galleria degli Uffizi (Firenze)

 

 

Soprannominato anche il Cavaliere Calabrese, in quanto nato in Calabria e fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività nella città papale, fu attivo nella penisola italiana, in particolare a Roma e Napoli, e a Malta, dove lavorò per tutta la seconda parte della sua vita.

Per la bellezza delle sue opere, Roberto Longhi lo ritenne: «[…] corposo e tonante, veristico e apocalittico […]».

segue al fondo, wikipedia 

 

 

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Gioco della dama, 1630-40, Ashmolean Museum (Oxford)
Olio su tela, cm. 109 x 144

 

 

Giuditta e Oloferne

 

 

 

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Banchetto di Erode, 1656-61, Museum of Art (Toledo, Ohio)

 

 

 

 

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Martirio di santa Caterina d’Alessandria – Museo MUZA (La Valletta)

 

 

 

 

Predica del Battista, 1684 circa – Chiesa di San Domenico (Taverna- Catanzaro)

 

 

 

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Autoritratto di Mattia Preti. Dettaglio della Predica del Battista (1684 circa, Chiesa di San Domenico, Taverna).

 

 

TESTO E IMMAGINI DA :

https://it.wikipedia.org/wiki/Mattia_Preti

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1 risposta a MATTIA PRETI ( Taverna, Catanzaro, 1613 – La Valletta ( Malta ), 1699 ) — è una artista barocco del XVII secolo — « .. corposo e tonante, veristico e apocalittico ..» ( Roberto Longhi ). — periodo del caravaggismo e della grande pittura napoletana

  1. DONATELLA scrive:

    Grazie per avermi fatto conoscere questo eccezionale pittore, che ricorda Caravaggio ma con un suo carattere personale.

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