Sono moltissime le rappresentazioni pittoriche del dolore e dell’orrore dell’eccidio delle Fosse Ardeatine e alcune di esse sono esposte negli spazi del Museo dei cimeli e negli spazi di via Tasso. Molti degli autori sono poco conosciuti, ma vi sono anche alcuni nomi importanti:
Renato Guttuso e il neoralismo pittorico: tra il 1943 e il 1950 il pittore siciliano dedica ai massacri, alle fucilazioni, alle stragi e più in generale alla crudeltà della guerra moltissime opere pittoriche e scultoree, tra cui alcuni disegni della serie “Massacri” in cui è rappresentato l’eccidio delle Fosse Ardeatine, una grande tavola intitolata “Fosse Ardeatine” del 1950 e la grande opera in rilievo dorato che si trova nel Museo dei cimeli e che rievoca l’ammasso dei corpi dei martiri delle Ardeatine nel momento della prima esumazione. Quest’ultima è la prima delle 3 opere del gruppo celebrativo realizzato nel trentesimo anniversario dell’eccidio.
Il secondo dei grandi dipinti ospitati nel tempio dei cimeli e facente parte del gruppo celebrativo per il trentennale della strage è quello di Corrado Cagli, che raffigura il terrore e l’oppressione nazi-fascista.
La massa di corpi umani ormai privi di vita e il corpo desolato che sembra ancora urlare rappresentano gli orrori di un mondo senza pietà.