Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo
di Carlo Vecce (Autore)
Giunti Editore, 2023
L’opera di Carlo Vecce non è solo un godibilissimo romanzo ma è anche un punto e a capo, una scoperta che diventa occasione di rinascita e di dibattito nel mondo degli studi leonardeschi.
La vita di Caterina, la madre di Leonardo. Un libro che si fonda pure su molteplici scoperte di carattere scientifico, sul ritrovamento di documenti (ma non solo) capaci di riscrivere la storia dell’origine del genio da Vinci. Un’opera destinata ad aprire un dibattito importante tra i maggiori leonardisti al mondo. Caterina è una ragazza selvaggia, libera come il vento. Corre a cavallo su altopiani, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli dèi e degli eroi. La sua vita trascorre al di fuori del tempo; la sua parabola sembra promettere un futuro luminoso, fin da bambina. Poi, un giorno, improvvisamente, ella viene trascinata con violenza nella Storia. La sua esistenza finirà per intrecciarsi con un’umanità varia, infinita, che non ti aspetti. La sua vicenda, poi, si farà grande: uno dei figli che ha messo al mondo, Caterina l’ha amato più della sua vita. E sa che lui l’ha amata allo stesso modo. La sua felicità è stata dargli tutto quello che aveva: il suo infinito amore per la vita, per le creature e per la libertà. Il nome di quel bambino, lo conosciamo tutti: era Leonardo.
ANSA.IT / FIRENZE — 14 MARZO 2023 – 18.59
https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2023/03/14/la-madre-di-leonardo-da-vinci-era-schiava-trovato-atto-liberazione-_6b67c870-30e3-415a-9dc4-ea96513dcc43.html
La madre di Leonardo da Vinci era schiava, trovato atto liberazione.
Rinvenuto nell’Archivio di Stato di Firenze l’atto di liberazione dalla schiavitù di Caterina
CARLO VECCE, PROF. LETTERATURA ITALIANA ALL’UNIVERSITA’ DI NAPOLI ” L’ORIENTALE “. E’ uno dei massimi studiosi della civiltà rinascimentale .
MAGAZINE GIUNTI – FIRENZE
INTERNO MAGAZINE GIUNTI A FIRENZE
GIUNTI, FIRENZE
Sede della Giunti a Firenze
Artista ignoto, Ritratto di Leonardo da Vinci noto come Tavola Lucana, dettaglio (variamente datato; tempera grassa su tavola, 59,6 x 43,9 cm; Collezione privata)
La Tavola Lucana: siamo sicuri che sia un dipinto “di Leonardo da Vinci”?
IMMAGINE DA — + ARTICOLO DAL GIORNALE ” FINESTRE SULL’ARTE “
https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/tavola-lucana-ritratto-leonardo-da-vinci
( ANSA.IT — link sopra )
Rinvenuto nell’Archivio di Stato di Firenze l’atto di liberazione dalla schiavitù di Caterina, madre di Leonardo, firmato dal notaio Piero da Vinci.
Lo ha reso noto Carlo Vecce, presentando il suo libro ‘Il sorriso di Caterina’.
Da qualche anno, ha spiegato, girava l’ipotesi che Caterina potesse essere una schiava. “Un po’ per caso, qualche anno fa, sono venuti fuori questi documenti, ho iniziato a studiarli per dimostrare che questa Caterina schiava non fosse la madre di Leonardo, ma alla fine tutte le evidenze andavano in direzione contraria, soprattutto questo documento di liberazione”.
“Il notaio che libera Caterina è la stessa persona che l’ha amata quando ancora era una schiava e dalla quale ha avuto questo bambino”, ovvero Leonardo, ha spiegato ancora Vecce che inizialmente non credeva che la madre del genio potesse essere una schiava.
Da Repubblica- 14- 03-2023
di FULVIO PALOSCIA
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Nel mio libro, la fiction interviene per integrare le lacune, gli anelli mancanti, come fa la filologia che Vico chiamava “la scienza del certo””. Uscirà anche il saggio: la biografia, aggiornata, che Vecce ha dato alle stampe tempo fa.
Il dato più emblematico è che Ser Piero, padre di Leonardo, pare seguire come un’ombra la giovane schiava. È da lui redatto “ed è conservato all’Archivio di Stato di Firenze, l’atto di liberazione da parte della padrona, Ginevra d’Antonio Redditi, moglie di Donato di Filippo di Salvestro Nati, un tessitore di broccati a Venezia, la cui mano d’opera è circassa – spiega Vecce –
E si dà il caso che la ragazza provenisse proprio dalle montagne del Caucaso settentrionale“.
Altro colpo al cuore: la data della stipula, 2 novembre 1452, “pericolosamente vicino alla nascita di Leonardo, il 15 aprile dello stesso anno”. Non solo. Vecce ipotizza il furtivo concepimento di Leonardo “nel palazzo dei Castellani, notabile famiglia fiorentina di cui Ser Piero era notaio: lì Caterina era stata chiamata a far da balia alla figlioletta di Francesco di Matteo Castellani, che cita la ragazza nelle Ricordanze, una sorta di diario. Significa dunque che la ragazza era già madre, magari per schiavitù sessuale”.
E proprio a Donato, ipotizza Vecce, si deve la commissione della prima opera, L’annunciazione oggi agli Uffizi “ma in origine deve essere stata collocata nella cappella della famiglia Castellani, sui colli fiorentini, nel monastero di San Bartolomeo a Monte Oliveto (là fu di fatto ritrovata, ma nella sagrestia): Donato, in punto di morte, chiese di costruirla grazie al suo lascito testamentario. Il notaio fu ancora una volta Ser Piero, fondamentale nell’ingaggio del figlio”. Ed è proprio sullo sfondo dell’Annunciazione che s’intravede “un paesaggio orientale: le montagne del Caucaso e la città di Tana, da cui proveniva la madre?”.
Caterina lasciò Firenze per Vinci quando andò in moglie a Antonio Butti, detto Attacabrighe, da cui ebbe altri cinque figli, che allevò con Leonardo. La morte della donna, per malaria, avvenne a Milano, dove si era recata a trovare l’artista, “lui la salutò con esequie fastose, documentate da una fredda lista di spese che nasconde un dolore immenso” spiega Vecce. A Leonardo la madre deve aver lasciato “il grande senso di libertà che lui tradusse in chiave intellettuale”. E il ricordo del sorriso, “come sostenne Freud, riprodotto in tanti volti femminili da lui dipinti: da La scapigliata alla Monna Lisa“.
Finito il libro, Vecce credeva di essersi “liberato” della donna. Invece è stata evocata dai lavori per la nuova sede dell’Università Cattolica, a Milano, lì dove un tempo sorgeva la Cappella dell’Immacolata Concezione: Leonardo vi dipinse La vergine delle rocce, e Vecce ipotizza vi abbia sepolto la madre, “era il luogo più immediato per lui che arrivava da fuori”. Ora, sono emersi frammenti di affreschi. E resti di sepolture. Anche quella di Caterina?
IMMAGINE DA REP. CITATA SOPRA
E’ bello pensare che Leonardo sia nato da un’extra-comunitaria.