4 giugno 2013 ore 09:23 ” cosa ho fatto per meritarmi un destino così terribile” e “devo suicidarmi?” sono le prime domande, parlando in generale, che si fa chiunque – per motivi i più vari, soprattutto ambientali oltre che genetici – nasce “diverso dalla maggioranza della gente che vive nel tempo e, ancor piu’, nel luogo in cui si trova a vivere”, chiara—per esperienza diretta.

 

Cara Signorina Lonelyhearts:

 

Ho 16 anni e non so come agire. Avrei molto piacere che lei mi consigliasse. Quando ero bambina non era molto brutto perché mi ero abituata ai ragazzi del quartiere che mi prendevano in giro, ma adesso io vorrei avere degli innamorati come le altre bambine e uscire di notte al sabato, ma nessun ragazzo uscirà con me perché sono nata senza naso – anche se ballo bene, sono un tipo bello e mio padre mi compra dei bei vestiti.

Passo tutti il giorno seduta, guardandomi e piangendo. Ho un grande buco nel mezzo del viso che spaventa le persone e me stessa, e non posso, per questo, incolpare i ragazzi che non vogliono uscire con me. Mia madre mi ama tanto, ma piange molto quando mi guarda.

 

Cosa ho fatto per meritare un destino così terribile? Anche se avessi fatto delle cose cattive, non le ho fatte prima di avere un anno, e io sono nata così. Ho chiesto a papà e lui dice che non lo sa, ma che potrebbe essere che io abbia fatto qualcosa nell’altro mondo, prima di nascere, o che io sia stata punita per i suoi peccati. Non posso crederci perché è un uomo molto buono.

Devo sucidarmi?

Sinceramente

Disperata.

 

(tratto da “Miss Lonelyhearts” de Nathanael West, pp. 14-15, new Directions //

citato da Erving Goffman, Estigma, Zahar editores, tradotto da chiara dal portoghese—l’edizione originale del libro è del 1963, Prentice Hall, USA

 

 

 

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