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Pasolini ( Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975 ) – con la madre.
Foto da Artribune
“Perché se la civiltà dei consumi ha posto il problema della mancanza del verde o della solitudine della vecchiaia, un sindaco comunista si sente tenuto a risolverlo?. Di che si tratta? Della accettazione di una realtà fatale? E, visto che le cose stanno così, il dovere storico è quello di cercar di migliorarle attraverso l’entusiasmo comunista? Il “modello di sviluppo” è quello voluto dalla società capitalistica che sta per giungere alla massima maturità. Proporre altri modelli di sviluppo, significa accettare tale primo modello di sviluppo. Significa voler migliorarlo, modificarlo, correggerlo. No: non bisogna accettare tale “modello di sviluppo”. E non basta neanche rifiutare tale “modello di sviluppo”. Bisogna rifiutare lo “sviluppo”. Questo ”sviluppo”: perché è uno sviluppo capitalista. Esso parte da principi non solo sbagliati ( anzi, essi non sono affatto sbagliati: in sé sono perfetti, sono i migliori dei principi possibili), bensì maledetti. Essi presuppongono trionfanti una società migliore e quindi tutta borghese. I comunisti che accettano questo “sviluppo”, considerando il fatto che l’industrializzazione totale e la forma di vita che ne consegue, è irreversibile, sarebbero indubbiamente realisti a collaborarvi, se la diagnosi fosse assolutamente giusta e sicura. E invece non è detto – e ci sono ormai le prove – che tale “sviluppo” debba continuare com’è cominciato. C’è anzi la possibilità di una “recessione”. Cinque anni di “sviluppo” hanno reso gli italiani un popolo di nevrotici idioti, cinque anni di miseria possono ricondurli alla loro sia pur misera umanità. E allora- almeno i comunisti- potranno far tesoro dell’esperienza vissuta: e, poiché si dovrà ricominciare daccapo con uno “sviluppo”, questo “sviluppo” dovrà essere totalmente diverso da quello che è stato. Altro che proporre nuovi “modelli” allo “sviluppo” quale esso è ora!
Pier Paolo #Pasolini
Da “Appunto per una poesia in lappone” in “La meglio gioventù” (1974)
1954 1a edizione
ispirato a quest’opera è stato girato un film :
di MARCO GIULIO GIORDANA, 2003
Pier Paolo Pasolini tra Ferdinando Adornato e Walter Veltroni alla manifestazione in sostegno del movimento antifranchista davanti all’Ambasciata di Spagna a Piazza di Spagna a Roma il 24 settembre 1975
FOTO / SCONOSCIUTO
William Girometti, Senza titolo (omaggio a Pier Paolo Pasolini), 1980
olio su tela, cm. 65×80 – proprietà della figlia.
William Girometti (Milano, 9 gennaio 1924 – Bologna, 3 ottobre 1998) è stato un pittore italiano di matrice surrealista.
SEGUE NEL LINK IN FONDO ( WIKIPEDIA )
Ritratto di signora ignota
Problema non risolto
senza titolo, 1978, grafica personalizzata, cm. 50×70 – proprietà della figlia.
Autoritratto del pittore italiano William Girometti, 1973, olio su tela, cm. 50×70 – proprietà della figlia.
TESTO SULL’AUTORE E ALCUNE IMMAGINI DA _
https://it.wikipedia.org/wiki/William_Girometti
Un po’ enigmatica, simbolica la poetica di questo artista.
Forse bisogna leggerlo due volte, mi pareva che volesse dire, cosa che pensiamo anche noi, che ” questo sistema non si può cambiare, che non c’è modo di ” aggiustarlo, si può solo costruire qualcosa che non abbia niente in comune. E’ quello che hanno provato a fare in Russia e in Cina. Ma neanche pensarci a ” come fare “, in questo aveva ragione Trockij, quando sosteneva che la rivoluzione è da fare in tutto il mondo, altrimenti.. E si è visto. Come idea- aspirazione credo sia sempre valida. Se mai capiterà il momento.. avremo le idee chiare, non ti pare, cara Do ?