MASSIMO SEBASTIANI — ANSA.IT — 8 GENNAIO 2023 / 14.08 :: La parola della settimana: responsabilità (di Massimo Sebastiani) : ASCOLTA IL PODCAST

 

MASSIMO SEBASTIANI — ANSA.IT — 8 GENNAIO 2023– 14.08
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La parola della settimana: responsabilità (di Massimo Sebastiani)

E’ una delle parole più importanti del nostro tempo. Più volte citata dal presidente Mattarella e dal presidente del Consiglio Meloni. ASCOLTA IL PODCAST

Redazione ANSA  

 

 

 

 

 

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MASSIMO SEBASTIANI
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Responsabilità è certamente una delle parole più importanti del nostro tempo. Non è un caso che sia una parola della modernità, come abbiamo già detto occupandocene in un paio di occasioni: prima durante l’esplosione della pandemia di Cov Sars 2 e poi tornandoci poco più di un anno fa.

Benché la radice del termine sia ovviamente latina, ‘responsabilità’ è espressione che si affaccia sulla soglia della modernità: il primo uso documentato è in un testo che si intitola ‘Il federalista’.

E certamente è una delle parole più amate e citate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dopo averla evocata nelle due occasioni che abbiamo citato all’inizio, durante il suo primo mandato, ci è tornato nel messaggio di fine anno 2022, il primo del suo ‘inaspettato’ secondo mandato. L’ha citata cinque volte e in tutti questi casi la parola evoca anche l’elemento del dovere, del dovere qualcosa a qualcuno, che sia l’attenzione al bene comune o la necessità di misurarsi con la realtà.

 

 

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Non è un caso che la parola sia nata all’alba della modernità, legata a quella rivoluzione che ha aperto le porte alla democrazia come la conosciamo ancora oggi. E’ infatti una parola strettamente connessa allo sviluppo e alla valorizzazione dell’individuo che, così come lo intendiamo noi, figli di quella modernità, e come lo intende anche Velasco, prima non esisteva.

Individuum, cioè nucleo non diviso, poteva essere anche una coppia o addirittura una famiglia. Responsabilità invece deriva da respondere, cioè rispondere, che a sua volta è composta da re-, indietro, e spondere, promettere.

Quindi rispondiamo promettendo qualcosa di rimando, per esempio un comportamento coerente con le regole comuni che ci siamo dati e abbiamo accettato. Perché la responsabilità implica certamente una chiamata in causa dell’individuo ma in quanto connesso e interdipendente dagli altri.

Sponsio in latino, ci ricorda il filosofo Salvatore Natoli– che si è occupato della questione della responsabilità a più riprese e anche nel suo libro Parole della filosofia – vuol dire promessa, impegno; suo sinonimo è praestatio, che significa rendersi garante di qualcuno o di qualcosa.

La responsabilità è una presa in carico che obbliga ad una risposta come è ben espresso nella parola tedesca Verantwortlichkeit (Antwort=risposta) e quindi dove c’è responsabilità c’è relazione: che sia quella tra genitore e figlio, tra governo e cittadini-elettori o anche tra individuo e comunità o viceversa.

Per questo il pensatore che più di ogni altro nel XX secolo ha riflettuto su questo concetto, Hans Jonas, nel suo ‘Il principio responsabilità’ parla di un’etica razionalista applicata alle conseguenze che i nostri comportamenti possono avere, non solo in questo momento e non solo su una persona o una situazione, ma sull’intera biosfera. Ed è dunque anche una responsabilità proiettata nel futuro. Jonas, un’allievo di Martin Heidegger e compagno di studi di Hannah Arendt, l’autrice del celebre La banalità del male, che sarebbe piaciuto a Greta Thunberg, distingueva, sulla linea di Max Weber, tra etica della convinzione o etica dei principi e etica della responsabilità.

La prima  ( ETICA DELLA CONVINZIONEE / DEI PRINCIPI ) si fonda su principi assoluti, è ideologica e dunque assai meno sensibile alle conseguenze che può produrre;

la seconda  ( ETICA DELLA RESPONSABILITA’ ) è l’etica della complessità, basata su sistemi di relazione ed è il risultato di un processo a catena (ed è quello sostanzialmente descritto anche da Velasco nella divertente ricerca dell’alibi da parte dello schiacciatore.

Va notato che la bellissima parola alibi, che pure deriva dal latino, significa ‘altrove’ ed è per questo l’esatto opposto della responsabilità). L’etica della responsabilità ragiona costantemente sul bilanciamento di conseguenze e benefici, dove il limite della libertà dell’individuo – che senza limiti non sarebbe tale – è proprio questa responsabilità.

Ci sono molti tipi di responsabilità: la più famosa è naturalmente quella giuridica, che può essere penale o civile, ma c’è anche la responsabilità sociale, oggettiva (anche senza colpa diretta), e c’è naturalmente una responsabilità politica, che è quella richiamata ancora di recente sia dal Capo dello Stato che dalla presidente del Consiglio Meloni (‘mi assumo la responsabilità delle scelte anche se potranno costare in termini di consenso elettorale’).

‘Per le persone indisciplinate che vogliono ricevere tutto su un piatto d’argento – ha scritto l’iraniano Saeed Habibaggio zadeh – la responsabilità è un peso di cui si vogliono liberare’’.

Perché tutto ciò che è legato alla libertà, come la responsabilità (o la scelta, che ne è sorella stretta), è anche un peso. Lo ha cantato Jovanotti in La linea d’ombra, che guarda caso è anche una canzone sulla genitorialità, il che ci riporta a Denzel Washington, e il passaggio all’età adulta.

 

NOTE —

 

1.

 

Parole della filosofia o dell'arte di meditare - Salvatore Natoli - copertina

Parole della filosofia o dell’arte di meditare

di Salvatore Natoli(Autore)

Un esercizio della filosofia attraverso l’esposizione e la meditazione di alcune sue grandi parole. Il ripensarle oggi mostra come la loro vita e la loro fecondità sopravvivano all’esaurimento e alla dissoluzione dei sistemi. Nel riproporre alcune grandi parole della filosofia, il libro intende offrire materiali per pensare e soprattutto l’occasione per rielaborare la ricchezza semantica e simbolica della tradizione. Il testo costruito nella forma di un lessico filosofico – per coppie oppositive o complementari lavora sulle parole: è esercizio teorico e insieme recupero e meditazione di parole antiche di cui vale la pena accertare se è possibile usarle ancora, reimpiantandole nel presente e dando luogo a nuove germinazioni di pensiero.

Libri di Salvatore Natoli

Salvatore Natoli — 1942, Patti ( Messina )

Si è laureato in filosofia presso l’Università Cattolica di Milano. Ha insegnato logica alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, filosofia della politica alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano, filosofia teoretica all’Università di Milano-Bicocca e Storia delle idee all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Tra le sue pubblicazioni: La felicità: saggio di teoria degli affetti (Feltrinelli 1995); Dizionario dei vizi e delle virtù (Feltrinelli 1997); La salvezza senza fede (Feltrinelli 2007); Nietzsche e il teatro della filosofia (Feltrinelli 2011); L’educazione alla felicità (Aliberti 2012); Perseveranza (il Mulino 2014); Il linguaggio della verità. Logica ermeneutica (Morcelliana 2014) e Il fine della politica (Bollati Boringhieri 2019).

Il posto dell'uomo nel mondo. Ordine naturale, disordine umano - Salvatore Natoli - ebook

2022 — ultimo suo libro

 

 

2.

 

Hans Jonas, la ricerca della vita buona

Hans Jonas (Mönchengladbach10 maggio 1903 – New York5 febbraio 1993) è stato un filosofo tedesco naturalizzato statunitense di origine ebraica.

Etica- Il principio di responsabilità, 1979 // in italiano :  Einaudi, 2002

 

CITAZIONI :

Il punto di partenza dell’autore è che “il fare dell’uomo è oggi in grado di distruggere l’essere del mondo”.

«Si prenda ad esempio, quale prima e maggiore trasformazione del quadro tradizionale, la vulnerabilità critica della natura davanti all’intervento tecnico dell’uomo – una vulnerabilità insospettata prima che cominciasse a manifestarsi in danni irrevocabili. Tale scoperta, il cui brivido portò all’idea e alla nascita dell’ecologia, modifica per intero la concezione che abbiamo di noi stessi in quanto fattore causale nel più vasto sistema delle cose […]. Un oggetto di ordine completamente nuovo, nientemeno che l’intera biosfera del pianeta, è stato aggiunto al novero delle cose per cui dobbiamo essere responsabili, in quanto su di esso abbiamo potere e che oggetto di sconvolgente grandezza, davanti al quale tutti gli oggetti dell’agire umano appaiono irrilevanti! La natura come responsabilità umana è certamente una novità sulla quale la teoria etica deve riflettere»

Dal Principio responsabilità:

«non si deve mai fare dell’esistenza o dell’essenza dell’uomo globalmente inteso una posta in gioco nelle scommesse dell’agire

Jonas formula un nuovo imperativo categorico per il nostro presente:

«Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza della vita umana sulla terra].

da :

https://it.wikipedia.org/wiki/Hans_Jonas

 

 

3.

DENZEL WASHINGTON L'INARRIVABILE | La Clessidra dal 1945 ...

Denzel Hayes Washington Jr. (Mount Vernon28 dicembre 1954) è un attoreregista e produttore cinematografico statunitense.

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1 risposta a MASSIMO SEBASTIANI — ANSA.IT — 8 GENNAIO 2023 / 14.08 :: La parola della settimana: responsabilità (di Massimo Sebastiani) : ASCOLTA IL PODCAST

  1. DONATELLA scrive:

    Che bello approfondire il significato delle parole e la loro origine!

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