DONATELLA ALFONSO, Quella Repubblica nata sul coraggio — REPUBBLICA 10 GENNAIO 2021 + altro

 

REPUBBLICA 10 GENNAIO 2021
https://www.repubblica.it/cultura/2021/01/10/news/quella_repubblica_nata_sul_coraggio-281124078/

 

Quella Repubblica nata sul coraggio

 

 

Il nuovo libro di Paolo Veziano, appassionato ricercatore e studioso delle persecuzioni antiebraiche e della Resistenza: “La libera repubblica di Pigna”

“Abbiamo avuto nella Resistenza la Repubblica di Domodossola e nessuno ha parlato di quella di Pigna; eppure Pigna non ha nulla da invidiare a Domodossola per l’asprezza dei combattimenti, per la lunga resistenza opposta ai tedeschi, che per quasi due mesi, tutti i giorni attaccarono ed anche con le artiglierie e lì laV Brigata scrisse le sue più belle pagine della sua storia, anche se non avevamo alle spalle l’amica ospitale Svizzera. Noi della V Brigata non abbiamo avuto una buona stampa, perché eravamo garibaldini. Siamo stati degli sconosciuti”.

 

Armando Izzo detto “Fragola Doria”
ignoto

Armando Izzo  (Afragola ( Napoli ), 12 giugno 1916 – Afragola19 dicembre 2004), è stato un partigiano italiano, comandante partigiano della Resistenza, avvocato, sindaco di Afragola. ( VEDI VIDEO- 2.24 – AL FONDO )

 

L’amara riflessione di Armando Izzo, il comandante Fragola della V Brigata d’assalto garibaldina nell’estremo ponente ligure, non a caso è riportata sulla copertina del nuovo libro di Paolo Veziano, appassionato ricercatore e studioso delle persecuzioni antiebraiche e della Resistenza: La libera repubblica di Pigna. Una parentesi di democrazia ( 29 agosto 1944 – 8 ottobre 1944) in libreria per le edizioni Fusta, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Imperia (Isrecim) e la Regione Liguria.

Perché nella V Brigata combatté il giovanissimo Italo Calvino, nome di battaglia Santiago; e nel volume sono riportati due racconti giovanili che, sull’onda di quello che sarà poi la trama de Il sentiero dei nidi di ragno, racconta i luoghi, le persone, gli incontri, comandanti come Nino Siccardi U Curto, Bruno Luppi Erven” e soprattutto Giuseppe Guglielmo Vittorio, Vittò. Il resto è la storia di quei due mesi di vita democratica in mezzo alla guerra, e anche dell’ammirazione che gli Alleati, dopo i sospetti del primo periodo, garantiscono ai partigiani, come conferma la relazione dell’ufficiale britannico Paul Norton: “Il mondo ignora ancora come in val Nervia sia stato creato un solido fronte, la Linea Vittò, tenuta da un gruppo di eroi; un fronte che il soldato tedesco non riesce a infrangere nemmeno con l’artiglieria e che la fede, il coraggio, la perizia pongono il partigiano italiano fra i più valorosi combattenti della guerra”. Ragioni per cui è una storia appassionante da finalmente riscoprire.

 

 

LA LIBERA DI REPUBBLICA DI PIGNA

Una parentesi di democrazia (29 agosto 1944-8 ottobre 1944)

Autore  –   Paolo Veziano con il contributo di Giorgio Caudano e Graziano Mamone

Pagine      288

Il libro ripercorre le vicende che videro protagonista un piccolo paese dell’estremo Ponente ligure durante l’epopea della Resistenza.

 

A Pigna nel settembre del 1944 nacque una piccola Repubblica partigiana nel cuore del territorio occupato dalle forze naziste e a pochi chilometri dalla linea del fronte.
Un’esperienza di democrazia e di lotta partigiana che vide la partecipazione di personaggi mitici della Resistenza ligure, quali Vittò, Fragola, Leo e tanti altri anonimi uomini che seppero riscattare scelte scellerate fatte da uomini potenti e avidi di gloria che gettarono il popolo italiano nella disperazione e nel dolore.
Fa da quinta di scena il paesaggio dell’entroterra ligure descritto da Calvino. Trova ospitalità dunque nel volume  la rilettura di due poco noti racconti giovanili pubblicati nel 1945 nel volume L’epopea  dell’esercito scalzo: Castelvittorio, paese delle nostre montagne e le battaglie del comandante Erven.

 

 

 

L’AUTORE  —PAOLO VENEZIANO –

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Paolo Veziano è nato a Isolabona (Imperia) nel 1957. Di professione olivicoltore, da anni si dedica per passione alla studio della presenza ebraica in provincia e della condizione degli ebrei sotto l’occupazione italiana nel Nizzardo.

Nel 2002 ha pubblicato il volume Ombre di confine. L’emigrazione clandestina degli ebrei stranieri dalla Riviera dei Fiori verso la Costa Azzurra (1938-1940), Alzani Editore, Pinerolo.

Nel 2004 ha curato il catalogo della mostra Angelo Donati. Un ebreo modenese tra Italia e Francia.

Nel 2007 ha pubblicato Sanremo. Una nuova comunità ebraica nell’Italia fascista 1937-1945, Diabasis, Reggio Emilia.

 

LIBRI DELL’AUTORE :

 

Sanremo. Una nuova comunità ebraica nell'Italia fascista 1937-1945 - Paolo Veziano - copertina

Sanremo. Una nuova comunità ebraica nell’Italia fascista 1937-1945

Diabasis, 2007

 

In questo libro è descritta una comunità ebraica diversa dalle altre, perché nuova. Non si può proprio dire che gli anni del fascismo fossero i più adatti al sorgere di una nuova comunità, eppure la storia di Sanremo, narrata da Paolo Veziano, dimostra quali sforzi siano possibili anche sull’orlo del nulla. L’autore inserisce nella sua narrazione alcune variabili importanti, che aiutano a leggere il libro in una prospettiva di lunga durata: la storia degli ebrei “stranieri”, contro i quali vi fu da parte del regime un vero e proprio accanimento legislativo, che molto dovrebbe farci riflettere, come scrive Alberto Cavaglion nella prefazione. “Se mettessimo quell’accanimento a confronto con altre politiche verso gli “stranieri”, non necessariamente legate all’antisemitismo, non ci accorgeremmo che, in Italia, il pregiudizio contro il diverso viene sempre a colorarsi di xenofobia più che di ogni altra forma di odio razziale?”. Il volume non trascura di valutare anche la presenza di alcun figure molto rappresentative, come Walter Benjamin e Serge Voronoff. Del soggiorno di Benjamin a Sanremo e dell’importanza che ebbe la pensione gestita dalla ex-moglie, discute Giulio Schiavoni. Del ruolo essenziale che ebbe per la comunità sanremese lo scienziato russo Serge Voronoff, trasferitosi a Grimaldi nel 1925, è fornita infine una ricca e inedita documentazione.

 

 

Paolo Veziano, in questo suo secondo libro (ha scritto precedentemente Ombre di confine), si occupa dell’insediamento e della vita degli ebrei nella Riviera di Ponente negli anni che vanno dal 1930 al 1945, soffermandosi in particolare sui provvedimenti razziali e sulla stagione del terrore. Furono anni drammatici contrassegnati in rapida successione dalla caccia all’ebreo, le razzie e il sequestro dei loro beni, l’apertura del campo di concentramento di Vallecrosia e infine la deportazione; dalla Riviera furono mandati nei campi di sterminio cinquantacinque ebrei e di questi solo cinque ebbero la “fortuna” di ritornare vivi, segnati nel corpo e nello spirito da ferite non più rimarginabili. Tutti questi avvenimenti vengono raccontati da Veziano senza alcuna retorica, in maniera lucida e precisa, attraverso una congrua e inoppugnabile documentazione di atti ufficiali e privati, facendo parlare le carte, le cose e i personaggi; ed è questo, senza dubbio alcuno, il merito principale dell’autore e il pregio indiscutibile della sua opera. È una storia di storie, raccolte con pazienza e amore e fatte rivivere grazie a uno stile conciso ed essenziale. Se è vero – come è vero – che anche la frana più colossale ha origine dal movimento di un minuscolo sassolino è altrettanto vero che la storia ufficiale, quella per intenderci fatta di grandi nomi e grossi appuntamenti, nasce dallo sviluppo e dall’intreccio di queste piccole storie quotidiane di gente semplice e comune, che sembra emergere dalle pagine di Veziano e reclamare non il conforto di una lacrima ma il diritto di essere ricordati. Sono storie di uomini fuggiti, braccati, nascosti, catturati, deportati, internati e uccisi o, per evitare tutto questo, suicidatisi dignitosamente, senza clamore quasi in punta di piedi così come avevano vissuto: penso a Wilhelm Drosemeier e Minna Schmidt, alla baronessa Adele Goldschimdt e a molti altri, la cui morte è stata tenuta segreta o vergognosamente camuffata.

 

 

ALTRO LIBRO :

 

Ombre al confine. L'espatrio clandestino degli ebrei stranieri dalla Riviera dei fiori alla Costa Azzurra 1938-1940 - Paolo Veziano - copertina

Ombre al confine. L’espatrio clandestino degli ebrei stranieri dalla Riviera dei fiori alla Costa Azzurra 1938-1940

di Paolo Veziano(Autore)

Fusta, 2014

La figura geometrica dominante in questo libro è la “serpentina”, o meglio bisognerebbe dire le serpentine, che da Ventimiglia conducevano i profughi ebrei in fuga dall’Italia fascista in direzione di Garavan, il quartiere di Mentone prossimo alla frontiera. I luoghi che fanno da sfondo sono carichi di memorie letterarie, ma tornano nella nostra attualità quotidiana. La pressione migratoria al confine tra Italia e Francia percorre quelle stesse serpentine. Foscolo le chiamava le fauci del Mediterraneo, là dove il Roja incomincia ad avere più spazio per la sua discesa verso il mare. “Le quinte di un teatro”, scenograficamente, le definiva Italo Calvino, nel Sentiero dei nidi di ragno. Sono i sentieri del contrabbando che Francesco Biamonti ha descritto nei suoi libri: in questi scenari impervi Paolo Veziano ha ambientato una storia emozionante, che svela le contraddizioni della politica razziale di Mussolini.

 

 

Afragola (NA) – Il partigiano Armando Izzo raccontato in un libro (11.04.16) — interviene Raffaele Cantone

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1 risposta a DONATELLA ALFONSO, Quella Repubblica nata sul coraggio — REPUBBLICA 10 GENNAIO 2021 + altro

  1. DONATELLA scrive:

    Grazie per averci fatto conoscere personaggi ed avvenimenti di cui poco sapevamo, malgrado il nostro entusiasmo per la Resistenza. L’estremo Ponente ligure ed Afragola in Campania: una nuova ed effettiva unità d’Italia.

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