«Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c’è qualcosa che non c’è nelle cattedrali» |
(Vincent Van Gogh) |
https://it.wikipedia.org/wiki/Autoritratti_di_Vincent_van_Gogh
Autoritratto con cappello di feltro scuro al cavalletto 1886-
Van Gogh Museum, Amsterdam
Vincent Willem Van Gogh ( Zundert, ( Brabante settentrionale, Olanda- confina ad est con il Belgio ), 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise ( Ile-de- France ), 29 luglio1890 )-
In 37 anni, fu autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e i tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese.
DUE QUADRI TRA IL 1885 E IL 1886:
Vincent van Gogh, I mangiatori di patate (Nuenen, aprile 1885); olio su tela, 81,5×114,5 cm, Van Gogh Museum, Amsterdam
Vincent van Gogh, Teschio con sigaretta accesa (Anversa, inverno 1885-86); olio su tela, 32×24,5 cm, Van Gogh Museum, Amsterdam
GLI ANNI TRA IL 1885 E IL 1886 – wikipedia
Anversa e Parigi (1886-1887)
Anversa
Un breve viaggio in Olanda, ad Amsterdam e l’importante visita al Rijksmuseum gli permisero di riscoprire Frans Hals e Rembrandt, che riconobbe come gli ideali anticipatori della sua ricerca formale. In seguito, comprendendo di non poter rimanere in un paesino come Nuenen (il curato cattolico, a causa dell’episodio di Gordina de Groot ( insinuazioni del parroco di essere responsabile della gravidanza di una giovane contadina, Gordina De Groot ), aveva proibito ai parrocchiani di posare per Vincent, che da allora era stato costretto a dipingere solo nature morte), nel novembre del 1885 si trasferì a pensione ad Anversa, frequentando le chiese ed i musei della città, dove ammirò il vivace colorismo di Rubens:
«Rubens è superficiale, vuoto, ampolloso, e in conclusione, ampolloso come Giulio Romano o, peggio ancora, come i pittori della decadenza. Nonostante questo, mi entusiasma, proprio perché è il pittore che cerca di esprimere l’allegrezza, la serenità, il dolore, e rappresenta questi sentimenti in modo veritiero grazie alle sue combinazioni di colori» |
Altrettanto importante fu la ricezione delle stampe giapponesi, che scoprì vagabondando nel quartiere portuale della città: Vincent acquistò queste xilografie in generose quantità e le usò per adornare la propria camera da letto. Agli svaghi concessi dalla grande città van Gogh alternò una frequentazione frettolosa dei corsi della Scuola di Belle Arti, in modo da colmare le sue carenze: la rigidità dell’insegnamento accademico, tuttavia, non lasciava posto all’esuberanza del suo estro artistico, tanto che quando nel febbraio del 1886 egli prese parte a un concorso tra gli studenti dell’istituto i suoi lavori ricevettero una secca bocciatura e, anzi, il corpo docente gli consigliò persino di frequentare i corsi delegati agli aspiranti pittori di dodici anni (van Gogh in quell’anno ne aveva trentatré).
Van Gogh, all’epoca, era infatti considerato un mero imbrattatele: si pensi che il rigattiere di Nuenen ( paese dove abitavano i suoi genitori ) in quello stesso anno acquistò da sua madre una serie di dipinti rimasti nello studio, vendendoli a dieci centesimi l’uno e bruciando quelli che non gli sembravano commerciabili.
Sempre nel 1886, Van Gogh si spostò a PARIGI:
La ville lumière
Van Gogh, tuttavia, non fu affatto mortificato da queste grettezze pedagogiche, tanto che quando si vide respinto il lavoro presentato per l’ammissione ai corsi d’insegnamento superiore si era in realtà già trasferito a Parigi da un mese buono. Leggendo la corrispondenza con Théo si può facilmente intuire come van Gogh concepisse il soggiorno ad Anversa come una specie di intermezzo necessario per addolcire la transizione da una realtà chiusa e intima come Nuenen a una metropoli grande e moderna come Parigi, vera Mecca dell’arte e della vita dell’Ottocento. Questo trasferimento fu caldeggiato dallo stesso Théo, che viveva da tempo a Parigi, dove era stato chiamato per gestire, a Montmartre, una piccola galleria d’arte per conto di Boussod e Valadon, i successori dell’impresa Goupil.
Vincent e Théo si diedero appuntamento davanti al Louvre. La capitale francese era il centro della cultura mondiale: «E non dimenticare, mio caro, che Parigi è Parigi. Non c’è che Parigi: per quanto difficile possa essere qui la vita, e anche se divenisse peggiore e più dura, l’aria della Francia schiarisce la mente e fa star veramente bene» confidò un fervoroso van Gogh al collega Horace Lievens nella lettera 459a. Quella parigina fu una permanenza non certo priva di difficoltà, ma assai felice per Vincent, non più oppresso da quella sfiducia che insanguinò la sua permanenza a Nuenen. Ora poteva parlare con Théo vis-à-vis, senza il filtro epistolare, e con lui sviluppò un rapporto speciale, al di là dei consueti litigi tipici di due fratelli che si vogliono bene. Di seguito si riporta la lettera che Théo mandò alla sorella una volta che Vincent partì per Arles:
«Quando arrivò qui, due anni fa, non avrei mai pensato che si sarebbe creato fra noi un legame così stretto. Ora che sono di nuovo solo, avverto con tanta maggior chiarezza il vuoto della mia casa. Non è semplice sostituire un uomo come Vincent. Ha conoscenze enormi e una concezione assai chiara del mondo. Sono convinto che, se gli resta ancora qualche anno, riuscirà a farsi un nome. Appartiene alla stirpe dei pionieri di idee che nella routine del quotidiano si smarriscono e perdono la loro brillantezza. E poi, ha un buon cuore e cerca costantemente di fare qualcosa per gli altri. Tanto peggio per tutti coloro che non vogliono conoscerlo o capirlo» ( Théo )
«Non potresti più riconoscere Vincent tanto è cambiato, e questo colpisce gli altri ancor più di me […] Il dottore dice che adesso si è rimesso completamente. Fa progressi formidabili nel suo lavoro, prova ne è che comincia ad avere successo. Non ha ancora venduto nessun quadro, ma cambia i suoi quadri con quelli di altri. Così ne abbiamo messo insieme una bella raccolta, che naturalmente ha anche un certo valore».
testo e immagini sopra da :
https://it.wikipedia.org/wiki/Vincent_van_Gogh
ALTRI AUTORITRATTI DI QUESTO PERIODO : 1886/ 1887
Doppio autoritratto con diversi dettagli, disegno, Parigi, 1886 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto con pipa, 1886 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto con pipa, 1886 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autorittratto con cappello di feltro scuro, 1886 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, autunno 1886, Paris
Gemeentemuseum Den Haag, L’Aia
Autoritratto, inverno 1886/87 Wadsworth Atheneum, Hartford
Autoritratto, inverno 1886/87 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, inverno 1886/87 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, inverno 1886/87 Museo Kröller-Müller, Otterlo
Autoritratto, 1887 olio su cartone, 42 cm x 34 cm Rijksmuseum, Amsterdam
Autoritratto di Vincent Van Gogh – marzo/ aprile 1987 — Parigi
Autoritratto con cappello di feltro grigio, marzo/aprile 1887 olio su cartone, 19 × 14 cm Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, primavera 1887 olio su cartone, 42 × 33.7 cm Art Institute of Chicago
Autoritratto con cappello di paglia, estate 1887 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto con cappello di paglia (immagine sul retro), 1887 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto con cappello di paglia, estate 1887 Oil on pasteboard, 24.9 × 26,7 cm Detroit Institute of Arts
Autoritratto con cappello di paglia e pipa (immagine sul retro), 1887 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, estate 1887 Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, estate 1887, Parigi Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, estate 1887, Parigi Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, autunno 1887 olio su tela, 47 × 35 cm Museo d’Orsay, Paris
Autoritratto con stampa giapponese, dicembre 1887 Kunstmuseum, Basilea (in prestito dalla Fondazione Emily Dreyfus
GLI ULTIMI AUTORITRATTI __ 1887 – 1888 / 1889
Autoritratto con cappello di feltro grigio, inverno 1887/88 olio su tela, 44 × 37.5 cm Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto, 1887-1888
Autoritratto, 1887-1888 Collezione della Fondazione E.G. Bührle, Zurigo
Autoritratto come pittore, dicembre 1887 – febbraio 1888, olio su tela, 65,1 cm × 50 cm Van Gogh Museum, Amsterdam
Pittore lungo la strada verso il lavoro: Vincent van Gogh sulla strada di Montmajour agosto 1888 (F 448) olio su tela, 48 × 44 cm un tempo al Kaiser-Friedrich-Museum, Magdeburgo, si pensa sia andato distrutto in un incendio durante la seconda guerra mondiale
Autoritratto con pipa e cappello di paglia, estate 1888 olio su cartone, 42 × 31 cm Van Gogh Museum, Amsterdam
Autoritratto dedicato a Paul Gauguin, settembre 1888 olio su tela, 62 × 52 cm Fogg Art Museum, Cambridge, MA
Autoritratto, Arles, novembre/dicembre 1888 Collezione privata
Autoritratto con orecchio bendato, gennaio 1889 olio su tela, 51 × 45 cm Collezione privata
Ritratto di Vincent van Gogh da sinistra (orecchio buono) con pennelli. Indossa un abito blu ed ha capelli e barba gialli. lo sfondo è di color viola. Autoritratto, agosto 1889 olio su tela, 57 × 43,5 cm National Gallery of Art, Washington
Autoritratto, settembre 1889 olio su tela, 65 × 54 cm Museo d’Orsay, Parigi. Questo potrebbe essere l’ultimo autoritratto di van Gogh
Autoritratto senza barba, fine settembre 1889 olio su tela, 40 × 31 cm Collezione privata. Altro autoritratto considerato l’ultimo realizzato dal pittore
Autoritratto con l’orecchio mutilato, 1889? olio su tela, 40 × 31 cm National Gallery, Oslo
ALCUNE FOTO DI VINCENT VAN GOGH
Fotografia di Vincent van Gogh, all’età di 19 anni, c. 1873
Jacobus Marinus Wilhelmus de Louw (1823–1907)
Fotografia di Vincent van Gogh, all’età di 19 anni, c. 1873
Fotografia di Victor Morin, c. 1886, Québec. Scoperta nei primi anni 1990, probabile fotografia di Vincent c. 1886
Sembrerebbe l’unica fotografia esistente che ritrae Vincent van Gogh nel gruppo degli allievi della Julian Academie a Parigi l’8 febbraio 1888. Foto del fotografo Edmond Bénard. Qui Van Gogh avrebbe 34 anni.
N° Identification 1 Harry Bates 2 Archibald Standing Hartrick 3 Eduard Vuillard 4 D. Howard Hitchcock 5 Paul Serusier 6 Paul Gauguin 7 Non individuato 8 Akseli Gallen-Kallela 9 Non individuato 10 Charles Bartlett11 Arnold Hendrik Koning 12 Vincent Van Gogh 13 Georges Lacombe 14 Pierre Bonnard 15 Paul Ranson 16 John Longstaff 17 Eeero Jarnefelt 18 Loius de Sparre 19 Non individuato 20 Edouard Cremey 21 John Peter Russell 22 Arthur Briet 23 Andries Bonger or Paul Signac 24 Ker Xavier Roussel 25 Walter Whiters 26 Emil Wikström 27 Non individuato 28 Albert Edelfelt 29 Dodge Mc Knight 30 Emanuel Phillips Fox 31 Ferdinand Hart Nibbrig 32 Jean de Francqueville 33 Julien Rabache 34 Tudor Saint Georges Tucker
Institut national d’histoire de l’art
–
IMMAGINI DA :
WIKIPEDIA, AUTORITRATTI DI VAN GOGH
https://it.wikipedia.org/wiki/Autoritratti_di_Vincent_van_Gogh
Gli autoritratti di Van Gogh mi sembrano tutti irsuti e respingenti (scusami Vincent!).