ℝℕ ℕℝ @AndreaMarano11 — 12.13 — 5 novembre 2022 — grazie !

 

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MINORANZE

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ˢᵘ Repubblica di oggi

 

 

 

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(1 ) NEL RAPPORTO CHE SEGUE NEL LINK SOTTO, L’ITALIA E’ AL 35 ° POSTO COME DETTO SOPRA

https://www.rainbow-europe.org/#8640/8710/0

 

 

 

 

SEGUE DA:

Diritti LGBT in Italia

WIKIPEDIA

https://it.wikipedia.org/wiki/Diritti_LGBT_in_Italia

 

I diritti delle persone LGBT in Italia sono meno tutelati rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale.  I cittadini italiani LGBT, infatti, affrontano ostacoli dal punto di vista legale non incontrati da cittadini non-LGBT per quanto riguarda le adozioni e il riconoscimento del matrimonio egualitario, a causa della mancanza di specifiche norme nel Paese.

L’opinione pubblica sull’omosessualità è generalmente considerata sempre più liberale, più o meno in linea con la media europea. Ciononostante, nel paese sono ancora numerosi i casi di discriminazione nei confronti delle persone LGBT. Secondo un sondaggio realizzato da Eurispes nel 2022, la maggioranza degli italiani è a favore delle unioni civili (67,1%) e del matrimonio egualitario (61,3%), mentre solo il 48,3% è a favore dell’adozione congiunta da parte di coppie dello stesso sesso.

I rapporti tra persone dello stesso sesso sia maschili sia femminili non sono più puniti per legge dal 1º gennaio 1890, con l’entrata in vigore del Codice Zanardelli. Le persone transgender possono cambiare legalmente sesso dal 1982.

Dal 5 giugno 2016 le coppie dello stesso sesso possono accedere alle unioni civili, istituite con la Legge n. 76 del 20 maggio 2016, che garantisce la maggior parte dei diritti del matrimonio, con l’eccezione delle adozioni. L’Italia fu uno degli ultimi Paesi dell’Europa occidentale ad approvare una legge sulle unioni civili. La legge n. 76 fornisce, inoltre, alle coppie conviventi, siano esse dello stesso sesso o di sesso opposto, alcuni diritti minimi. Il diritto all’adozione del configlio, rimosso all’ultimo dalla legge, è stato al centro di diverse sentenze giuridiche, inclusa una della Corte suprema di cassazione.

Sebbene le discriminazioni in ambito lavorativo basate sull’orientamento sessuale siano vietate sin dal 9 luglio 2003, in attuazione di una direttiva dell’Unione europea, nessun’altra legge nazionale contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale o l’identità di genere è stata al momento introdotta ampliando il divieto di discriminazione negli altri settori; peraltro, alcune regioni italiane si sono mosse in tal senso con alcune leggi a efficacia limitata sin dal 2004. Nonostante sia dal 2006 che il Parlamento europeo richiede all’Italia di colmare questo vuoto legislativo, l’ultimo tentativo (Ddl Zan del 2021) si è rivelato fallimentare.

Secondo il rapporto ILGA-Europe del 2022, l’Italia si classifica 33ª ( 1 ) su 49 Paesi europei per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT

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