16 OTTOBRE 1943 — GHETTO DI ROMA — TEDESCHI, DELATORI, FASCISTI ITALIANI— Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico — VIDEO, 12 minuti

 

apri qui :

https://www.youtube.com/watch?v=qyl79gxe8Ko

 

Regia: Ansano Giannarelli

Produttore: Marina Piperno

Anno: 1961

 

Il cortometraggio rievoca, attraverso una ricostruzione simbolica, due episodi della persecuzione antisemita a Roma durante l’occupazione nazista in Italia durante l’autunno del 1943: la consegna dell’oro, ordinata dalle SS, e la razzia del 16 ottobre di oltre 1000 cittadini ebrei trasferiti nei lager nazisti.

Il soggetto e il commento si basano sull’omonimo testo di Giacomo Debenedetti, edito da “Il Saggiatore”, Milano, 1959

Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

 

Video soggetto a limiti di età (per effetto delle Norme della community)

 

 

16 ottobre 1943 - Giacomo Debenedetti - copertina

16 ottobre 1943

 di Giacomo Debenedetti (Autore)

In questa nuova edizione, le opere di Debenedetti sono accompagnate dagli interventi di Alberto Moravia, Natalia Ginzburg e Guido Piovene e da una nota di Mario Andreose, che inquadrano l’importanza capitale di due classici della letteratura sulla seconda guerra mondiale.

Definito «la prima memoria scritta della shoah italiana», 16 ottobre 1943 è la testimonianza letteraria della retata nazista nel Ghetto di Roma. In poche ore di una mattina d’autunno, le SS agli ordini del maggiore Kappler rastrellarono oltre mille ebrei italiani per indirizzarli verso i campi di sterminio. Queste pagine, scritte a pochi mesi dai fatti, rappresentano una delle rare avventure narrative di Giacomo Debenedetti, critico prolifico, studioso di Proust e Joyce e del romanzo novecentesco, editore e saggista. Un racconto che ricostruisce la «banalità del male» di uno dei momenti più neri della storia d’Italia, un testo esemplare tra letteratura e impegno civile che colpì le coscienze del tempo, su tutti Sartre e Sciascia, e che resta ancora oggi di ispirazione, per non dimenticare quello che è stato. Il secondo testo qui raccolto, Otto ebrei, rievoca il salvataggio dall’eccidio delle Fosse ardeatine di otto condannati. Protagonista è un commissario di pubblica sicurezza con l’ambizione di ripulirsi la coscienza dopo la Liberazione, testimone di quella «persecuzione dell’amore» vissuta dalla comunità ebraica nel dopoguerra su cui Debenedetti fu tra i primi a riflettere.

 

Il racconto di Debenedetti: «Era mio padre. Dalla Garbo al ...

Giacomo Debenedetti (Biella25 giugno 1901 – Roma20 gennaio 1967) è stato uno scrittoresaggista e critico letterario italiano. Fu tra i maggiori interpreti della critica letteraria in Italia nel XX secolo, uno dei primi ad accogliere la lezione della psicoanalisi e delle scienze umane in genere, e tra i primi a cogliere tutta la portata del genio di Marcel Proust.
Suoi figli sono la storica dell’arte Elisa Debenedetti e lo scrittore Antonio Debenedetti.
https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Debenedetti

 

 

NELLA FOTO GIACOMO DEBENEDETTI CON LA MOGLIE RENATA ORENGO CHE HA SCRITTO:

“Il Diario del Cegliolo”

 

EDITORE: Scheiwiller

 

 

 

      L’autrice riesce a rendere l’atmosfera ambivalente di quei giorni con una forza eccezionale: coraggio e disperazione, timore per i propri affetti più cari ed insieme incredibili gesti di solidarietà.
Scenario della vicenda è Cortona, cittadina della provincia aretina, che dall’ottobre 1943 al luglio 1944 ospita Renata e la famiglia, ma anche intellettuali del tempo quali Giacomo Noventa, Nino Valeri, lo stesso Pancrazi con i quali si dipanano raffinate conversazioni.

 

E’ una scrittura ” in punta di piedi “..

«Abbiamo messo i profughi nelle scuole. Ringrazio il Signore che mi concede di amare questi poveretti, amarli come sono, sopraffatti dalla sofferenza, incapaci di reagire, amarli con le mani coperte di scabbia, i capelli coperti di pidocchi: mi viene sempre voglia di mettermi tra loro (…) ”

«Giacomo non si è mai mosso dallo stanzino che gli serve da studio tutto impregnato dell’umido caldo della stanza che brucia nella stufa; una sorta di trincea nella grande casa»

«Forza e speranza sono concesse dal cielo a turno, avaramente».

«La tramontana, cominciata stanotte, è ancora cresciuta durante il giorno: il vento fischia nei camini, urla nella cappella, fa cadere pezzi di intonaco dai vecchi muri. Fuori i grandi platani si piegano come stessero per abbattersi… e l’erba cambia continuamente colore. Per quanto tempo saremo ancora qui isolati dal mondo?».

«La piana è piena di nuvolette di fumo; piccole nuvole dall’aria innocente che diventano rosate quando il sole è alto nel cielo: sono i tiri dei cannoni. Questa è la guerra, la guerra vera a pochi passi da noi»

citazioni da :
https://www.succedeoggi.it/2019/07/lezione-da-renata-orengo/

 

 

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1 risposta a 16 OTTOBRE 1943 — GHETTO DI ROMA — TEDESCHI, DELATORI, FASCISTI ITALIANI— Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico — VIDEO, 12 minuti

  1. DONATELLA scrive:

    Mi è capitato di vedere a Roma la zona del Ghetto e mi è sembrato impossibile che in quelle strade pacifiche fosse avvenuto un tale orrore.

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