+++ “24 ore per Assange”, la maratona globale per chiedere la sua liberazione – IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 OTTOBRE – 1° VIDEO + al fondo, 2° VIDEO + VINCENZO VITA, IL MANIFESTO, 12 OTTOBRE 2022

 

“24 ore per Assange”, la maratona globale per chiedere la sua liberazione: rivedi l’intervento integrale della giornalista Stefania Maurizi

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 OTTOBRE 2022– VIDEO, 30 minuti

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/15/24-ore-per-assange-la-maratona-globale-per-chiedere-la-sua-liberazione-rivedi-lintervento-integrale-della-giornalista-stefania-maurizi/6840040/

 

 

IL MANIFESTO DEL 12 OTTOBRE 2022 

https://ilmanifesto.it/assange-circonda-parlamenti-e-coscienze

 

rimediamo

 

Assange «circonda» parlamenti e coscienze

RI-MEDIAMO. La rubrica settimanale a cura di Vincenzo Vita

 

Lo scorso sabato 8 ottobre a Londra 12.000 persone (è la stima dell’ex ambasciatore britannico Craig Murray) hanno manifestato a Londra per la libertà di Julian Assange. È stato circondato simbolicamente il parlamento, per testimoniare l’abnormità della situazione in cui si trova il fondatore di WikiLeaks, detenuto da tre anni nella prigione speciale di Belmarsh, chiamata la Guantanamo inglese, in attesa del completamento dell’iter giudiziario. Siamo nella fase dei ricorsi della difesa, che vedono protagonista Stella Morris, moglie del giornalista e prestigiosa avvocata. Rimane sempre aperta la strada dell’interpello verso la corte europea dei diritti umani, l’eventuale ultima spiaggia per evitare l’estradizione negli Stati Uniti dove pende la condanna a 175 anni di reclusione. Di fatto una condanna a morte, senza l’iniezione letale o la sedia elettrica, ma con una cinica e lenta agonia.

Come se non bastasse, proprio Stella Morris ha informato che il marito ha il Covid, vivendo in una cella angusta e in una situazione igienica precaria. Tra l’altro, le condizioni di salute sono preoccupanti, con rischi persino suicidari.

Insomma, il girotondo londinese ha evidenziato un certo cambiamento del clima di opinione. Si sta infrangendo il muro che ha tenuto separata in un apposito girone infernale la vicenda di WikiLeaks, come se riguardasse la politica criminale e non il sacrosanto diritto di cronaca.

Il 29 di settembre al cinema Aquila di Roma si è svolta una riuscita assemblea, ricca di contributi e di testimonianze. Domani, a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, si terrà una delle diverse iniziative che vedono in prima fila Stefania Maurizi, autrice del prezioso volume «Il potere segreto» (2021) in cui si ricostruisce la terribile storia politica e legale.

Sabato 15 ottobre, poi, vi sarà una manifestazione non stop promossa da Amnesty International, l’associazione Free Assange con la rivista Left, che
raccoglierà interventi da numerose parti del mondo, con l’intenzione di amplificare la campagna nata spontaneamente.

Seguirà la conferenza stampa indetta dal comitato «La mia voce per Assange», che ha raccolto centinaia di adesioni all’appello lanciato dal premio Nobel per la pace Pérez Esquivel e raccolto un gran numero di video di sostegno con il volto e la voce di personalità della cultura e dello spettacolo.

La lotta continua, dunque. E non può fermarsi proprio ora che la guerra in Ucraina scatenata dall’aggressione della Russia rende – se mai- di sconvolgente attualità lo sforzo e l’impegno di Assange.

Se proprio grazie alle rivelazioni di WikiLeaks si è avuta contezza dei crimini e dei misfatti perpetrati dagli Stati Uniti e dagli alleati in Iraq e in Afghanistan, risulta oggi più che mai debole o assente l’informazione sui conflitti in corso.
Il giornalismo è troppo spesso embedded ( integrato ) e non conosciamo molto di ciò che accade. Anzi. Le immagini sono volte a creare comprensibili reazioni angosciate piuttosto che a documentare quanto avviene.

Purtroppo, solo a dire o a scrivere simili parole si è accusati di parzialità filo Putin, mentre si rimuove il deficit grave di conoscenza su un pezzo della dilagante terza guerra mondiale. Ed è diventato pressoché normale evocare l’utilizzo delle bombe atomiche.
Ecco perché Assange è considerato un nemico pubblico. Se esistesse ancora il lavoro preziosissimo svolto per anni da lui e dai suoi collaboratori sapremmo probabilmente cose che devono rimanere segrete.

Per questo la liberazione del giornalista australiano è un imperativo categorico per difendere un essenziale principio di libertà e per ridare ruolo e valore ad un’informazione davvero libera e indipendente.
Nell’età della rete e degli algoritmi si sente l’urgenza di ripristinare il metodo dell’inchiesta e della ricerca delle fonti, come criterio valido sempre e non a seconda dei governi o delle maggioranze politiche.
Anche per questo è indispensabile una straordinaria manifestazione per la pace, che contenga tra i punti essenziali il caso di Julian Assange. La buona informazione è un presupposto essenziale per la convivenza tra gli esseri umani.

 

 

24 ore per Julian Assange, la maratona globale per chiedere la liberazione del fondatore di WikiLeaks: segui la diretta video

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 OTTOBRE

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/15/24-ore-per-julian-assange/6839216/?pl_id=7&pl_type=category

 

Una maratona globale per chiedere la liberazione del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, che dopo aver rivelato, nel 2010, 700mila documenti segreti del governo americano, che permettono di far emergere crimini di guerra e torture, non ha più conosciuto la libertà e rischia di perderla per sempre, se verrà estradato negli Stati Uniti.

Prende il via questa mattina alle 9 con musica, balletti, flash mob, assemblee di piazza, poesie, interviste, proiezioni di film e dibattiti.

Sono attesi interventi di Stella Assange, moglie del fondatore di WikiLeaks, Noam ChomskyFidel Narvaez, l’ex console dell’Ecuador a Londra che ha passato sei anni nell’ambasciata con Julian Assange, John Rees, coordinatore della campagna per la sua liberazione, l’artista Davide Dormino, il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Beppe Giulietti, gli attivisti di Free Assange Italia. Il nostro giornale ha aderito con un intervento di Stefania Maurizi previsto per le 16.

Tra gli organizzatori dell’iniziativa c’è l’agenzia di stampa internazionale Pressenza, la rivista Left, che, con il suo direttore Simona Maggiorelli, parteciperà alla maratona con molti interventi, tra cui: Free Assange Italia, VauroMoni OvadiaAlessandro Bergonzoni, Beppe Giulietti, Vincenzo Vita, Amnesty.

“Stiamo facendo breccia”, dice al Fatto Quotidiano Patrick Boylan di Free Assange Italia, “continuiamo così!”.

 

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1 risposta a +++ “24 ore per Assange”, la maratona globale per chiedere la sua liberazione – IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 OTTOBRE – 1° VIDEO + al fondo, 2° VIDEO + VINCENZO VITA, IL MANIFESTO, 12 OTTOBRE 2022

  1. DONATELLA scrive:

    Assange ha fatto un lavoro eccezionale per la democrazia e per smascherare la parte oscura e sovente omicida di stati potentissimi. Ognuno di noi gli deve riconoscenza, che avrebbe dovuto procurargli un premio Nobel per la pace.

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