FEDERICO PETRONI, Il rapporto d’intelligence Usa sulle ingerenze della Russia e altre notizie interessanti — LIMESONLINE DEL 14 SETTEMBRE 2022

 

LIMESONLINE DEL 14 SETTEMBRE 2022
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Il rapporto d’intelligence Usa sulle ingerenze della Russia e altre notizie interessanti

 

 

 

Carta di Laura Canali – 2022

 

La rassegna geopolitica del 14 settembre. 

analisi di Federico Petroni

 

RAPPORTO USA SULLE INGERENZE RUSSE

 

 di Federico Petroni

 

Secondo l’intelligence statunitense, dal 2014 la Russia ha speso 300 milioni di dollari per finanziare partiti e candidati in una ventina di paesi, anche in Europa, con l’obiettivo di influenzarli a proprio vantaggio. Il governo italiano ha contattato le controparti americane per sapere se il nostro paese è nella lista, ma al momento questa informazione non è nota o non è stata divulgata.

Ma se anche l’Italia non fosse nella lista, non sarebbe il punto. Washington ha notificato l’esistenza del dossier a un centinaio di ambasciate nel mondo. «Stiamo informando partiti e candidati stranieri che se accettano soldi russi in segreto, noi lo renderemo pubblico», ha spiegato un alto funzionario del governo. Chiaro l’intento di mandare un messaggio più ampio.

 

Perché conta: È un avvertimento a Italia, Francia e Germania, gli alleati più cauti sulla Russia e dove sono presenti figure politiche non ostili al regime del presidente Vladimir Putin. Gli Stati Uniti pretendono disciplina perché inizia un periodo molto turbolento. Si aspettano una reazione di Mosca alla ritirata in Ucraina, che facilmente intensificherà la guerra economica nel nostro continente per indurre un cedimento del fronte europeo. Inoltre, non si fidano della coalizione che potrebbe uscire dalle elezioni italiane del 25 settembre.

In difficoltà sul fronte bellico, il Cremlino vede il nostro paese come punto d’ingresso dell’anello debole del fronte occidentale, formato dal triangolo Francia-Germania-Italia. Perché dipendiamo dal suo gas, perché la nostra economia è in una situazione precaria, per la nostra latente ma non trascurabile russofilia e perché siamo al centro di un Mediterraneo in cui gli americani sono in relativo disimpegno. La cortina d’acciaio sta rendendo discretamente impermeabile l’Europa da nord-est. Dunque Mosca preme da sud. Com’è evidente dall’inserimento di Albania e Montenegro nella lista dei 20 paesi influenzati.

Per gli Stati Uniti, le mire moscovite sull’Italia sono inaccettabili. Nonostante lo spostamento a est dell’asse del contenimento russo, restiamo un rilevante presidio militare e d’intelligence. Non dobbiamo chiedere la rimozione delle sanzioni come scusa per tenere aperta, come chiedono tedeschi e francesi, la prospettiva di un riavvicinamento a Mosca. Dobbiamo continuare a slacciarci dal gas russo perché quei soldi servono più che mai al Cremlino per finanziare la guerra e la ricostruzione di un esercito sfasciato.

Inoltre, gli americani non hanno dimenticato i contatti coi russi della Lega e di Berlusconi, che hanno avuto un ruolo nella caduta dei rispettivi governi nel 2018 e nel 2011, nonostante gli sforzi di Fratelli d’Italia di professarsi in linea con Washington. Non solo sull’Ucraina, ma pure sull’ostilità alla Germania, sorvegliata speciale degli Stati Uniti.

Il messaggio da Oltreoceano è che la nostra politica estera non deve cambiare di una virgola. Anche la retorica antitedesca sarà vista come non necessario aumento del caos europeo. A denunciare le pretese egemoniche di Berlino ci pensa già la Polonia. La faglia Est-Ovest è già sufficientemente spessa.

 

Per approfondire: Non bevetevi la propaganda russa 


📗⚔️🔛 LA GUERRA GRANDE


 

ALTRE NOTIZIE INTERESSANTI

a cura della redazione di Limesonline

 

  • Il capo dell’Ufficio della presidenza dell’Ucraina Andriy Yermak ha presentato con l’ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen la bozza del ‘Trattato di Kiev sulle garanzie di sicurezza’ in vista di un eventuale cessate il fuoco con la Russia. Come potenziali garanti della tregua/armistizio vengono proposti Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Turchia e alcuni membri dell’Unione Europea, Italia compresa. Questi paesi dovrebbero prendere impegni “vincolanti legalmente e politicamente” con Kiev a livello bilaterale ed essere riuniti nel Kyiv Security Compact. Il condizionale è d’obbligo: persino i principali fornitori di armi non vogliono impegnarsi ufficialmente a proteggere l’Ucraina.
  • Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza e già presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev ha definito il documento  «prologo alla terza guerra mondiale», citando il versetto 9,18 dell’Apocalisse.

 

  •  La Romania ha deposto alla Corte internazionale di giustizia la richiesta di intervento ai sensi dell’articolo 63 dello Statuto per sentenziare sulle accuse di genocidio a carico della Federazione Russa nella guerra d’Ucraina. L’iniziativa è un modo per aggirare la Corte penale internazionale, cui la Russia non aderisce (al pari degli Usa). Coinvolgere l’organo giudiziario delle Nazioni Unite serve ad aumentare la pressione diplomatica globale su Mosca. La Romania, alleato modello degli Stati Uniti, si adopera in prima persona per mantenere compatto il fronte orientale della Nato; la vulgata è: “un genocidio può accadere anche in altre nazioni dell’ex Urss e Patto di Varsavia”.

 

  • Secondo quanto rivelato alla Cnn da una fonte governativa inglese, Vladimir Putin non è stato invitato ai funerali di Elisabetta II che si terranno a Londra il 19 settembre.
  • Il presidente russo e il suo omologo bielorusso Aljaksandr Lukašėnka (Alexander Lukashenko) non sono stati inclusi a causa del loro coinvolgimento nella guerra all’Ucraina. Putin aveva già fatto sapere tramite il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov che non avrebbe partecipato, ma l’invito non è mai arrivato. La lista degli esclusi comprende anche la giunta militare del Myanmar.

 

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1 risposta a FEDERICO PETRONI, Il rapporto d’intelligence Usa sulle ingerenze della Russia e altre notizie interessanti — LIMESONLINE DEL 14 SETTEMBRE 2022

  1. DONATELLA scrive:

    Si tratta di una guerra mortale tra USA e Russia, fatta però per corrispondenza in Europa.

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