ITALA VIVAN, Il rischio estremo del proprio cammino –IL MANIFESTO DEL 4 SETTEMBRE 2022

 

Un lutto insolito - Yewande Omotoso - copertina

Un lutto insolito

 di Yewande Omotoso (Autore) 

66thand2nd, 2022

Yinka non c’è più. Quella sua figlia di una magrezza feroce, alta, bella, la stessa che da piccola passava ore a disegnare, concentrata in modo quasi innaturale sul foglio, è morta. Eppure Mojisola cosa sa davvero di lei, della donna che era diventata? Dopo che era andata via da Città del Capo, mesi prima, si erano sentite a malapena, telefonate brevi, le solite domande, le medesime risposte: «Sì, ho mangiato. Sì, ho fatto la spesa. Sì, mi copro bene. Il lavoro va bene. Io sto bene». Troppo poco per una madre. E allora Mojisola va a Johannesburg, si aggira per l’appartamento della figlia, dorme nel suo letto, segue le tracce che ha lasciato sul computer, sul cellulare, come un detective in un poliziesco. Spuntano persone – il misterioso D-Man, con cui Yinka chattava in un sito di incontri, PM, due iniziali dietro cui si cela chissà chi, Zelda Petersen, la brusca padrona di casa con cui instaura un’amicizia a base di tè e marijuana. E dettagli – i disegni di Yinka, le sue abitudini, i suoi segreti. Calandosi nei panni della figlia, vivendo letteralmente la sua vita, Mojisola riesce a comprendere meglio sé stessa, scavando a fondo nel dolore della perdita e nelle varie forme che assume, ma anche esplorando territori sconosciuti come il risveglio dell’erotismo in età matura, una nuova consapevolezza di sé e dei propri desideri. Una libertà, insomma, che non può cancellare la sofferenza ma può regalarle un futuro.

 

IL MANIFESTO DEL 4 SETTEMBRE 2022
https://ilmanifesto.it/il-rischio-estremo-del-proprio-cammino?utm_term=Autofeed&utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1662261573

 

Il rischio estremo del proprio cammino

 

YEWANDE OMOTOSO. L’autrice, nata nelle Barbados, cresciuta in Nigeria e poi trasferitasi in Sudafrica, sarà ospite al Festivaletteratura di Mantova venerdì 9 con il libro «Un lutto insolito» (per 66thand2nd). Dialogherà con la scrittrice e giornalista Nadeesha Uyangoda.

 

Il rischio estremo del proprio cammino

Yewande Omotoso

 

Yewande Omotoso ritorna nelle librerie italiane con Un lutto insolito (An Unusual Grief, 2021, traduzione di Emilia Benghi, pp.304, euro 17), suo terzo romanzo dopo Bom Boy del 2011 e La signora della porta accanto (The Woman Next Door, 2016). Entrambe le edizioni italiane sono della casa romana 66thand2nd, che da anni tiene particolarmente d’occhio le nuove voci del continente africano.
Un lutto insolito è un romanzo inquietante e sottilmente ambiguo che rasenta il brivido del thriller e, al contempo, si addentra in analisi psicosociali, pur mantenendo un ritmo mozzafiato in mezzo a una serie di audaci colpi di scena. È ambientato a Johannesburg, la metropoli sudafricana dove una madre, Mojisola Owolabi, segue le tracce della figlia Yinka, morta in circostanze oscure dopo aver lasciato i genitori — Titus e appunto Mojisola – che abitano a Città del Capo. Si tratta di un suicidio, spiega Zelda Petersen, la donna che gestisce il condominio ove si era stabilita Yinka: la madre, però, non ne è convinta, a causa dei particolari sconcertanti che man mano va scoprendo, ma soprattutto per una propria personale riluttanza ad accettare la scomparsa dell’unica figlia.

 

UNA SCOMPARSA BRUSCA e misteriosa, certo: ma non è forse sempre tale ogni morte? Non è ogni morte un furto e un assassinio, per chi sente lacerarsi i tessuti vitali degli affetti e delle memorie che tengono insieme la psiche umana, rivelandone la natura sostanzialmente relazionale?
Mojisola indaga disperatamente, gettandosi su quante piste riesce a individuare nelle scarse tracce lasciate dalla ragazza. Si imbatte in mondi che le erano sconosciuti e di cui non sospettava l’esistenza, e incontra personaggi con cui Yinka si è incrociata, ma che a un certo punto sembrano trascinarla con sé, risucchiandola, non senza una sua partecipazione. Così la donna non più giovane, madre di famiglia e sino allora giudiziosa e piuttosto docile consorte di un accademico di successo, scopre una nuova se stessa, con nuovi desideri e nuove potenzialità.
Nel romanzo Yinka non compare mai se non attraverso gli occhi di quanti l’hanno conosciuta e perduta, ma comunque finisce per dominare il racconto, obbligando la madre ad avventurarsi in un processo di audace scoperta di sé attraverso l’insostenibile dolore della perdita. La donna entra infine nella dimensione del lutto (e del compianto), sebbene si tratti, come recita il titolo, di un dolore straziante, dalle caratteristiche inaspettate e imprevedibili. Il legame madre-figlia gioca un ruolo preponderante in questa vicenda, esercitando un irresistibile potere di attrazione sul suo svolgimento, sino a portare la madre a mettersi letteralmente nei panni della figlia: una madre che all’origine aveva rifiutato la creatura del proprio grembo e ne aveva coartato le scelte negli anni della crescita, dimostrandosi incapace di aiutarla e addirittura di comprenderla.

 

SI TRATTA QUINDI, come si è detto, di un libro inquietante, in cui la ragazza scomparsa tira misteriosamente i fili che muovono i personaggi sulla scena e insegna loro il cammino di una vita vissuta come rischio estremo. Questa possibile interpretazione d’un peraltro oscuro suicidio porta a riflettere sulla natura delle scelte che vengono compiute negli anni giovanili e a indagare sui motivi che spingono talvolta le nuove generazioni a comportamenti al limite, o addirittura oltre il limite, non solo delle regole ma anche delle stesse possibilità umane.

Yewande Omotoso ha compiuto un grande passo innanzi con questo nuovo romanzo, approfondendo tematiche precedentemente appena accennate o risolte in chiave ironica. Sembra chiaro che abbia anche deciso di convogliare nella sua narrativa esperienze personali e famigliari, dato che la coppia Mojtsola-Titus è di origini nigeriane e si trasferisce in Sudafrica per seguire la carriera accademica di Titus, più o meno come è accaduto ai genitori dell’autrice, benché le loro personalità appaiano assai diverse.
Ciò consente comunque alla scrittrice di attingere a quel mondo nigeriano yoruba in cui è vissuta fino all’adolescenza, abitando con la famiglia nel campus universitario di Ile-Ife. Tutto ciò, senza che Un lutto insolito abbia caratteristiche autobiografiche; si tratta semplicemente di un uso saltuario di materiali esperienziali propri, come accade del resto alla maggior parte dei narratori.

 

PUÒ ESSERE INTERESSANTE far notare ai lettori come questo romanzo, che pure è africano, pubblicato ad Abuja da Cassava Republic ed ambientato in contesti africani contemporanei – la Nigeria e il Sudafrica di Città del Capo e Johannesburg – risulti importante per motivi che esulano dalla sua africanità. Al centro di esso, infatti, vi sono elementi più generalmente umani, come la vita e la morte, il dolore e la sofferenza, l’eros e il piacere, i rapporti fra una figlia e sua madre, da una parte, e suo padre, dall’altra. Non siamo in presenza di un romanzo di costume né politico, di un’autobiografia di migrazione o di ragazzo-soldato, bensì di una storia che indaga le intime profondità della psiche e scandaglia sensibilità particolari ed esperienze anche rischiose.
A questo proposito, si osserva come la versione italiana non si soffermi a tradurre ma nemmeno a esplicitare e spiegare la terminologia di nicchia che viene usata nel mondo delle pratiche sessuali sadomasochiste frequentato da Yinka e quindi esplorato, con una certa partecipazione anche erotica, da sua madre Mojisola. Il lettore che già non conosca per conto proprio la terminologia in lingua inglese di questi ambienti rimarrà all’oscuro di un intero settore del romanzo, quello che si svolge nell’ombra tra i cosiddetti Bdsm, ossia persone che ricercano il piacere erotico attraverso il bondage (il venire legati o ammanettati), la discipline (disciplina di dominazione/sottomissione che infligge sofferenza fisica) e le varie pratiche sadomaso che applicano punizioni anche estreme attraverso figure di dominatore/dominatrice. È un universo sotterraneo che gioca sul rischio e si muove in circoli chiusi, oggi collegati per via digitale, come accade nel caso di Yinka.

Questo, tuttavia, non è il solo versante su cui la traduzione di Un lutto insolito appare insoddisfacente. Vari termini inglesi di uso corrente non vengono tradotti, come team (gruppo), cliche (stereotipo), coroner (magistrato, pubblico ministero), single (scapolo), oppure appaiono mimetizzati attraverso deplorevoli anglicismi, come scioccare, approcciare, supportare, e simili. Inoltre, la versione italiana trascura spesso l’obbligo del congiuntivo, e offre frasi come «non c’è bisogno che scrivi», «bisogna che mi fai vedere».

 

È NOTO CHE NELLA LINGUA INGLESE il congiuntivo non esiste (eccetto che per un caso, con il verbo to be), mentre l’italiano ne fa ampio uso, sia in casi obbligatori sia, e ancor più, là dove si vuole veicolare dubbio, ambiguità, sospensione, come sarebbe spesso utile nella tortuosa vicenda inscenata da Yewande Omotoso. Una interpretazione benevola di tali scelte linguistiche, di cui si è dato solo qualche sporadico assaggio, suggerisce che si sia voluto corteggiare un certo linguaggio giovanile o di basso livello giornalistico attraverso soluzioni sgrammaticate o sciatte; ma è davvero un peccato che in questa traduzione non venga adeguatamente rispettata l’eleganza stilistica dell’originale, la pulizia e la coerenza espressiva dell’autrice, degradando l’italiano a livelli gergali o, ancor peggio, sgrammaticati.

 

SCHEDA

L’incontro con l’autrice sarà venerdì 9 alle ore 10.30 presso il Conservatorio Campiani. «Tre luoghi che chiamo casa»: Barbados, Nigeria, Sudafrica. Nel cuore della scrittrice e architetta Yewande Omotoso convivono in egual misura le tre nazioni che l’hanno vista crescere, donandole quella «forma migrante» che ha largamente influenzato la sua produzione. L’autrice di «Un lutto insolito» e «La signora della porta accanto» prende Città del Capo come punto di partenza e ritorno dei suoi romanzi, analizzando a fondo rapporti umani di amicizia, amore o maternità, nei quali le fratture da riparare richiamano quelle di un Paese a lungo tormentato dall’apartheid. Dialoga con Omotoso la scrittrice e giornalista Nadeesha Uyangoda.

 

SCHEDA DA INTERNET

Libri di Yewande Omotoso

Yewande Omotoso è nata nell’isola di Barbados nel 1980 e cresciuta in Nigeria. Nel 1992, appena dopo la fine della Apartheid si è trasferita in Sudafrica con la famiglia. Scrittrice, architetto e designer, ha pubblicato il suo primo libro, Bom Boy, nel 2011, aggiudicandosi il South African Literary Award per la migliore opera d’esordio. Con La Signora della porta accanto (66th and 2nd 2016), è entrata nella longlist del Baileys Women’s Prize for Fiction 2017 ed è tra i finalisti dell’International Dublin Literary Award 2018.

 

 

 

 Itala Vivan

 

Itala Vivan ha studiato a Milano e negli Stati Uniti, ed è professore di Studi Culturali e Postcoloniali all’Università degli Studi di Milano. È una nota studiosa ed esperta del mondo della postcolonialità contemporanea e ha contribuito a far conoscere al pubblico italiano i massimi scrittori africani e caraibici sia di lingua inglese che di lingua francese, curando la pubblicazione di romanzi e raccolte di racconti e poesie per conto di varie case editrici, come Baldini Castoldi & Dalai, Adelphi, Giunti, Feltrinelli, Rizzoli. Per diversi anni ha diretto la collana di narrativa africana e caraibica “Il lato dell’ombra” per le Edizioni Lavoro di Roma. Si è soffermata in modo speciale sulla cultura e la vicenda del Sudafrica, seguendone la parabola di liberazione sino all’oggi; e ha osservato il processo di creolizzazione in atto nella contemporaneità analizzandone gli esiti figurativi e di parola d’arte.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a ITALA VIVAN, Il rischio estremo del proprio cammino –IL MANIFESTO DEL 4 SETTEMBRE 2022

  1. DONATELLA scrive:

    Grazie per la segnalazione di un libro di cui altrimenti non avrei saputo nulla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *