Hans Holbein il Giovane, “Ritratto della moglie con i due figli maggiori”, 1528-29, tempera e olio su carta trasferito su tavola
dimensioni 76 x 64 cm
Basilea, Öffentliche Kunstsammlung, Kunstmuseum.
Holbein sposò Elisbeth Binzenstock nel 1519 circa. Quest’ultima era vedova di un conciapelli di nome Ulrich Schmidt, morto nel 1515 nella Battaglia di Marignano. Non fu certamente un matrimonio d’amore. Si ritiene che Holbein l’avesse sposata perché era uno dei requisiti per ottenere la qualifica di maestro. In questo dipinto sono raffigurati il primo figlio Philipp e la secondogenita Katharina. La moglie aveva qui trentaquattro anni, nonostante ne dimostri molto di più. Il viso è infatti smunto e affaticato.
DA :
Emozione Arte
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L’AUTORE DEL QUADRO
Hans Holbein Il Giovane, Autoritratto, 1542
Hans Holbein il Giovane (Augusta, 1497 o 1498 – Londra, 7 ottobre 1543) è stato un pittore e incisore tedesco, che dipinse dapprima a Basilea e poi in Inghilterra alla corte di Enrico VIII
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https://it.wikipedia.org/wiki/Hans_Holbein_il_Giovane
IL MUSEO D’ARTE DI BASILEA –HAUPTBAU E NEUBAU
Edificio principale dell’anno 1931 – Hauptbau
– Opera propria
Il Museo d’arte di Basilea (in tedesco: Kunstmuseum Basel) ospita la più grande ed importante collezione d’arte della Svizzera. Le sue origini risalgono all’acquisto del gabinetto Amerbach da parte della città di Basilea nel 1661: esso è quindi il primo museo in possesso di una comunità borghese cittadina d’Europa.
Si distingue per la sua straordinaria ricchezza storica, dagli inizi del XV secolo fino all’immediato presente. Grazie ai suoi elementi di spicco, vale a dire i dipinti e i disegni di artisti dell’area dell’Alto Reno dal 1400 al 1600, così come l’arte del XIX e del XX secolo, può essere annoverato tra i più importanti musei del suo genere a livello internazionale.
Il museo possiede la più grande raccolta al mondo di opere della famiglia Holbein.
Si distingue per la sua straordinaria ricchezza storica, dagli inizi del XV secolo fino all’immediato presente. Grazie ai suoi elementi di spicco, vale a dire i dipinti e i disegni di artisti dell’area dell’Alto Reno dal 1400 al 1600, così come l’arte del XIX e del XX secolo, può essere annoverato tra i più importanti musei del suo genere a livello internazionale.
Il museo possiede la più grande raccolta al mondo di opere della famiglia Holbein.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Kunstmuseum_Basel
ARTRIBUNE, 25 MAGGIO 2019
‒ Marco Enrico Giacomelli e Valentina Silvestrini
“La collezione del Kunstmuseum Basel è la più antica collezione d’arte pubblica al mondo. Risale al 1661, quando la raccolta della famiglia Amerbach fu acquistata dalla città e dall’università ed esposta al pubblico a partire dal 1671. I diversi edifici del Kunstmuseum sono come le diverse parti di un organismo: lo Hauptbau è ben noto per la sua fantastica collezione di antichi maestri. Poi c’è il Gegenwart, che ospita la collezione d’arte contemporanea. Il Neubau è fisicamente e mentalmente una sorta di connettore tra i due: ospita le grandi mostre speciali e la collezione di opere che risale al secondo dopoguerra. Così puoi fare un viaggio nella storia dell’arte, se ne hai il tempo, o semplicemente visitare uno dei tre edifici, a seconda di quel che più ti affascina” (Josef Helfenstein, direttore).
La data che segna la fondazione del Kunstmuseum Basel non è un errore: è il 1671 l’anno in cui è stato aperto questo museo, ragion per cui è il più antico al mondo. Già così, l’idea di non averlo mai visitato dovrebbe mettere a disagio. Se poi indaghiamo quel che contiene… Si comincia con la famiglia Holbein, di cui il museo possiede la raccolta più ricca del globo – grazie, direte voi, sono pittori che operavano in questa zona, come altri maestri assoluti quali Cranach il Vecchio e Grünewald. Allora facciamo un salto in avanti, per giungere a serie pittoriche notevolissime di Böcklin e Hodler, e a capolavori di Monet, Pissarro e van Gogh. Non mancano panoramiche su Cubismo ed Espressionismo, anche quello astratto di Rothko e co., fino a Pop Art e Minimalismo. Cruciale il nucleo di opere di Joseph Beuys, ma si arriva alla contemporaneità con Simon Starling, Olafur Eliasson, Pierre Huyghe e Gabriel Orozco. Come si costruisce una collezione del genere? Si comincia con l’acquistarla nel Seicento dalla famiglia Amerbach e si prosegue con investimenti oculati, come quando l’allora direttore del KuMu, Georg Schmidt, nel 1939 chiese un prestito alla città per acquisire opere di “arte degenerata” che i nazisti svendevano. E poi c’è la Emanuel Hoffman Foundation, partner del museo dal 1941; la Alberto Giacometti Foundation, grazie alla quale sono in prestito permanente ventidue lavori dell’artista svizzero; la donazione Raoul La Roche, che ha portato qui un nucleo incredibile di opere cubiste; la donazione Picasso, storia pazzesca che narra di come gli abitanti di Basilea nel 1967 raccolsero 2.4 milioni di franchi per comprare due opere di Picasso, e di come l’artista si commosse al punto da regalare altre quattro opere, e di come a quel punto si commosse pure Maja Sacher-Stehlin, che ne donò un’altra. E ancora la donazione Arp-Hagenbach nel 1968, il prestito permanente della Im Obersteg Foundation nel 2004 – il tutto raccontato nel nuovo allestimento della collezione del XX secolo, ordinata a maggio 2017. E la storia prosegue senza sosta: a febbraio di quest’anno la Fondazione Christoph Merian ha donato al KuMu sette opere di Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Paul Klee, Fernand Léger e Jean Dubuffet.
Kunstmuseum Basel, Neubau. Photo Stefano Graziani
L’ARCHITETTURA. RUDOLF CHRIST & PAUL BONATZ + STEIB+STEIB + CHRIST & GANTENBEIN
Un museo, tre sedi. Avviata nel 1661, la storia della Öffentliche Kunstsammlung Basel – la collezione d’arte municipale di Basilea – è proseguita nei secoli di pari passo con lo sviluppo della città elvetica. Il primo edificio realizzato ad hoc per la sua esposizione è il Kunstmuseum Basel Hauptbau, inaugurato nel 1936 e messo a punto dal duo formato dagli architetti Rudolf Christ e Paul Bonatz. Incarnazione di un “modernismo conservatore”, fu ispirato tanto da complessi storici, tra cui il Palazzo Ducale di Mantova, quanto da coeve architetture del primo Novecento italiano, come il Torrione INA – o Torre della Vittoria – di Marcello Piacentini, a Brescia. Simmetria, monumentalità e preferenza per materiali locali, come le rocce del Canton Ticino per il rivestimento, identificano la struttura. La progressiva evoluzione dei musei e l’introduzione di nuove proposte espositive ha incoraggiato verso un primo ampliamento dell’istituzione. Nel 1980 questo proposito ha trovato forma concreta nel Museum für Gegenwartskunst a St. Alban-Rheinweg. In seguito ribattezzato Kunstmuseum Basel Gegenwart, è annoverato tra i primi musei d’arte contemporanea su scala globale. L’intervento architettonico, affidato a Wilfrid e Katharina Steib – studio Steib+Steib –, ha previsto la conservazione di un edificio esistente, messo a disposizione dalla Fondazione Christoph Merian, e la realizzazione di un nuovo manufatto. Risale infine all’aprile 2016 il terzo capitolo di questa vicenda. Il Kunstmuseum Basel Neubau, al quale hanno lavorato gli architetti locali Christ & Gantenbein, è sorto in posizione frontale rispetto allo Hauptbau. Numerosi i punti di contatto tra le costruzioni, come emerge ad esempio dall’osservazione dei prospetti. Di particolare interesse il collegamento sotterraneo che connette i due volumi.
ph. Julian Salinas
Hauptbau – Palazzo Principale
ph- Julian Salinas
foto sopra : Hauptbau – Palazzo Principale
ph- Julian Salinas
Haupt und Neubau
ph. Julian Salinas
interno – Neubau
Qualche immagine di Basilea::
Basilea – Veduta
– Opera propria
Municipio di Basilea
– Opera propria
Münster di Basilea– Duomo
– Opera propria
Casette della passeggiata sul Reno– Piccola Basilea
mroszewski
Il Ponte di mezzo di Basilea, costruito nel secolo XIII
– Opera propria
Città Vecchia, Gemsberg
Norbert Aepli, Switzerland
Città vecchia, Münsterplatz
– Opera propria
Elisabethenkirche
– Opera propria
Le sponde del Reno
– Opera propria
FOTO SOPRA : WIKIPEDIA
FOTO SOPRA : Basel
Ralf Roletschek (talk)
Opera propria
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mroszewski
wull_how
mroszewski