LORIS MALAGUZZI ( Correggio, 23 febbraio 1920 – Reggio nell’Emilia, 30 gennaio 1994) – una piccola introduzione a questa grande pedagogista emiliano, forse più noto all’estero che nella cultura del nostro paese.

 

Invece il cento c’è

immagine da : https://www.filastrocche.it/contenuti/invece-il-cento-ce/

 

INVECE IL CENTO C’E’

Il bambino

è fatto di cento.

Il bambino ha

cento lingue

cento mani

cento pensieri

cento modi di pensare

di giocare e di parlare

cento sempre cento

modi di ascoltare

di stupire di amare

cento allegrie

per cantare e capire

cento mondi

da scoprire

cento mondi

da inventare

cento mondi

da sognare.

Il bambino ha

cento lingue

(e poi cento cento cento)

ma gliene rubano novantanove.

Gli dicono:

di pensare senza mani

di fare senza testa

di ascoltare e di non parlare

di capire senza allegrie

di amare e di stupirsi

solo a Pasqua e a Natale.

Gli dicono:

di scoprire il mondo che già c’è

e di cento

gliene rubano novantanove.

Gli dicono:

che il gioco e il lavoro

la realtà e la fantasia

la scienza e l’immaginazione

il cielo e la terra

la ragione e il sogno

sono cose

che non stanno insieme.

Gli dicono insomma

che il cento non c’è.

Il bambino dice:

invece il cento c’è.

LORIS MALAGUZZI

da : https://www.mammaleggiamoinsieme.it/2014/04/poesie-per-bambini-loris-malaguzzi.html

I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia - copertina

Junior, 2014

“I cento linguaggi dei bambini” rappresenta una felice sintesi dei motivi ispiratori e delle scelte teoriche e pratiche che sono state alla base dell’importantissima esperienza educativa di Reggio Emilia, che tuttora prosegue con grande autorevolezza ed efficacia. La nuova edizione di questo volume corrisponde alla terza edizione americana, di cui costituisce un adattamento con integrazioni specificamente rivolte al lettore italiano. Nell’attuale versione, le idee esposte nel nucleo centrale, rappresentato dalla lunga e profonda intervista a Loris Malaguzzi, sono accompagnate, commentate e sviluppate da contributi di ricercatori, pedagogisti e educatori di Reggio Emilia e da colleghi che hanno lavorato a partire dal Reggio Emilia Approach in Italia, in Europa e in America settentrionale.

I cento linguaggi dei bambini-The hundred languages of children - Loris Malaguzzi - copertina

I cento linguaggi dei bambini-The hundred languages of children

Edizione bilingue italiano – inglese
Catalogo della mostra che da oltre trent’anni viaggia con successo in tutto il mondo. Il libro, costruito a più voci, attraverso una ricchissima e diversificata documentazione presenta l’evoluzione dell’esperienza pedagogica reggiana e il pensiero di Loris Malaguzzi. Con i contributi di Giulio Carlo Argan, Andrea Branzi, Jerome Bruner, Paola Cagliari, Tullio De Mauro, Jurij Ljubimov, Loris Malaguzzi, Clotilde Pontecorvo, Carla Rinaldi et al. A cura di Tiziana Filippini e Vea Vecchi. Progetto grafico di Rolando Baldini e Vania Vecchi.

Gianni Rodari e Loris Malaguzzi, Reggio Emilia, 1972

 

 

Convegno “Chi sono dunque io? Ditemi questo prima di tutto (Alice) – Saperi a confronto per garantire cittadinanza ai diritti e alle potenzialità dei bambini e degli adulti”, Teatro Municipale di Reggio Emilia, 1990. Da sinistra, alcuni dei relatori: Luciano Corradini, David Hawkins, Loris Malaguzzi, Paulo Freire, Andrea Canevaro, Mario Lodi

 

 

Loris Malaguzzi e David Hawkins alla Scuola comunale dell’infanzia Diana, Reggio Emilia, 1990

 

Nel 1991 la rivista Newsweek indica la scuola dell’infanzia Diana, in rappresentanza dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia, tra le dieci scuole migliori del mondo. L’esposizione internazionale e mediatica cresce in maniera esponenziale. Malaguzzi è consapevole che l’esperienza educativa deve trovare nuove forme per accogliere le continue richieste di collaborazione, per tutelarsi e sviluppare maggiormente la ricerca. Da queste prime idee e pensieri prenderanno forma Reggio Children e il Centro Internazionale a lui dedicato.

“Un golfo ci vuole sempre… per gli uomini, per i bambini, per le donne, è un posto racchiuso, è un posto più silenzioso, un posto dove si può pensare di più e meglio.”

 (Loris Malaguzzi nel 1993 al Premio Kohl, Chicago)

Loris Malaguzzi scompare il 30 gennaio del 1994.

 

 

 

 

foto e testo da :

https://www.reggiochildren.it/reggio-emilia-approach/loris-malaguzzi/

 

 

Loris Malaguzzi (Correggio23 febbraio 1920 – Reggio nell’Emilia30 gennaio 1994) è stato un pedagogista e insegnante italiano.

Loris Malaguzzi nasce a Correggio il 23 febbraio del 1920, si laurea in Pedagogia presso l’Università di Urbino. Nel 1940 inizia ad insegnare nelle scuole elementari, dal 1941 al 1943 a Sologno, un borgo sull’Appennino reggiano, frazione del comune di Villa Minozzo.

Nell’aprile del 1945 aderisce all’ambizioso progetto di un gruppo di gente comune di origine contadina e operaia che, in un piccolo borgo di campagna nei pressi di Reggio Emilia, decide di costruire e gestire una scuola per bambini. Da questa scintilla nasceranno in seguito altre scuole in periferia e nei quartieri più poveri della città, tutte autogestite.

Nel 1950, al rientro dal corso di Psicologia che segue a Roma presso il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), inizia a lavorare come psicologo presso il Consultorio Medico Psicopedagogico Comunale di Reggio Emilia per bambini in difficoltà. Comincia così a lavorare parallelamente nel centro e nelle scuole autogestite.

Nel 1963 il Comune di Reggio Emilia comincia ad organizzare una rete di servizi educativi che include l’apertura dei primi asili per bambini dai 3 ai 6 anni. Questa è un’importante pietra miliare; per la prima volta in Italia la gente afferma il proprio diritto a fondare una scuola laica per bambini piccoli, ricorda Malaguzzi: “una volta a settimana portavamo la scuola in città. Letteralmente, noi caricavamo noi stessi, i bambini, ed i nostri strumenti di lavoro su un camion e facevamo scuola e organizzavamo delle mostre all’aria aperta, nei parchi pubblici o sotto il portico del teatro comunale. I bambini erano felici. La gente guardava; erano sorpresi e facevano domande”

Nel 1970 il primo asilo nido, per bambini da 3 mesi a 3 anni, viene aperto dal Comune in risposta alla richiesta di madri lavoratrici.

Nel 1971 Malaguzzi cura il primo testo laico riservato agli insegnanti, ovvero “Esperienze per una nuova scuola dell’infanzia – Atti del seminario di studio tenuto a Reggio Emilia il 18-19-20 marzo, 1971” che racchiude tutta l’esperienza delle scuole di cui Loris è consulente.

Seguono convegni in cui Malaguzzi è relatore e nel 1976, viene incaricato di dirigere la rivista mensile “Zerosei”.

Nel 1980 fonda a Reggio Emilia il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia.

Nel dicembre del 1991, la rivista statunitense Newsweek nomina l’asilo Diana, situato all’interno dei giardini pubblici di Reggio Emilia, come la più avanzata istituzione per la prima infanzia nel mondo, portando ad un enorme interesse negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

A questo riconoscimento fa seguito nel 1992 il prestigioso Premio Lego (Danimarca), mentre nel 1993 riceve a Chicago il Premio Kohl.

Nel gennaio del 1994 a Reggio Emilia, Malaguzzi muore improvvisamente. Lo stesso anno viene fondata “Reggio Children”, centro internazionale per la difesa e lo sviluppo dei diritti e delle potenzialità dei bambini.

Il 9 febbraio 2001 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce la medaglia d’oro alla memoria al «merito della scuola, della cultura e dell’arte».

 

Pensiero

Malaguzzi crede fermamente che ciò che i bambini apprendono non discende automaticamente da un rapporto lineare di causa-effetto tra processi di insegnamento e risultati, ma è in gran parte opera degli stessi bambini, delle loro attività e dell’impiego delle risorse di cui sono dotati.

I bambini svolgono sempre un ruolo attivo nella costruzione e nell’acquisizione del sapere e del capire. L’apprendimento è quindi sicuramente un processo auto-costruttivo.

La scuola è paragonata a un cantiere, a un laboratorio permanente in cui i processi di ricerca dei bambini e degli adulti si intrecciano in modo forte, vivendo ed evolvendosi quotidianamente.

L’obiettivo principale è quindi quello di fare una scuola amabile dove stiano bene bambini, famiglie ed insegnanti dove lo scopo dell’insegnamento non è produrre apprendimento ma produrre condizioni di apprendimento.

Nelle scuole di Malaguzzi è posta una grande attenzione al senso estetico in quanto vi è il convincimento che esista anche un’estetica del conoscere: la tesi è che nell’impresa di apprendere e capire c’è sempre, consciamente o no, una speranza che ciò che riusciremo a realizzare ci piacerà e piacerà agli altri.

Malaguzzi ha introdotto l’atelier nella scuola: se avesse potuto avrebbe sostituito la vecchia tipologia scolastica con una scuola fatta di atelier e laboratori, luoghi dove le mani dei bambini, il fare, il pasticciare, potessero conversare con la mente come è nelle leggi biologiche ed evolutive.

Malaguzzi può essere considerato un “movimentista della pedagogia”: osservava quotidianamente i bambini, confrontava le proprie conoscenze e teorie con bambini veri, cioè che giocano, apprendono, lavorano e si sviluppano. Lottava per ottenere l’estensione dei servizi, la qualificazione del lavoro pedagogico.

Concludendo, si può riassumere il pensiero di Loris Malaguzzi ricordando che privilegiava:

  • l’attenzione primaria al bambino e non alla materia da insegnare,
  • la trasversalità culturale e non il sapere diviso in modo settoriale,
  • il progetto e non la programmazione,
  • il processo e non il solo prodotto finale,
  • l’osservazione e la documentazione dei processi individuali e di gruppo,
  • il confronto e la discussione come alcune delle strategie vincenti della formazione,
  • l’autoformazione degli insegnanti.

Diceva Malaguzzi: “… i bambini costruiscono la propria intelligenza. Gli adulti devono fornire loro le attività ed il contesto e soprattutto devono essere in grado di ascoltare”.

 

«Gli dicono: – che il gioco e il lavoro – la realtà e la fantasia – la scienza e l’immaginazione – il cielo e la terra – la ragione e il sogno – sono cose – che non stanno insieme. – Gli dicono insomma – che il cento non c’è – . Il bambino dice: – invece il cento c’è»
(Loris Malaguzzi, I cento linguaggi dei bambini)

 da :

https://it.wikipedia.org/wiki/Loris_Malaguzzi

 

 

 

video, 3.16  — in italiano

Howard Gardner – Reggio Emilia Approach – Centro Internazionale Loris Malaguzzi

 

Professore presso la Harvard University nel Massachusetts, ha acquisito celebrità nella comunità scientifica grazie alla sua notissima teoria sulle intelligenze multiple. La sua proposta consiste nel considerare priva di fondamento la vecchia concezione di intelligenza come un fattore unitario misurabile tramite il Quoziente d’intelligenza (Q.I.), e sostituirla con una definizione più dinamica, articolata in sottofattori differenziati. È attualmente considerato uno dei più importanti esponenti dei cosiddetti teorici dell’intelligenza fattorialista, o S, contrapposti ai globalisti, o G. È noto anche per aver scritto alcuni importanti testi di psicologia dell’educazione e per aver elaborato la più importante storia classica della nascita della scienza cognitiva, The Mind’s New Science (1983). Per le sue ricerche ha ottenuto vari riconoscimenti e lauree ad honorem.

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