VIRGINIA TONFONI, INTERVISTA A MICHELANGELO SETOLA, TEATRO DI NATURA, CANICOLA, 2022 + immagini dai libri di Ulisse Aldovrandi + due note

Teatro di natura - Michelangelo Setola - copertina

EDITORE CANICOLA, 2022

 

 

IL MANIFESTO DEL 11 GIUGNO 2022
https://ilmanifesto.it/michelangelo-setola-il-mondo-scoperto-da-un-ragazzino

 

Michelangelo Setola, il mondo scoperto da un ragazzino

INTERVISTA. Il fumettista debutta nel mondo dei libri per ragazzi con «Teatro di natura», Canicola edizioni

 

Michelangelo Setola, il mondo scoperto da un ragazzino

È la prima volta che Michelangelo Setola, autore di casa Canicola, firma un libro per ragazzi, ma la risposta che il suoTeatro di naturaha ricevuto è inconfutabilmente positiva.

La biografia a fumetti dedicata a Ulisse Aldrovandi, botanico e naturalista nato a Bologna cinquecento anni fa, ha vinto in marzo il Bologna Ragazzi Award (il premio assegnato del Bologna Children’s Bookfair) nella categoria middle grade.

Al libro e all’affascinante concetto e metodo del teatro di natura è stata dedicata una mostra diffusa incentrata sulle attività pedagogiche. Abbiamo parlato con l’autore di questo particolare lavoro biografico.

Il tuo libro si apre con una piccola anteprima, un dialogo rivelatore che anticipa molto del rapporto che Aldrovandi aveva con l’elemento naturale. Perché hai scelto di renderlo capace di ascoltare e di parlare con la natura e soprattutto perché hai scelto di svelarlo all’inizio?

Mi piaceva l’idea che il libro cominciasse in maniera molto diretta, con una scena che avesse la forza di catturare immediatamente l’attenzione e risvegliare la curiosità del lettore, ma non era semplice. Il libro è una ricostruzione più o meno fedele dell’autobiografia di Aldrovandi, riveduta da Lodovico Frati, e comincia con l’episodio in cui un Ulisse dodicenne parte per Roma in solitaria.

Ogni passo desta in lui meraviglia ed esaltazione. All’inizio ho accantonato l’idea di introdurre nel libro dialoghi fantastici tra Ulisse e vari elementi-animali, piante, minerali-per inserire nel fumetto parti del Discorso naturale, il principale trattato filosofico di Aldrovandi, ma solo in seguito, alleggerendo i dialoghi ho potuto creare l’allegoria visiva e narrativa di una suggestione: la sensazione di straniamento provata quando ci si isola e ci si immerge completamente in un’attività.

Ho immaginato che la concentrazione di un naturalista del ‘500 chino tra la vegetazione di un canneto sotto il caldo di luglio a esaminare reperti potesse raggiungere un livello simile al trance, facendolo precipitare in una dimensione altra. Mi sembrava fosse una soluzione affascinante e funzionale per rappresentare un concetto astratto e nello stesso tempo alleggerire quelle parti di racconto in cui veniva meno la dimensione avventurosa. Ho pensato che proprio come in un trance, uno di quei dialoghi sarebbe potuto apparire all’inizio del libro. Un sogno, che sarebbe rimasto inconsciamente nella testa del lettore durante la prima parte del libro, come premonizione.

Dall’inizio la capacità di osservazione di Ulisse lo porta a un contatto e a una lettura accurata del mondo naturale. Un’impostazione sulla quale pochi anni dopo Galileo fonderà il metodo scientifico. Aldrovandi è un anticipatore?

Non saprei dire se Ulisse Aldrovandi è stato anticipatore del metodo scientifico. Anche se i due hanno vissuto contemporaneamente per un lungo periodo storico non credo ci siano documentazioni che attestino un loro incontro, o la fruizione di studi o scritti aldrovandiani da parte di Galileo.

Aldrovandi è una figura atipica, sotterranea, non è così conosciuto; non è un personaggio storico pop, e per chi non ha avuto modo di studiarlo attentamente, è un minore. La sua vocazione per il sapere è trasversale e fagocita tutto, non si accontenta di sola scienza.

Alcuni studiosi che gli sono seguiti hanno osservato che rispetto alla sua sterminata produzione l’apporto scientifico sia minimo. Nei suoi volumi vengono presi in esame, rispetto ad ogni elemento trattato e studiato, innumerevoli aspetti: usanze, credenze popolari dell’epoca o dell’antichità, superstizioni e molto altro ancora, nozioni che potrebbero essere considerate futili o bizzarre e che effettivamente generano confusione accostate agli aspetti più scientifici, ma così facendo ci regala un ritratto unico e ricchissimo dell’epoca in cui ha vissuto in relazione ai soggetti presi in esame.

Un vero e proprio teatro, che riproduce aspetti diversissimi del mondo che lo circonda, incluso ovviamente quello scientifico. Aldrovandi è una figura particolare, trasversale e non allineata agli studiosi dell’epoca, che ha portato avanti la sua ricerca con una pulsione molto forte ma anche molto eclettica, quasi schizofrenica.

 

Nei suoi viaggi estremi, Ulisse- nomen omen- si fa portatore dello spirito d’avventura e di impresa del tempo. Poi intuisce che deve fermarsi per studiare e raccogliere le sue osservazioni: solo così nasce il teatro di natura. Aldrovandi è una «figura ponte» tra rinascimento e modernità?

Da quello che riportano le biografie direi che si può avere l’impressione che nella sua vita sia in qualche modo riassunto il passaggio tra rinascimento e modernità; anche se poi la modernità porterà aspetti che in Aldrovandi non erano ancora del tutto presenti, come l’introduzione di metodi molto più rigorosi di indagine e catalogazione, un controllo sempre maggiore sull’elemento naturale grazie all’uso della tecnica.

L’uomo del rinascimento posto al centro dell’universo viene riposizionato dalla percezione e dalla conoscenza della modernità. Aldrovandi studiava il suo presente, voleva avere la completa conoscenza di tutto lo scibile sublunare. La modernità alza lo sguardo al cielo, guarda oltre la luna e cerca di proiettarsi in un tempo diverso da quello presente nel quale invece Aldrovandi è completamente immerso.

Il tuo libro è rivolto ai bambini, che credo siano i lettori più adatti a carpire quel senso di meraviglia e stupore che ha spinto avanti la ricerca e lo studio del botanico. Pensi che stupore e conoscenza siano direttamente legati?

Lo stupore stimola la conoscenza e penso che le due cose possano esser in costante relazione e autoalimentarsi, ma immagino che ci siano anche individui che giungono alla conoscenza senza passare dallo stupore. Così come credo che lo stupore sia un privilegio, un grande stimolo per arrivare alla conoscenza ma anche un’esperienza psicofisica formativa e come tale, non necessariamente un mezzo per raggiungere un fine altro.

Normalmente lavori in b/n ( = bianco e nero ) invece questo «Teatro di natura» richiedeva l’uso del colore, che ho trovato gradevolmente affine alle palettes rinascimentali ( nota al fondo ). Come hai lavorato in generale su disegno e colore rispetto ai tuoi lavori precedenti, considerando anche il pubblico al quale il tuo libro è rivolto?

Lavorando sulla biografia di un personaggio che ha contribuito, commissionandolo, alla produzione di una quantità infinita di materiale visivo, un vero e proprio immaginario, tra disegni, acquarelli tempere e xilografie, sapevo che sarei dovuto partire da lì.

Il mio riferimento sono state le opere a stampa, ossia le riproduzioni calcografiche dei dipinti che venivano copiati mediante la xilografia ( nota 2 al fondo ) per poter essere riprodotti serialmente e stampati su volumi divulgativi.

Mi sono ispirato alle stampe a colori nelle quali, sebbene sia presente il pigmento, la parte grafica, il segno, rispetto ai dipinti a tempera e acquarello, rimane predominante; un riferimento più affine al mio modo di disegnare. Copiandole sono riuscito a utilizzare il colore, che prima avevo esplorato pochissimo, con meno incertezza.

 

 

ULISSE ALDOVRANDI — 

Ulisse Aldrovandi, (Bologna11 settembre 1522 – Bologna4 maggio 1605), è stato un naturalistabotanico ed entomologo italiano, realizzatore di uno dei primi musei di storia naturale, studioso delle diversità del mondo vivente, esploratore che, negli ultimi decenni del Cinquecento e fino ai primi del Seicento, si impose come una delle maggiori figure della scienza, nonché guida e riferimento per i naturalisti italiani contemporanei.

Le sue imponenti raccolte naturalistiche sono riunite in larga parte nel Museo Aldrovandiano custodito presso l’Università di Bologna, a Palazzo Poggi. Egli inoltre coniò nel 1603 il termine geologi


Agostino Carracci (attr.), Ritratto di Ulisse Aldrovandi, Quadreria della Biblioteca universitaria di Bologna

 

segue:

In cerca di una sistemazione che fosse confacente alle sue capacità, nel 1538 andò a Roma ma, deluso nelle sue aspettative, riprese la via del ritorno a Bologna, unendosi a un pellegrino in viaggio per Santiago di Compostela, così che «coll’unico capitale che era il chiedere l’elemosina»,[3] arrivò in Spagna spingendosi fino al villaggio galiziano di Santa Maria Finis terrae, luogo ritenuto anticamente il confine della Terra.

meglio leggere :
https://it.wikipedia.org/wiki/Ulisse_Aldrovandi

 

QUALCHE IMMAGINE DAI SUOI LIBRI :

Ulisse Aldrovandi - Wikipedia

 

 

Ulisse Aldrovandi. Libri e immagini di Storia naturale nella prima Età moderna - copertina

 

 

 

 

 

 

Ulisse

 

 

Engrammi: I mostri dell'Aldrovandi

I MOSTRI DELL’ALDOVRANDI

 

Monstrorum Historia by Ulisse Aldrovandi - Kunstkabinett

 

Tag: naturalista | Bizzarro Bazar

 

Ulisse Aldrovandi, Monstrorum historia | Ulisse Aldrovandi, … | Flickr

 

Ulisse Aldrovandi | Bizzarro Bazar

 

Tag: aldrovandi | Bizzarro Bazar

 

 

 

Ulisse Aldrovandi | Italian naturalist | Britannica

ULISSE ALDOVRANDI- ENCICLOPEDIA BRITANNICA

 

 

NOTA :

1.

ESEMPIO DI  ” PALETTE RINASCIMENTALE “: QUALI SONO I COLORI CHE DOMINANO IN UN QUADRO? SIA DEL RINASCIMENTO O DI ALTRI PERIODI

 

tavolozza di Pontormo

LA BELLISSIMA ” DEPOSIZIONE ” DEL PONTORMO  (1494-1557)

 

DA :

Cosa raccontano i colori dei dipinti?

 

2. 

La xilografia, o silografia, è una tecnica d’incisione in rilievo in cui si asportano dalla parte superiore di una tavoletta di legno le parti non costituenti il disegno[1].

Le matrici vengono inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto (su carta e a volte su seta), mediante la stampa con il torchio. Dato che la xilografia è un tipo di incisione in rilievo, non è difficile inserire la matrice di legno nelle forme tipografiche, stampando così testo e immagini contemporaneamente. Questa caratteristica della xilografia rende il processo di stampa molto economico, infatti fu usata soprattutto per i “testi popolari”. Una storica stamperia specializzata in stampe popolari fu quella italiana dei Remondini di Bassano del Grappa (metà XVII secolo-metà XIX secolo).

Legni incisi per le stoffe esistevano già in Egitto, adottate dai Copti nel V e VI secolo d.C. La tecnica è di origine cinese e le prime stampe su carta risalgono all’VIII secolo d.C. L’incisione ebbe poi grandissimo sviluppo con l’invenzione e la diffusione della carta. In Europa fin dal XIV secolo si producono le prime xilografie (o silografie). Fra le più antiche oggi esistenti, una delle più note, anche per motivi religiosi, è quella della Madonna del Fuoco di Forlì[2]. Il più antico testo che parla di legni incisi è il Trattato della pittura o libro dell’arte di Cennino Cennini del 1437.

 

Madonna del FuocoCattedrale di Santa CroceForlì.
https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_del_Fuoco

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1 risposta a VIRGINIA TONFONI, INTERVISTA A MICHELANGELO SETOLA, TEATRO DI NATURA, CANICOLA, 2022 + immagini dai libri di Ulisse Aldovrandi + due note

  1. ueue scrive:

    Molto interessante questa “inchiesta” sui colori usati dai pittori. Aldrovandi sembra anche lui un “fumettaro”.

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