Invece di proibire spettacoli, concerti, balletti, incontri sportivi solo perché gli autori o i partecipanti sono russi ( tragicomica, si fa per dire, la cancellazione di un corso su un grandissimo autore russo alla Statale di Milano) bisognerebbe invece incrementare il più possibile queste occasioni culturali, proprio per sottolineare che esistono linguaggi diversi dalla brutalità della forza, che l’uomo è anche bellezza, curiosità dell’altro, speranza, capacità di creare, di ridere di se stesso e degli altri con compassione. Ed è forse, lo diciamo con tremore, questa capacità di uscire da se stesso che potrebbe salvarlo.
Invece di proibire spettacoli, concerti, balletti, incontri sportivi solo perché gli autori o i partecipanti sono russi ( tragicomica, si fa per dire, la cancellazione di un corso su un grandissimo autore russo alla Statale di Milano) bisognerebbe invece incrementare il più possibile queste occasioni culturali, proprio per sottolineare che esistono linguaggi diversi dalla brutalità della forza, che l’uomo è anche bellezza, curiosità dell’altro, speranza, capacità di creare, di ridere di se stesso e degli altri con compassione. Ed è forse, lo diciamo con tremore, questa capacità di uscire da se stesso che potrebbe salvarlo.