IL MADAGASCAR E’ QUELLA GRANDE ISOLA IN VERDE AL SUD DAVANTI AL MOZAMBICO
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LA FORESTA PLUVIALE E’ QUELLA ZONA SULLA DESTRA IN VERDE ANCHE SE I LEMURI VIVONO SOLO IN QUESTA PARTE IN GIALLO:
CARTINA SOPRA DA:
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APRITE QUI PER VEDERE CHE MANONI GIGANTI HA..
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LEMURE INDRI.INDRI
L’indri (Indri indri (Gmelin, 1788)) è la più grande tra le specie di lemuri esistenti. È endemico del Madagascar, nonché l’unica specie del genere Indri.
Lo si trova nelle aree di foresta pluviale lungo la costa orientale del Madagascar, dalla Riserva speciale di Anjanaharibe Sud al fiume Mangoro.
Un indri a riposo: notare le lunghe zampe posteriori.
Questi animali vivono in piccoli gruppi familiari composti da una coppia più anziana e dai loro cuccioli a vari stadi di sviluppo. Nelle zone dove la scarsa estensione dell’habitat impedisce ai giovani di separarsi e formare un proprio gruppo, gli indri possono vivere anche in famiglie allargate, comprendenti varie coppie riproduttrici e cuccioli di più generazioni.
L’indri è famoso per i suoi caratteristici “canti” mattutini, ossia sequenze sonore che possono durare dai 45 secondi ai 3 minuti a seconda dei gruppi: anche la sequenza e l’intonazione dei canti può variare, ma in ogni caso sono riconoscibili tre sequenze principali:
- La sequenza ruggito, che precede le vocalizzazioni vere e proprie: questa sequenza viene eseguita da tutti i membri del gruppo (fatta eccezione per i più giovani), e può essere emessa indipendentemente dalle altre due anche per segnalare un eventuale pericolo.
- La sequenza a nota lunga, eseguita principalmente dalla coppia dominante, composta da versi della durata di 5 secondi l’uno.
- La sequenza discendente, che comincia con note acute per poi abbassarsi man mano di frequenza: spesso sono due animali (non necessariamente la coppia dominante) a coordinare i tempi delle note.
I canti hanno la funzione di definire chiaramente i confini dei territori e comunicare età, dimensioni e sesso dei vari animali, al fine di cementare i legami fra i vari gruppi.
Indri mentre “prende il sole”.
È tipico degli indri cominciare a cantare come conseguenza di altri rumori, come tuoni, rombi di motore, richiami di uccelli od altri lemuri: i vari gruppi cantano solitamente in sequenza, rispondendosi l’un l’altro.
Oltre ai canti, gli indri possono emettere una serie di altre vocalizzazioni: mentre il ruggito può indicare un predatore proveniente dall’alto (come un falco), il grugnito indica un predatore terrestre (come il fossa): altri suoni, come latrati e sibili, non sono stati ancora decifrati con chiarezza.
Come anche i catta ed i sifaka, gli indri amano prendere il sole del mattino: al sorgere del sole, essi si sdraiano incrociando le gambe ed appoggiando le mani sulle ginocchia.
Mamma indri col suo cucciolo.
L’indri è un animale monogamo ed assai fedele: gli animali cercheranno un nuovo partner unicamente in caso di morte del precedente compagno.
Il periodo degli amori, fra novembre e dicembre, è caratterizzato da continue disfide canore fra i vari gruppi, in modo che le giovani femmine possano farsi un’idea dei vari maschi e scegliere il più potente: in questo periodo, i canti dell’indri possono essere ascoltati anche durante la notte.
Il cucciolo resta aggrappato al ventre materno fino a 5 mesi d’età; passato questo periodo, si sposta solitamente sul dorso della femmina. Il padre non ha un ruolo attivo nell’allevamento della prole, tuttavia è sempre presente nei dintorni della femmina col cucciolo.
Seppure i cuccioli comincino a muovere i primi passi da soli attorno agli 8 mesi d’età, è raro che indipendenza dei cuccioli dalle madri avvenga prima del secondo anno: la madre si accoppierà di nuovo solo dopo il distacco del cucciolo.
La piena maturità sessuale viene raggiunta assai tardi, fra i 7 ed i 9 anni d’età: la speranza di vita di un indri si aggira attorno ai 30 anni.
DA: Amici-in- allegria
In realtà, in malgascio il termine “indri” è una corruzione di iry, che significa “guarda!” oppure “lì”. Il naturalista francese Pierre Sonnerat, udendo un indigeno urlare “indri indri” mentre indicava un esemplare, pensò che si trattasse del nome dell’animale.
foto Tripadvisor
Il vero termine malgascio per designare l’indri è invece babakoto, che vuol dire sia “padre”, “antenato”, che (considerando le parole baba/padre e koto/bambino) “padre del ragazzo”.
Una delle innumerevoli leggende che circolano su quest’animale, infatti, dice che l’uomo e l’indri erano padre e figlio (oppure due fratelli secondo altre versioni) e vivevano insieme nella foresta: un giorno, il figlio decise di andare sugli altipiani a coltivare la terra, divenendo il primo uomo. Da quel momento il padre, divenuto il primo indri e rimasto solo, piange ogni mattina il figliolo andato via.
ALAMY
Altre leggende indigene raccontano di un indri che salvò un ragazzino che stava precipitando da un alto albero a causa delle punture inflittegli dalle api mentre era in cerca di miele.
La Zoological Society of London, in base a criteri di unicità evolutiva e di esiguità della popolazione, considera l’Indri indri una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.
Greater Bamboo Lemur
LINK subito sopra
WIKIPEDIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Indri_indri
Una colonia numerosa si può osservare nel Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia, nei pressi di Antananarivo.
Il parco d’Andasibe-Mantadia è conosciuto per ospitare il più grande lemure del mondo: l’indri-indri. Con i suoi 80 cm, non è raro che vi osservi dalla cima del suo albero. E se fate una camminata mattutina, assisterete al canto degli indri nella foresta, il che non mancherà di entusiasmare tutta la famigliola.