GIORGIO CUSCITO, MEDIAZIONE E GAS PER LA CINA IN UCRAINA — LIMESONLINE DEL 1 MARZO 2022

 

 

LIMESONLINE DEL 1 MARZO 2022

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MEDIAZIONE E GAS PER LA CINA IN UCRAINA

di Giorgio Cuscito

 

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto che Pechino è disposta a compiere “ogni sforzo” diplomatico per porre fine alla guerra in Ucraina. Il commento è arrivato in risposta alla richiesta del suo omologo ucraino Dmytro Kuleba di contribuire al raggiungimento del cessate-il-fuoco.

 

Intanto, Gazprom ha firmato un contratto per lo sviluppo del gasdotto Soyuz Vostok che dovrebbe collegare la Russia alla Repubblica Popolare passando per la Mongolia.

Si tratta di un passo in avanti verso la sigla di un nuovo accordo di fornitura energetica che, se confermato, consentirebbe a Mosca di dirigere verso la Cina anche il gas di giacimenti che oggi sono destinati solo all’Europa.

 

Perché conta:

 

Le due notizie confermano la cautela con cui la Repubblica Popolare affronta l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. In più evidenziano i limiti della cooperazione tra Pechino e Mosca, elevata ad “amicizia senza limiti” proprio a inizio mese.

 

Da un lato, Pechino non approva l’intervento militare di Mosca. Anzi dimostra una certo malcontento nei suoi confronti, come si evince da un commento di Wang che si è detto “estremamente preoccupato” per le sorte dei civili, mentre la Russia si prepara a cingere d’assedio la città di Kiev e sta pesantemente colpendo Kharkiv.

 

La guerra potrebbe danneggiare indirettamente gli interessi domestici ed esteri della Repubblica Popolare. Inclusi i già precari rapporti con Stati Uniti ed Europa e la complessiva immagine delle nuove vie della seta. Date le circostanze, è plausibile che Pechino voglia porsi quale mediatore per accrescere il suo fragile soft power alle nostre latitudini.

D’altro lato, il governo cinese vuole preservare la cooperazione con Mosca (senza elevarla a vera alleanza) per soddisfare il fabbisogno energetico nazionale e potenziare l’arsenale militare dell’Esercito popolare di liberazione tramite l’acquisto di armi e tecnologia russe. In funzione antiamericana.

 

Inoltre, la Repubblica Popolare sa che incamerando anche parte del gas che la Federazione riserva all’Europa potrebbe legare ulteriormente il Cremlino a sé.

 

Il risultato sarebbe prezioso non solo come garanzia contro eventuali minacce lungo la frontiera sino-russa, ma anche in qualità di strumento negoziale con gli Usa qualora questi volessero discutere con la Cina soluzioni per ridimensionare l’assertività del Cremlino in Eurasia. Quest’ultimo scenario acquisirebbe maggiore consistenza nell’ipotesi in cui Pechino contribuisse concretamente alla mediazione tra Russia e Ucraina.

 

 

 

Per approfondire:

 

L’ambiguità interessata della Cina in Ucraina::

https://www.limesonline.com/rubrica/guerra-ucraina-cina-russia-usa

 

 

 

 

 

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1 risposta a GIORGIO CUSCITO, MEDIAZIONE E GAS PER LA CINA IN UCRAINA — LIMESONLINE DEL 1 MARZO 2022

  1. ueue scrive:

    La Cina è vicina: tutto questo non è rassicurante.

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