MGP — un dono per il 2022 ! – Il bel racconto : ” – Lascia la spina, prendi la rosa ” — The memory case –

 

 

 

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10 risposte a MGP — un dono per il 2022 ! – Il bel racconto : ” – Lascia la spina, prendi la rosa ” — The memory case –

  1. ueue scrive:

    Bello questo racconto, che penso riguardi tutti noi: l’insieme della memoria diventa sempre più pesante con gli anni, ma senza di esso non potremmo vivere.

  2. Rosemary Collini Bosso scrive:

    Sarebbe bello avere un hard disc esterno per poter mettere le memorie in più per lasciare libero la memoria per i pensieri del presente. Ma forse non ne abbiamo bisogno, basterebbe liberarsi dal nevrosi di rimuginare sui pensieri del passato. Vivere nel presente è la base di tante filosofie orientale.

  3. MGP scrive:

    Grazie Donatella del commento,
    un gioco il mio di fronte a una memoria del passato che perseguita e diventa una sorta di spazio pieno di bei ricordi e una memoria “vuota” diciamo così che diventa per l’altro verso, una paura di non esistere. I due estremi creano in ogni caso problemi.
    Sono descritti nel racconto in opposizione, ma credo che in noi possano convivere entrambi.
    Un abbraccio

  4. MGP scrive:

    Grazie Rosemary,
    certo, vivere nel presente è quello che ci proponiamo di fare, nevrosi permettendo.
    Un ideale della filosofia orientale . . . sì, ma anche la nostra cultura occidentale ha elogiato “la vita nel presente”, penso al “carpe diem” di Orazio o alla filosofia di Epicuro sviluppata nell’antica Grecia.
    Un caro saluto

  5. Vincenzo scrive:

    Grazie MGP , il tuo racconto mi ha sorpreso, sei riuscita a calarti nella memoria al maschile . L’introspettiva infermiera Olga , che stimola l’immaginario figurato con la sua frase sulla memoria :“ un mucchio di specchi rotti che riflettono pezzetti della nostra anima ” e poi c’è la musica e il canto che se non risolutivi offrono un contributo al recupero dei nostri ricordi in ombra. Bello e interessante il tuo racconto .Vorrei terminare con una frase di S.Agostino altrettanto stimolante alla riflessione :
    La memoria, facoltà capace di rendere presente ciò che è assente, attraverso una rievocazione più o meno casuale dell’immateriale restituisce dell’Uomo qualcosa di magnifico, di profondo e complesso.

  6. MGP scrive:

    Grazie Vincenzo, bello il tuo commento.
    . . . una rievocazione più o meno casuale dell’immateriale . . .
    Un grande dilemma la nostra memoria che può arricchirci dei ricordi del passato o può abbandonarci, lasciandoci sgomenti di fronte alla difficoltà di ricordare un passato perso o negato.
    In ogni caso una parte di noi stessi più o meno presente, più o meno chiara e voluta.
    I personaggi del racconto vivono agli antipodi le possibilità che la memoria ci offre, ma entrambi desiderano capire di più e mettere ordine in questa parte della nostra mente/cuore che è attraente e allo stesso tempo può essere pericolosa.

  7. Ivana R. scrive:

    “I ricordi mi assalgono e mi tormentano”, è così anche per me.
    Stamattina mi ripetevo cosa fare quando i ricordi mi spuntano improvvisi nella testa e pesano sul cuore come macigni: pensa all’oggi, al qui e ora. Guarda avanti, non soffermarti. Il sole splende al di là dei vetri della finestra, sul mare.
    Le memorie otturano i canali del fluire della vita, sono “un veleno pericoloso” ed inquinano il vivere quotidiano, annebbiano la vista ed offuscano la speranza.
    Ci vuole coraggio a ricordare, a confrontarsi con il “mucchio di specchi rotti che riflettono pezzetti della nostra anima” perché le orme, le tracce, ed anche le ombre, del nostro passato rimangono indelebili, nascoste, sotterrate nei meandri dell’io più profondo, nella parte inconsapevole della coscienza. E quando riemergono possono riaprire ferite dolorose. Dimenticare è una fuga. E’ uno stratagemma salvifico.
    Ugualmente, possono essere un’occasione di una maggiore consapevolezza sul senso della nostra presenza qui.
    I ricordi come un film, dove siamo noi i protagonisti e rivedere con occhi compassionevoli i nostri errori e mancanze, e gioire e ringraziare per tutti i momenti belli che abbiamo vissuto.
    Perdere la memoria, però, è altrettanto drammatico quanto essere assillati, ossessionati dai ricordi, perché è come perdere la coscienza di chi siamo.
    Occorre trovare un equilibrio tra il passato e il presente, fare un patto di non belligeranza che assicuri serenità, guardando indietro, e speranza, guardando avanti.
    Attaccamento ed impermanenza, i due estremi che ancora confliggono dentro di me. Liberazione e leggerezza l’augurio.
    “Metterò le mie memorie nella valigetta memory per non averle addosso continuamente. Solo questa operazione mi permetterà di ricominciare la vita”.
    “La memoria, facoltà capace di rendere presente ciò che è assente…”scriveva S. Agostino
    Ahimè! Un’assenza sempre presente…sì, anch’io mi preparerò una memoria esterna.

  8. MGP scrive:

    Che bel commento Ivana! Grazie, hai colto perfettamente ciò che questa storia vuole raccontare.
    E’ bello quello che dici “ci vuole coraggio a ricordare” a confrontarci ora con quello che abbiamo fatto o quello che non abbiamo fatto.
    Nel racconto ci sono i due estremi: la memoria di un passato glorioso che esalta e la mancanza di memoria che umilia e avvilisce. Il nostro protagonista vive della sua storia meravigliosa solo in apparenza, in effetti egli non sa capire perché quei suoi bellissimi ricordi lo costringano ad una dipendenza dalla moglie. Di questo vuole liberarsi, in definitiva del senso di colpa che lo tormenta e di cui non ha alcuna consapevolezza.
    Ecco quel “ci vuole coraggio” diventa ancora più forte.

  9. Giancarlo scrive:

    Brava Mariella,sei riuscita perfettamente a farci riflettere sull’importanza della memoria che puo’
    incidere sul vivere quotidiano anche in modo pesante,penso ad un amico che tu pure conosci che
    vive continuamente nel ricordo della moglie morta,non vive, è morto anche lui anche se non fisicamente. Certo sarebbe bello poter mettere tutti i ricordi in una valigia quando sono talmente tanti
    da esserne sommersi fino a diventarne schiavi .Hai colto nel segno nel tuo racconto: la memoria fa brutti scherzi,dolorosi , piacevoli,drammatici, faticosi.Devo dirti che personalmente una valigetta
    l’ho trovata,tante memorie sono nelle mie fotografie negli scaffali di un computer.
    Grazie per il tuo racconto che ha esplorato a fondo gli estremi della nostra memoria.

  10. MGP scrive:

    E’ vero Giancarlo, la valigetta memory tu ce l’hai.
    Sono i vari file pieni di fotografie divisi per date, per luoghi e quando hai nostalgia del passato puoi andare là e ritrovarlo. E’ proprio come un sistemare le tue memorie e tenerle in ordine per poterle ritrovare quando vuoi.
    Bello, bellissimo! Ancora hai molto da sistemare dentro la tua valigetta . . . sono i viaggi che già stai progettando di fare . . . non appena il Covid 19 ce lo permetterà.
    Un bel viaggio da fotografare e indimenticabile!
    Un caro abbraccio e grazie del tuo commento.

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